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Laura Arcaleni, 40 anni, volontaria della Croce Rossa. Uccisa dal marito con due colpi di fucile

Uppiano, Città di Castello (Perugia), 6 Marzo 2015

laura arcaleni


Titoli & Articoli

Poliziotto e moglie trovati morti, ipotesi omicidio-suicidio (Ansa – 7 marzo 2015)
In provincia di Perugia, usato fucile a pompa detenuto dall’agente
E’ forse nei tanti biglietti con cui Yuri Nardi, agente di polizia, ha ricordato i momenti felici vissuti insieme alla moglie Laura Arcaleni, con la quale era in crisi, la spiegazione dell’omicidio-suicidio avvenuto ieri sera nel garage di una villetta alle porte di Città di Castello. Tanti piccoli fogli lasciati in casa, insieme a una lettera, con cui l’uomo chiedeva di “ripensarci” alla sua compagna.
Una donna “solare che aveva sempre un sorriso per tutti“, per chi la conosceva. I biglietti e la lettera sono ora al vaglio della polizia scientifica per un esame calligrafico disposto nell’ambito delle indagini, condotte da commissariato di Città di Castello e questura di Perugia. Praticamente nessun dubbio però sull’ipotesi che sia stato l’agente a esplodere con il suo fucile a pompa il colpo mortale contro la moglie per poi rivolgere l’arma contro sé stesso e suicidarsi. Decisione forse legata proprio a quel rapporto in crisi. Prima di uccidersi Nardi ha telefonato a un fidato collaboratore della donna chiedendogli di raggiungerlo nella casa di Uppiano (probabilmente per evitare che fossero i familiari a trovare i cadaveri).
E’ stato lui quindi a dare l’allarme al 113 dopo avere scavalcato la recinzione avendo notato le luci del garage accese e ipotizzando un furto. In tanti conoscevano la coppia a Città di Castello dove lui, 41 anni, lavorava alle volanti del commissariato da diverso tempo. Lei, quarantenne, figlia del presidente della banda musicale tifernate, stava per aprire proprio a Uppiano una comunità di recupero per ragazzi. Diplomata al magistrale con indirizzo psico-pedagogico, Laura Arcaleni aveva lavorato a lungo per la Croce rossa. Prima come autista di mezzi d’emergenza e poi come operatore tecnico. “Era una persona solare, brillante, sensibile e al tempo stesso determinata” ricorda oggi Fabrizio Mancini, suo coordinatore per anni. “Sdrammatizzava sempre – aggiunge – e aveva un sorriso per tutti. Ci siamo visti per l’ultima volta a Natale e mi è apparsa serenissima, nessun accenno a problemi”. Del progetto legato alla comunità, Laura Arcaleni ne aveva parlato anche con il sindaco tifernate Luciano Bacchetta. “Una bella idea” si limita a dire oggi. “Perché in casi come questo – aggiunge – parlare troppo può sembrare irrispettoso”.

Omicidio-suicidio di Uppiano, Città di Castello piange Laura Arcaleni (La Nazione – 7 marzo 2015)
Dietro al gesto forse una crisi matrimoniale
Laura Arcaleni, la quarantenne di Città di Castello che ieri sera è stata uccisa dal marito, Yuri Nardi, 41 anni, agente del locale commissariato che si è poi suicidato, era una donna che impegnata nel sociale, nello specifico nel recupero di minori in difficoltà. I motivi dietro al gesto commesso ieri da Nardi nel garage della loro abitazione a Uppiano sono ancora al vaglio degli investigatori ma sembra che il matrimonio tra i due (sposati da quasi nove anni e senza figli) fosse in crisi. Da qualche mese la Arcaleni era impegnata per attivare proprio a Uppiano una comunità per assistere minori in difficoltà. Per questo aveva avviato contatti con il Comune e altre istituzioni. “Una bella idea” dice chi aveva potuto vedere il progetto. In passato aveva lavorato anche con la Croce rossa italiana. Chi la conosce ne parla come di una donna solare, estroversa e piena di entusiasmo. Molto conosciuta a Città di Castello anche perché il padre è presidente della banda musicale. “In occasioni come questa parlare troppo sarebbe irrispettoso” si limita a dire stamani il sindaco tifernate Luciano Bacchetta. “Sono vicino alle famiglie – aggiunge – e mando un grande abbraccio al ‘presidente'”.

