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Laura Ferrero, 76 anni, mamma. Massacrata di botte dal marito

Torino, 30 Settembre 2009


Titoli & Articoli

Uccisa a Torino (Blitz Quotidiano – 30 settembre 2009)
Una donna di 76 anni è stata uccisa nella sua abitazione a Torino. A trovare il corpo è stata la figlia, che non avendo sue notizie era andata a cercarla in casa. Secondo le prime informazioni, la vittima presenta varie lesioni in più punti del corpo. L’anziana divideva l’appartamento in via Sospello con il marito, un ottantenne descritto come una persona con qualche problema di salute mentale. La vittima è Laura Ferrero, mentre il marito, sulle cui tracce si è messa la Squadra mobile della Questura, è Giovanni Stratta.
La coppia ha una figlia, sposata con un rappresentante di commercio, che abita a poche decine di metri. Il corpo presentava diverse ecchimosi: la donna era in camera da letto, per terra, in vestaglia. Le indagini stanno facendo maturare l’ipotesi del dramma familiare: dell’uomo non si hanno notizie da ieri sera. «Sembrava una coppia normale – racconta un vicino – Li vedevo spesso passeggiare assieme per strada. Lui non pareva proprio una persona con dei disturbi».

 

Uccisa a botte, è caccia al marito (La Stampa – 30 settembre 2009)
Via Sospello, donna di 76 anni massacrata in casa. E’ stata la figlia a scoprire il cadavere
Quarant’anni di matrimonio. Una vita apparentemente tranquilla in via Sospello 142, al quarto piano di un condominio di piastrelle bianche nel quartiere Madonna di Campagna. Fino a ieri sera. Quando una figlia preoccupata, perché da lunedì non sentiva la madre, è andata ad aprire la porta di casa. La scena era agghiacciante: Laura Ferrero, 76 anni, originaria di Asti, era riversa sul pavimento della camera da letto. Vestita da notte, picchiata selvaggiamente, piena di lividi ed escoriazioni. Era morta dopo essersi trascinata per alcuni metri. In casa non c’era nessun altro. Il marito Giovanni Stratta, 81 anni, originario di Cossano Belbo (Cuneo), è sparito nel nulla. Da qualche tempo soffriva di disturbi psichici. Alternava un’assoluta mitezza a momenti di rabbia violenta. Durante le ultime vacanze estive, a Borghetto Santo Spirito, si era presentato dai carabinieri per denunciare la moglie. Aveva il sospetto di essere stato avvelenato. Il maresciallo delle stazione aveva faticato non poco a convincerlo a desistere dal suo proposito. Ma Giovanni Stratta si sentiva minacciato, non stava bene. Da ieri notte è ricercato da polizia e carabinieri.
Non sembrano esserci dubbi. Nessun segno di effrazione sulla porta di casa. La figlia si era fatta accompagnare in via Sospello dal marito, un rappresentante di commercio. Non sentiva la madre da ventiquattrore. In preda al panico ha immediatamente chiamato il 113. Erano le 20,30 di ieri sera. Dopo pochi minuti è arrivato il capo della sezione Omicidi della Squadra Mobile, il vicequestore Alberto Somma. Con l’aiuto della polizia scientifica ha portato a termine i primi rilievi. Nessuna ferita da taglio o da arma da fuoco. Il cadavere presenta però segni inequivocabili di violente percosse. La signora Ferrero è stata massacrata di botte, si è difesa con tutte le sue forze.
Difficile, per il momento, stabilire l’ora precisa della morte. Particolare decisivo per capire da quanto tempo possa essere in fuga il probabile assassino. Lo cercano anche ad Asti, dove tornavano spesso nella casa della famiglia di lei. Lo cercano ovunque.
La gente del quartiere è incredula. «Una coppia tranquilla, metodica – ricordano i vicini – passeggiavano a braccetto nei giardini sotto casa. Avevano ancora una vita molto attiva, sembravano sereni». Giovanni Stratta ha gestito un bar per quindici anni in corso Principe Oddone. La famiglia era conoscenza dei suo problemi recenti. Uno squilibrio che si stava aggravando con il passare dei giorni. Il genero, disperato, attorniato dai poliziotti, davanti al portane di casa, continuava a ripetere le stesse parole: «Non credevamo che arrivasse a tanto. Era molto buono, ma poteva cadere in preda a un’ira improvvisa. Erano fiammate di pochi secondi, altrimenti non lo avremmo mai lasciato solo. Nessuno poteva prevedere un esito così atroce. Adesso, chissà dove è finito?».
A mezzanotte al quarto piano le finestre sono ancora illuminate. Gli investigatori cercano di capire, con l’aiuto della figlia, con quali vestiti e quanti soldi sia scappato Giovanni Stratta. La Bravo è parcheggiata sotto casa. Forse è scappato a piedi. Un altro particolare da chiarire. Nessun vicino ha sentito urlare, nella casa non c’era disordine. Forse Laura Ferrero è stata aggredita nel sonno. (di Massimo Numa e Niccolò Zancan)

 


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