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Ilaria Leone, 19 anni, cuoca. Picchiata, violentata e abbandonata agonizzante in un campo da un conoscente

Castagneto Carducci (Livorno), 1 Maggio 2013


Titoli & Articoli

Il giallo di Ilaria, strangolata a 19 anni. Arrestato uno spacciatore senegalese (Corriere della Sera – 3 maggio 2013)
La ragazza, che era consumatrice, ha fatto a lui l’ultima telefonata. Quando è stato fermato nello zaino aveva il cellulare della vittima
Arrestato un uomo senegalese, fermato e poi rilasciato un altro. È questo il bilancio di una notte di una mattinata di interrogatori per l’omicidio di Ilaria Leone, la ragazza di 19 anni strangolata la notte del 1° maggio in un oliveto di Castagneto Carducci dopo essere uscita dal ristorante dove lavorava. L’operaio di Piombino con cui la ragazza aveva una relazione e che era stato prelevato dal suo luogo di lavoro per essere interrogato per alcune ore è stato poi rilasciato.
LE INDAGINI – L’ultima telefonata fatta da Ilaria ha inchiodato il presunto assassino, Ablaye Ndoye, 34 anni, senza regolare permesso di soggiorno. Una conversazione concitata, pochi minuti prima del delitto. «Il fermato è uno spacciatore di droga e la vittima una consumatrice – ha detto il procuratore Francesco De Leo -. Contro di lui c’era un provvedimento di espulsione». Dunque non è escluso che la sera del primo maggio, la notte del delitto, l’incontro sia avvenuto per acquistare hascisc. Il presunto killer, che è stato arrestato, è un irregolare con precedenti per furto, lesioni e rissa. Grazie anche all’aiuto della comunità senegalese locale, è stato sorpreso dai carabinieri a Donoratico in bicicletta e nel suo zaino è stato trovato il telefonino di proprietà della ragazza. Mentre nel cellulare del senegalese, ancora in memoria, gli investigatori hanno trovato il numero del telefonino di Ilaria. Il procuratore Francesco De Leo: “Determinante la collaborazione dei suoi connazionali”
I TESTIMONI – Il lavoro degli inquirenti si era inizialmente indirizzato sulle ultime comunicazioni di Ilaria, che poco prima di morire, hanno raccontato testimoni, avrebbe fatto una telefonata con il cellulare: «Ilaria era arrabbiata, gridava, poi si è allontanata in una strada secondaria come se avesse un appuntamento».
IN CASERMA – Il senegalese arrestato secondo alcune testimonianze raccolte dagli investigatori conosceva bene la giovane strangolata e a lui i carabinieri sarebbero arrivati grazie ai racconti degli amici di Ilaria che lo avrebbero segnalato come uno dei possibili sospetti.
L’EX FIDANZATO – Durante la notte i carabinieri hanno ascoltato per diverse ore l’ex fidanzato della ragazza, un giovane di Piombino. Contro di lui non ci sono provvedimenti. Molto interessante, secondo i carabinieri, anche la testimonianza di Stephanie, una collega di lavoro. L’ha vista intorno alle 22.15 e ha scambiato con Ilaria poche parole. «Vado a fare due passi a piazzale Belvedere», ha detto Ilaria a Stephanie e poi si è allontanata. Ma l’attenzione degli investigatori in queste ore è concentrata sul tabulato telefonico del cellulare di Ilaria.
TRACCE BIOLOGICHE – Sul corpo di Ilaria sono state trovate tracce biologiche che potrebbero essere quelle dell’assassino e adesso saranno analizzate per individuare il dna. Le tracce biologiche potrebbero essere anche la prova che la ragazza è stata violentata o ha subito un tentativo di violenza. Dalla posizione del corpo è possibile che Ilaria Leone sia stata uccisa in un altro luogo vicino all’oliveto dove il corpo è stato ritrovato e poi trascinata lì per nasconderla.

