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Beatrice Mantovani, 34 anni, barista, mamma. Uccisa a colpi di fucile dall’ex marito

Reggiolo (Reggio Emilia), 5 Settembre 2011

beatrice mantovani


Titoli & Articoli

Uccide la moglie e si suicida. La tragedia a Reggiolo (il Fatto Quotidiano – 5 settembre 2011)
Un meccanico di 47 anni, Ivano Ferraris, originario della provincia di Verona ma residente a Reggiolo nella bassa reggiana, questa mattina intorno alle dieci ha prima ucciso la moglie Beatrice Mantovani, che aveva appena accompagnato la figlia di 5 anni all’asilo, poi si è tolto la vita. La donna,  35 anni originaria di Carpi e barista in un locale di Novellara, è stata assassinata con una serie di fucilate che l’anno sorpresa mentre scendeva dall’auto e stava accingendosi a far ritorno alla propria abitazione in via Falcone a Reggiolo.
Secondo le prime  testimonianze dei vicini, i colpi esplosi dal fucile da caccia di proprietà del padre dell’assassino (arma regolarmente denunciata ndr) sarebbero stati due. Dopo l’omicidio  l’uomo si è tolto lui stesso la vita. Vano e disperato il trasporto di Beatrice Mantovani verso l’Ospedale  Maggiore di Parma. La donna infatti è deceduta durante il tragitto. Il movente del folle gesto sarebbe da ricercare nella separazione tra i due, avvenuta circa sette mesi fa. A rendere ancora più tragica la vicenda è il particolare che la Mantovani avesse appena accompagnato all’asilo la figlia di soli 5 anni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri mentre le indagini su questo caso di omicidio-suicidio sono coordinate dal pubblico ministero di Reggio Emilia Luciano Padula. (di Matteo Incerti)

“A Beatrice avevano detto di non incontrare Ivano da sola” (il Resto del Carlino – 7 settembre 2011)
Il giorno dopo il dramma, c’è ancora poca voglia di parlare tra i parenti delle vittime del fatto di sangue di via Ligabue a Reggiolo. Anche se, sotto sotto, sono diversi i parenti di Ivano Ferrais, 47 anni, e della moglie (separata) Beatrice Mantovani, di 35, che vorrebbero sfogare la loro comprensibile tensione. Anche perché ci si continua a chiedere se questa tragedia – l’uomo che attende la moglie davanti a quella che era stata la loro casa coniugale, le spara due colpi di fucile e poi rivolge l’arma contro sé stesso – poteva essere prevista ed evitata. Davide Mantovani, uno dei cugini di Beatrice, davanti all’elegante villetta di via Gonzaga a Reggiolo – dove vivono anche i genitori della donna – conferma un atteggiamento talvolta un po’ aggressivo di Ivano nei confronti della moglie, dopo la decisione di lei, alcuni mesi fa, di chiedere la separazione e di allontanarsi dalla casa di via Ligabue.
«A mia cugina – dice Davide – era stato detto di non incontrare mai Ivano da sola. Ma nessuno poteva immaginare che si potesse arrivare a quello che invece è successo». «E’ una tragedia grande. Troppo presto per dire qualcosa, adesso», aggiunge uno zio di Beatrice. Amici comuni della coppia confermano come la scelta della separazione sarebbe stata dettata da un nuovo rapporto sentimentale di Beatrice con un altro uomo, che avrebbe conosciuto sul posto di lavoro. Sarebbe infatti uno dei clienti che frequentano il bar in centro storico a Novellara, il Caffè Letterario, dove lei lavorava. Una situazione, questa, che lui non sopportava, come provano anche gli sfoghi degli ultimi giorni che Ivano aveva manifestato con gli amici, apparendo decisamente depresso, parlando anche di progetti e intenzioni poco felici, tra cui l’insano gesto. Nessuno, però, aveva pensato che potesse arrivare a un piano così terribile per sé e per quella che era stata la sua compagna di vita per diversi anni. Intanto, in attesa dell’autorizzazione della magistratura, si stanno allestendo i funerali. Che saranno separati.
Nessuna delle due famiglie – i Mantovani e i Ferrais – ha ritenuto opportuno organizzare un addio unico per l’ex coppia. Che, di fatto, viveva già separata da mesi. Alla villettadi via Ligabue, a 24 ore dalla tragedia, ieri mattina c’erano due fiori appoggiati sul basamento della recinzione, ancora i segni lasciati dai carabinieri e i cartelli che annunciano lo stato di sequestro dell’immobile da parte della magistratura. E poi colpisce l’etichetta sul campanello dove, tolto il nome di Beatrice, figura però quello di Ivano, ma anche quello della figlia di cinque anni. La piccola è pure lei «vittima» dell’omicidio-suicidio: ora che è rimasta orfana, per l’accordo del sindaco Barbara Bernardelli coi servizi sociali, è stata al momento affidata ai nonni materni. Resterà dunque nella casa dove vive già da alcuni mesi, dalla separazione avanzata da Beatrice.

