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Giuseppina Picciau, 78 anni, insegnante in pensione, mamma. Uccisa a colpi di fucile dal marito

Quartucciu (Cagliari), 21 Agosto 2020


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Omicidio-suicidio nel Cagliaritano, trovata lettera d’addio
Ha lasciato una lettera in cui chiede scusa ai figli e spiega le ragioni del gesto, Antonio Pisu, l’84enne che ieri pomeriggio ha ucciso la moglie Giuseppina Picciau, di 81 anni, con un colpo di fucile e poi ha puntato l’arma contro se stesso, suicidandosi in una abitazione a Quartucciu, nell’hinterland di Cagliari. La lettera è stata trovata dai carabinieri della Compagnia di Quartu, che si stanno occupando delle indagini: era nel cassetto di un mobile della camera da letto. Nel biglietto, da quanto si apprende, l’anziano parla della malattia sua e della moglie, spiegando la sua paura di lasciarla da sola, salutando per l’ultima volta i figli. Lunedì mattina il pubblico ministero Andrea Vacca affiderà l’incarico per l’autopsia al medico legale Roberto Demontis.

Quartucciu sotto choc per l’omicidio-suicidio: “Antonio e Giuseppina? Due bravi pensionati”
Due colpi di fucile, il primo alla moglie e il secondo a sè stesso. Così Antonio Pisu ha prima ucciso Giuseppina Picciau e, poi, si è tolto la vita. Choc tra i vicini: “Lui è stato ingegnere, lei maestra di scuola: abbiamo sentito l’ambulanza e abbiamo saputo della tragedia”.
C’è la lunga via Nazionale che taglia in due la corta via Nigheli, a Quartucciu. Case all’antica, qualcuna con i portoni in stile campidanese. È accanto a quel fazzoletto d’asfalto, al numero civico 1, che alle diciassette si è consumato un omicidio-suicidio innescato, così pare, dalla disperazione di Antonio Pisu. Una vita da ragioniere, poi la pensione e la comparsa di un tumore: era riuscito a superare la malattia, ma temeva una ricaduta. Sua moglie, Giuseppina Picciau, 81 anni, ha insegnato nelle scuole e, con la vecchiaia, sono arrivate la demenza senile e altre malattie. Pisu ha imbracciato la doppietta regolarmente denunciata e ha sparato alla sua compagna di vita, prima di puntarsi l’arma contro e fare nuovamente fuoco. Le urla della badante non sono state sentite da alcuni vicini di casa, che abitano nell’altro tratto della strada. Tullio Pisu, uno di loro, racconta: “Sì, conoscevamo la coppia. Erano entrambi pensionati da tempo”, dice, mentre guarda da lontano i carabinieri davanti alla casa della tragedia. Il fratello Tullio aggiunge che “lei ha fatto la maestra di scuola e lui ragioniere”.
“Non abbiamo sentito i colpi, abbiamo sentito l’ambulanza, i carabinieri sono arrivati dopo mezz’ora. Lei era malata, in carrozzella”. Una “brava coppia di pensionati”, questo è il ricordo, generale, sia della coppia di fratelli sia degli altri vicini. Tutti sgomenti, insieme al resto di Quartucciu, per un omicidio-suicidio che si porta con sè tantissimo dolore e choc.

Antonio e Giuseppina, la paura della malattia dietro la tragedia che commuove Quartucciu
Un dramma provocato dalla disperazione, secondo i carabinieri, quello avvenuto al piano terra di via Neghelli. Due colpi di fucile, poi le urla della badante e la disperazione. Lui, 84 anni, temeva la ricaduta di un tumore e ha deciso di farla finita dopo aver sparato alla moglie, malata, di ottantuno anni.
Un dramma con la “d” maiuscola, un omicidio-suicidio che scuote, moltissimo, tutta Quartucciu e l’hinterland cagliaritano. Antonio Pisu e Giuseppina Picciau, 84 anni lui, ottantuno lei, non ci sono più: è stato il marito, da quanto si apprende dalla ricostruzione fatta dai carabinieri intervenuti, preoccupato per un possibile ritorno di un brutto male, un tumore, che l’aveva già colpito in passato, in preda alla disperazione, a decidere di farla finita, uccidendo anche la moglie, malata e costretta in carrozzella. Questa è la ricostruzione fatta dai carabinieri. Verso le 17 l’uomo ha imbracciato una doppietta (regolarmente denunciata) e ha fatto fuoco due volte. Prima, su Giuseppina: poi, contro se stesso. Due vite che si spezzano in un caldissimo pomeriggio di agosto in una casa campidanese di via Neghelli: le urla della badante e l’arrivo di soccorsi e dei carabinieri della Compagnia di Quartu e i colleghi del nucleo investigativo del comando di Cagliari che si sono occupati, coordinati dal pm Andrea Vacca, di eseguire indagini e rilievi, trasformano la tranquillità di una stradina che affaccia sulla lunga via Nazionale in un “caos”. Sul posto arriva uno dei tre figli, molto scosso. Poi, altri parenti. Antonio e Giuseppina, una famiglia stimatissima in tutto il paese: lui ragioniere, lei insegnante di scuola. Una tragedia che commuove e chocca tutto l’hinterland Cagliaritano.
A ricordare quella coppia “stimata da tutti” è il sindaco di Quartucciu, Pietro Pisu: “Bisogna rispettare in religioso silenzio il dolore della famiglia, che si traduce nel dolore mio e di tutta la nostra comunità. I parenti stanno vivendo un dramma, dobbiamo considerare che le tragedie hanno sempre dei risvolti anche di natura psicologica che, ovviamente, non possono essere giudicati, come la paura della malattia”, spiega Pisu. “C’è anche l’impotenza davanti a eventi drammatici che si presentano. Quartucciu è una comunità assolutamente tranquilla, questi momenti sono choccanti e ci lasciano veramente attoniti e addolorati. Non si sa come reagire davanti a simili tragedie”.

 


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