“Delitto di Castagneto, Ilaria violentata e poi lasciata morire” (La Nazione – 13 giugno 2013)
ILARIA LEONE, uccisa a 19 anni la sera del primo maggio sopra a Castagneto Carducci, e il cui cadavere venne ritrovato la mattina del 2 maggio, fu violentata prima di essere massacrata di botte e lasciata agonizzante nell’oliveta. Sono giunti a questa conclusione gli ulteriori accertamenti svolti dai laboratori del Ris dei Carabinieri di Roma sui reperti acquisiti nel corso del minuzioso sopralluogo dei militari del nucleo investigativo livornese.
Gli esami biologici sulle tamponature eseguite sul corpo di Ilaria hanno evidenziato numerose tracce di liquido seminale geneticamente rincoducibili, senza alcun dubbio, ad Ablaye Ndoye, 34 anni, il senegalese arrestato dai carabinieri il 3 maggio a Castagneto e accusato di aver ucciso Ilaria.
Il risultato, oltre ad aggiungersi al fatto delle copiose tracce ematiche di Ilaria che erano state individuate sui pantaloni che il senegalese indossava al momento del fermo, aggrava la posizione del giovane che però continua a negare ogni accusa. E confermano la ricostruzione degli investigatori che, coordinati dal pm Fiorenza Marrara, hanno sostenuto fin da subito che il movente dell’omicidio era di carattere sessuale. Ilaria Leone quella sera del primo maggio aveva appuntamento con Ablaye Ndoye ed è stata ‘condannata a morte’ per essersi rifiutata di fare l’amore con lui.
IL RISULTATO del Ris rafforza anche l’ipotesi dell’autorità giudiziaria che quella notte, in località Piantoni, il senegalese ha agito da solo. Ablaye Ndoye, indagato inizialmente per tentata violenza carnale, da oggi è indagato anche per violenza sessuale. L’attività del Ris non è ancora terminata: si sta ancora lavorando ad altre richieste della Procura. I risultati completi sono attesi tra alcune settimane.
La notizia della violenza sessuale subita da Ilaria ha sconvolto i suoi familiari. Gli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza che li assistono commentano: «I risultati non ci meravigliano. C’erano tutti i presupposti per sostenere l’ipotesi della violenza sessuale. Quella sera Ilaria non ha incontrato un amico, ma una bestia. Confidiamo nella Procura perché chieda il giudizio immediato. Un’indagine lunga andrebbe ad incidere sul dolore della famiglia di Ilaria».
Intanto Ablaye Ndoye conferma la linea del silenzio. Il suo legale Giovanni Porto lo ha incontrato mercoledì in carcere. Il giovane ha riferito all’avvocato che la sua versione dei fatti è quella raccontata la sera del 3 maggio quando è stato interrogato dal pm Marrara. Interrogatorio nel quale ha negato ogni accusa affermando di essere innocente. «Se vorranno tenermi qua in carcere per tutta la vita mi ci lascino, se vorrano farmi uscire mi facciano uscire. Non mi interessano i risultati degli esami: quello che dovevo dire l’ho detto al magistrato». E la prossima settimana il difensore andrà a ritirare ufficialmente la relazione del Ris.


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In memoria di

Nel nome di Ilaria (RaiNews – 25 novembre 2019)
Aveva 19 anni Ilaria Leone quando fu uccisa e violentata a Castagneto Carducci nella notte tra il 1 e il 2 maggio 2013. L’omicida venne subito arrestato, era un ragazzo violento, conosciuto dalle forze dell’ordine. La mamma ora è una volontaria
https://www.rainews.it/tgr/toscana/video/2019/11/tos-giornata-contro-la-violenza-sulle-donne-ilaria-leone-vittima-femminicidio-castagneto-carducci-9f484e91-58b1-43b4-b903-dbf185b87dc4.html

 

Nove anni fa l’omicidio della figlia Ilaria: «Il dolore non passa» (Il Tirreno – 8 marzo 2022)
Il racconto di Sara Cariano in ricordo della sua bambina: «Le domande sono tante, ma le risposte non le avrò mai»