Gabriella Petrolati, 42 anni, mamma. Uccisa dall’ex convivente che l’ha attirata in casa con un tranello e l’ha accoltellata 23 volte con un coltello da macellaio.
L’amava tanto, ma non riusciva a controllarsi. O forse la colpa era di lei, perché se lei non lo avesse lasciato, o almeno non si fosse messa con quell’altro, forse lui non l’avrebbe attirata in casa sua, nella casa dove prima abitavano insieme e dove lui ancora conservava tutte quelle lettere, quelle lettere in cui lei diceva di amarlo, o almeno di volergli ancora bene. Ma lei lo aveva lasciato e ora amava un altro. Allora lui ha finto di doverle consegnare la borsa del figlio, il figlio di lei appena diciassettenne, e l’ha attirata in quella casa. Dove lei non voleva entrare. Ma poi lui era riuscito a farla entrare e allora ha preso quel coltello e le si è avventato sopra.
Alessandro Ghilardi, 37 anni. Condannato a 16 anni con rito abbreviato e soddisfazione della difesa che è riuscita a far togliere l’aggravante della premeditazione.
Figli: 1 di 17 anni
Titoli & Articoli
Fatto & Diritto – La cronaca giudiziaria secondo gli esperti
Omicidio passionale, arrestato l’ex – L’ha uccisa con dieci coltellate al torace e all’addome. Poi ha lasciato il suo corpo ormai senza vita riverso sul pavimento della cucina, in quella casa dove avevano vissuto dieci anni d’amore, e si è dato alla fuga. E’ finito in tragedia l’amore tra Gabriella Petrolati (42 anni) e Alessandro Ghilardi …
di Talita Frezzi
Il Resto del Carlino
Il Signore sarà con lei – «Ricordo quando durante le omelie cercavo gli occhi di Gabriella — ha detto don Federico Tocchini — per cercare di trasmetterle la speranza, la forza di guardare avanti con ottimismo. In quegli occhi a volte vedevo delle lacrime che testimoniavano le risposte che cercava nella fede. Oggi sarà il signore a prendersi cura di lei». Poi don Federico ha levato qualche critica a coloro che «sparlano sottovoce» e a «quei giornali che devono a tutti i costi scavare nei particolari». «A volte — ha concluso il parroco di San Lorenzo in Campo — è il silenzio la cosa più importante» …
Il Resto del Carlino
Stavo sopra di lei e l’accoltellavo – I particolari di una furia assassina
Gabriella Petrolati è stata uccisa con 23 coltellate … L’arma che l’ha trafitta è un coltello di quelli che si usano per tagliare carne e affettati, con una lama lunga 15 centimetri, il manico altri 12. Ghilardi la ripone in un cassetto della cucina stessa, dopo averla usata per uccidere la sua ex.
Ghilardi — questa la ricostruzione fatta da lui stesso — manda un sms a Gabriella con cui le dice di venire a prendere la borsa di suo figlio. Lei arriva, lascia fuori la macchina accesa. Lui l’attende seduto sul divano, la porta socchiusa. Le dice: “Entra”, lei non entra. Forse ha paura, forse vuole che lui le porti la borsa, per andarsene via in fretta. A quel punto lui le chiude la porta in faccia. Gabriella allora si arrabbia e si attacca al campanello. Lui riapre, lei entra, e, racconta sempre Ghilardi, “comincia a offendermi”. Inizia la colluttazione. La prima coltellata, quella che provoca l’emorragia, è nella schiena, perfora il polmone. Poi ce ne sono altre nella schiena della vittima. Ma ben 18 sono sul torace. Sono quelle che Ghilardi cita nella sua confessione: «Mi ricordo solo che stavo sopra di lei e la accoltellavo». I carabinieri ritroveranno nella casa di Ghilardi anche un’altra lettera, oltre alla sua in cui si scusa per non essersi «controllato». E’ scritta da Gabriella, ci sono parole dolci, si chiude con «Ti amo». Prima c’erano scritte frasi come «ti voglio un mondo di bene» e anche «quella fiamma che si è spenta…»… Forse era il «punto» sulla loro storia di amore: che si stava affievolendo, ma lei gli voleva ancora bene. Cose vecchie. La rabbia di Ghilardi monta quando nell’agosto scorso viene a sapere che c’è un altro nella vita della sua Gabri. E’ quello l’inizio della fine.