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Giuseppa Corvi, 43 anni, mamma. Uccisa a martellate del marito, già denunciato due volte

Borgo Rivo (Terni), 13 Aprile 2014

giuseppa corvi

 

Una vita di soprusi e violenze, insulti e minacce che Giuseppa aveva denunciato già due volte, per il bene suo e del figlio. Denunce che non hanno impedito a Franco di ucciderla a martellate.

 

 

 


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Terni, omicidio di Borgo Rivo: Giuseppa Corvi aveva denunciato il suo assassino due volte (Umbria24 – 15 aprile 2014)
La prima era stata ritirata quando le cose sembravano andare meglio. Nel secondo episodio, legato a presunti maltrattamenti, la donna si era decisa ad andare fino in fondo. All’inizio erano solo alti e bassi, fra sfuriate e repentini pentimenti. Poi il clima si era fatto sempre più pesante. Fino ad arrivare alle denunce.
Per due volte Giuseppa Corvi aveva deciso di non tacere, raccontando tutto quello che aveva dovuto subire nel chiuso delle mura domestiche, fra minacce e maltrattamenti. In un caso aveva fatto marcia indietro. Ma dopo la lite del dicembre scorso, l’ultima prima di andarsene di casa, no. Si era finalmente decisa ad andare fino in fondo. Per lei e per suo figlio.
La prima denuncia nei confronti di Franco Rinaldi risale all’ottobre del 2012. Tutto era nato dall’ennesima discussione per il comportamento di un marito sempre più assente e lontano, che spesso usciva di casa senza dare troppe spiegazioni. Le liti scoppiavano quasi sempre al suo ritorno, a volte a notte fonda. In quell’episodio, messo nero su bianco dal suo legale di allora – l’avvocato Luca Leonardi – Giuseppa Corvi aveva parlato di offese («T…a, se tu continui ad a dare avanti vuol dire che anche tu hai un altro») e di una minaccia ben precisa. Inquietante, col senno del poi.
Secondo il racconto della donna, Franco Rinaldi si era avvicinato con fare minaccioso e aggressivo. Poi aveva spalancato il finestrone della cucina, urlandole: «P…..a, io ti butto di sotto». Impaurita, Giuseppina si era allontanata dalla finestra ed era andata a nascondersi in camera da letto
. Il tutto mentre il figlio della coppia, che al tempo aveva soltanto 14 anni, dormiva nella sua stanza. Un mese dopo la donna, spinta anche dalle insistenze del marito e da un clima che sembrava un po’ più sereno, ci aveva ripensato e aveva finito per ritirare la denuncia. Un gesto che, chi la conosceva, ricollega al suo carattere: «Era una persona buona, mite. Quasi remissiva. Non avrebbe mai fatto del male a nessuno», racconta una vicina.
La seconda denuncia è quella presentata a dicembre dello scorso anno, pochi giorni prima di Natale. Questa volta la lite era stata ancora più furiosa e aveva portato a decisioni drastiche: in primis, quella di andarsene di casa. Non senza aver prima denunciato il marito, questa volta per maltrattamenti. Ai carabinieri, Giuseppa Corvi aveva raccontato di come Franco Rinaldi avesse alzato le mani su di lei. Non si era fatta refertare al pronto soccorso, ma quel gesto l’aveva ferita dentro, più di altri.
Di fronte alla versione, simile purtroppo a quelle riferite ogni giorno da altre donne, anche a Terni, i militari si erano attivati con indagini puntuali e scrupolose. Avevano ascoltato vicini e amici, raccogliendo testimonianze e dettagli rilevanti. Il tutto era finito all’autorità giudiziaria in almeno un paio di occasioni, ma provvedimenti – come lo stesso allontanamento dell’uomo dalla casa familiare – non ne erano scaturiti. Forse sarebbero arrivati più avanti o forse no: un nodo ormai inutile da sciogliere.
Sul fronte delle indagini per l’omicidio, martedì pomeriggio il sostituto procuratore Elisabetta Massini conferirà formalmente l’incarico al dottor Luigi Carlini, il medico legale che dovrà svolgere l’autopsia sul corpo della povera donna. L’esame chiarirà diversi aspetti: dalla natura al numero dei colpi inferti, alle armi usate, fino a determinare la sussistenza – nella mano di Franco Rinaldi – di una reale volontà omicida. L’esame autoptico è stato già fissato per mercoledì mattina alle ore 7.30 presso l’ospedale Santa Maria. Intanto i legali dell’operaio 48enne, gli avvocati Emidio Gubbiotti e Riccardo Falocco, hanno nominato un perito di parte. Si tratta del dottor Massimo Lancia dell’istituto di medicina legale di Perugia che prenderà parte all’autopsia. Allo stesso modo, i due difensori di Franco Rinaldi avrebbero espresso la volontà di approfondire alcuni aspetti specifici riguardanti le armi, il luogo del delitto e la dinamica degli eventi. Dettagli evidentemente significativi nel contesto giudiziario. L’interrogatorio di garanzia di Franco Rinaldi, da parte del gip Simona Tordelli, è stato fissato per mercoledì mattina alle ore 9 all’interno del Tribunale. Difficile che l’uomo possa aggiungere altro rispetto a quanto già riferito lunedì pomeriggio al pubblico ministero, durante l’interrogatorio in questura.
(di Fabio Toni)


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