Nelle testimonianze degli amici tutta la verità sull’omicidio-suicidio (La Nazione – 9 marzo 2015)
C’E’ UN MAZZO di mimose davanti alla casa dove Laura Arcaleni è stata uccisa, poi ancora centinaia di messaggi di cordoglio che viaggiano nel web in una catena umana di parole dedicate a lei, al suo sorriso, alla sua voglia di vivere. Un’amica della ragazza ieri mattina ha portato il mazzo di mimose lassù, tra le colline di Uppiano, nel giorno della Festa della donna, dedicando un pensiero a lei, che non c’è più. Cresce il cordoglio e con esso il dolore che diventa corale e investe tutta la città.
INTANTO proseguono le indagini sul caso, che consegnano un quadro piuttosto chiaro: Yuri Nardi, 41 anni, il marito (poliziotto in servizio alla Volante), venerdì sera ha messo in atto un omicidio suicidio maturato in un quadro in cui la disperazione per il loro matrimonio in crisi e la gelosia hanno avuto la meglio sulla ragione. Nardi da alcuni giorni non viveva più nella villetta di Uppiano insieme a Laura, 40 anni appena compiuti, ma venerdì ha nascosto l’auto, è entrato in casa, ha disseminato numerosi foglietti con frasi e aforismi dedicati a lei, poi ha telefonato ad un amico annunciando le sue intenzioni. E’ sceso nel garage, ha ucciso la moglie con un colpo di fucile calibro 12 a pompa che poi ha girato contro se stesso per farla finita (il fucile era stato caricato con 3 se non 4 colpi). Sostanzialmente c’è poco da chiarire: sui corpi non è stata eseguita l’autopsia, soltanto un esame esterno che ha escluso segni di colluttazione e poi stub e analisi del sangue sul cadavere dell’agente. Una perizia calligrafica sarà svolta anche sui biglietti lasciati da Nardi nei quali, in un ultimo disperato testamento, implora la moglie di ripensarci, di non rompere il loro matrimonio che durava da quasi 9 anni. Al vaglio degli inquirenti che indagano, coordinati dal pm Manuela Comodi, ci sono inoltre numerose testimonianze che la polizia ha raccolto sin dalla sera della tragedia tra collaboratori, soci e tra i tanti amici di Laura, soprattutto quelli che la donna frequentava nell’ultimo periodo. Uno, in particolare, che potrebbe aver riferito sugli atteggiamenti del marito.
I COLLEGHI del poliziotto, coi quali aveva lavorato anche nel turno di venerdì mattina, non si erano accorti di nulla, nessuna atteggiamento strano da parte del quarantunenne. Ma sono dettagli che non aggiungono nulla a questa enorme tragedia che ha colpito la città.
Oggi la procura dovrebbe dare il nulla osta alla sepoltura. E’ possibile che l’estremo saluto per Laura verrà celebrato domani in Duomo. Sono tantissimi gli amici della quarantenne, fortemente impegnata nel sociale che si sono riuniti in queste ore per organizzare fiori e messaggi in vista dell’ultimo saluto. I funerali di Yuri Nardi invece si potrebbero svolgere nei prossimi giorni a Piosina, frazione tifernate dove vive la sua famiglia.


Omicidio-suicidio, Città di Castello piange Laura. Il questore al funerale di Yuri (Tuttoggi – 10 marzo 2015)
Funzioni separate per la moglie uccisa dal marito poi suicida / Messaggi del Vescovo Cancian
Il giorno del dolore per Città di Castello. In luoghi e orari diversi si sono svolti oggi  i funerali di Laura Arcaleni e Yuri Nardi. Cerimonie separate quindi, come voluto dai familiari, per la donna uccisa dal marito che poi si è tolto la vita nella loro villetta nella frazione di Uppiano nel tifernate. Le salme sono state salutate per l’ultima volta da parenti, amici e istituzioni, per una tragedia che ha sconvolto profondamente tutta la comunità.
L’ultimo saluto a Laura ha avuto luogo, alle 14.15, in una stracolma Cattedrale di Piazza Gabriotti. Seduti tra le prime file molti componenti della Croce Rossa e altrettanti membri della Banda musicale di Città di Castello, di cui il padre di Laura è presidente. La funzione è stata celebrata da don Giancarlo Lepri, lo stesso parroco che 9 anni fa, quando nessuno avrebbe immaginato un simile epilogo, unì la coppia in matrimonio. Commovente il ricordo di Laura descritto durante il funerale: entusiasmo, cordialità, serenità i tratti del suo carattere solare uniti alla costanza e alla tenacia che la distinguevano anche di fronte alle difficoltà. Don Giancarlo, a questo proposito ha citato il grave incidente in moto ( di cui anni fa rimase vittima proprio con il marito Yuri), superato con coraggio, e il suo “servizio generoso con la Croce Rossa”, senza dimenticare l’impegno profuso negli ultimi tempi per costruire una realtà che fosse di aiuto ai ragazzi. Laura – ha ribadito il parroco – ci ha insegnato che il miglior modo di essere felici è quello di rendere felici gli altri”.
Don Alberto Gildoni, in seguito, ha letto la lettera scritta dal vescovo di Città di Castello, mons. Domenico Cancian, che per urgenti impegni non ha potuto prendere parte alle esequie. “Non ci si può avvicinare con superficialità a tragedie come questa. – recita la missiva – Chi siamo noi per giudicare? Solo Dio conosce le profondità del cuore umano […] Tutti quanti dovremmo chiederci se non potevamo fare qualcosa di più per prevenire un simile dolore, umanamente irreparabile”. E ancora: “Chiediamo al Signore di venirci incontro con la sua forza perché, anzitutto, le famiglie, i parenti e gli amici di Yuri e Laura trovino quella consolazione che solo Lui può dare e portare in questo momento durissimo”. Dopo la messa il corpo di Laura è stato trasportato al cimitero monumentale di Città di Castello. (…)


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