La tragedia di Reggiolo: oggi pomeriggio alle 16 nella chiesa parrocchiale l’addio alla donna assassinata dal marito. Forse domani i funerali dell’uomo
E’ il giorno delle lacrime, per Reggiolo. E’ il giorno dell’addio a Beatrice Mantovani, ai suoi 34 anni spezzati dalla mano assassina e folle dell’uomo che di cui un giorno si era innamorata, del padre della sua bambina. I funerali della donna si svolgeranno oggi pomeriggio. E c’è da aspettarsi che la chiesa parrocchiale sarà gremita di amici, parenti, conoscenti, vicini di casa, clienti del Caffè Letterario di Novellara, dove lavorava da tempo, ma anche di tanti cittadini colpiti al cuore dalla sua triste sorte.
Il feretro è atteso in piazza Sartoretti per le 15.30. Da lì partirà il corteo funebre che raggiungerà la chiesa, dove alle 16 si terrà la cerimonia funebre. A celebrare sarà il parroco del paese, don Gino Bolognesi. Tocca a lui il compito di trovare le parole per tentare di consolare la mamma Ombretta, il papà Norberto, la nonna Delia, il fratello Riccardo e la piccola Lisa, colpita da una tragedia troppo grande per i suoi cinque anni.
E forse cercherà di spiegare cosa possa essere accaduto nella mente di Ivano Ferrais, lunedì mattina, quando ha imbracciato il fucile, ha schiacciato il grilletto due volte e ha ucciso l’amore della sua vita
. E poi, con la stessa micidiale arma, ha sparato contro se stesso, facendola finita. Dopo la cerimonia funebre, il feretro con la salma di Beatrice – dove all’interno sono stati messi un disegno e la fotografia di Lisa, la figlia di cinque anni – verrà inumato nel cimitero di Reggiolo. Nello stesso cimitero dove, forse già domani, verrà sepolto anche il marito uxoricida della giovane mamma.
I funerali dell’operaio metalmeccanico ieri sera non erano ancora stati fissati. Le onoranze funebre Losi e Bartoli, che hanno in carico entrambi i funerali, attendevano dalla procura che la salma venisse “liberata”. Il nullaosta, a questo punto, è atteso per la mattinata. E con ogni probabilità, la comunità si riunirà per l’addio a Ivano Ferrais domani pomeriggio. L’addio avverrà dunque con due cerimonie distinte, così come l’inumazione dei feretri avverrà in due campi separati del cimitero. Una decisione legittima e comprensibile. Voluta soprattutto per la memoria di Beatrice, uccisa dal marito poi suicida. Ma che comunque non nega che oggi, afflitte dal dolore, siano due famiglie: quella dei genitori e dei parenti della 34enne, e quelli delle sorelle e del fratello di Ivano.
Gli spari di lunedì mattina sono una lacerante ferita nel cuore di entrambe le famiglie che, nei mesi che hanno preceduto la tragedia, avevano cercato di proteggere l’una la giovane barista, l’altra quell’uomo tormentato dalla fine del suo matrimonio. Ma soprattutto la piccola Lisa, che tutti amano incondizionatamente e che oggi resta il pensiero principale di nonni e zii, sia materni sia paterni. (di Elisa Pederzoli)

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