Francesca Lorenzetti, 53 anni, direttrice di un ufficio postale, mamma. Accoltellata dall’ex marito
Senigallia (Ancona), 17 Luglio 2008
Titoli & Articoli
Renzo Mandolini ha ucciso la moglie questa mattina (Senigallia Italy – 17 luglio 2008)
Il fattaccio è avvenuto nelle prime ore della mattina all’ufficio postale di Via delle Viole dove la moglie lavorava. Un dramma immenso che distrugge più famiglie; i tre figli avuti dalla moglie e quelli avuti dalla nuova compagna, che un simile fatto di sangue metterà in grande difficoltà. Ero amico di Renzo da tanti anni e di massima ero al corrente della situazione dei difficili rapporti con la moglie da cui si era separato. Recentemente si era trasferito a Panama, la città centroamericana dello stretto, dove stava aprendo un ristorante con amici partiti insieme a lui da Senigallia e la nuova compagna. Parlavamo spesso su Skipe per ore, l’ultima circa 20 giorni fa, soprattutto di politica senigalliese che ci accomunava.
Mi era sembrato totalmente sereno e pieno di progetti per la nuova situazione di vita all’estero; mai mi ha fatto cenno a rivalse nei confronti della moglie, come succedeva spesso anni addietro.
In tutto questo quadro va detto che Renzo non mi aveva mai detto il motivo che lo aveva spinto a trasferirsi in America e poi lui aveva avuto altre situazioni in cui si era trasferito fuori di Senigallia, evidentemente a disagio per una situazione che non riusciva a tollerare. In mezzo a tanto strazio, mi sia concesso di provare un grande rammarico anche per lui, che in un atto estremo ha gettato via la sua esistenza a cui teneva tanto, gettando i propri figli in un inconsolabile dolore.
(di Claudio Cavallari)
“Mi hai rovinato la vita, ora basta” Uccisa a coltellate dall’ex marito (il Reso del Carlino – 17 luglio 2008)
Vittima dell’ennesima lite con l’ex. Francesca Lorenzetti, 53 anni anni, vice direttrice dell’ufficio postale di via delle Viole, non ha potuto difendersi dall’ex marito, Renzo Mandolini, 55 anni, fisioterapista: l’ha accoltellata davanti proprio davanti all’ufficio postale.
L’ha attesa fuori, con un coltello in tasca. Lei l’ha scorto dalla vetrata e ha detto ai colleghi: ”Esco un attimo per parlargli”. Lì fuori l’ennesimo litigio, poi Mandolini ha gridato ”Mi hai rovinato la vita, adesso basta…’‘ e le ha sferrato due coltellate: una alla schiena e una al petto. La donna è caduta a terra, in una pozza di sangue. E’ morta poco dopo in ospedale, mentre l’ex compagno attendeva seduto su un muretto l’arrivo della polizia.
Coppia molto conosciuta in città: lei, una donna ”gentile, discreta, mai una parola fuori posto”, racconta chi la conosceva, aveva un impiego dirigenziale alle Poste. Lui, apprezzato fisioterapista (aveva lavorato anche per le Olimpiadi di Torino), aveva vissuto a lungo a Cuba dopo la separazione da Francesca, risalente ad una decina di anni fa. Dal matrimonio erano nati tre figli, Serena, Lucia e Lorenzo, di 27, 22 e 20 anni, ma sia la vittima sia l’omicida avevano coltivato nuove relazioni sentimentali, e Mandolini era diventato di nuovo padre, di due bambini. Cosa abbia scatenato la furia omicida dell’uomo non è ancora chiaro. La polizia, che lo sta interrogando, ha raccolto alcune testimonianze secondo cui al centro dei dissapori c’erano questioni di denaro, contenziosi sull’assegno di mantenimento, e le liti erano frequenti.
Quando i compagni di lavoro di Francesca e alcuni residenti dello stabile sono corsi fuori e hanno chiamato il 118, la donna aveva ancora il coltello piantato nella schiena. Renzo Mandolini era seduto immobile, con lo sguardo perso nel vuoto, a pochi metri di distanza. Alla pattuglia del Commissariato lo ha arrestato non ha detto niente, e non ha opposto resistenza. Sul delitto indaga il sostituto procuratore di Ancona Paolo Gubinelli, in attesa di conoscere i risultati dell’autopsia.
Mandolini, oggi contitolare dello studio di omeopatita e fisioterapia ‘La fisioterapica’, in via Cavour 25, dove lavora anche la figlia più grande, aveva deciso di emigrare nei Caraibi, a Cuba, dove aveva aperto un bar. Francesca aveva messo in vendita la casa di famiglia, rimasta a lei e ai figli, ed era andata a vivere con il nuovo compagno in un’altra abitazione di Senigallia. I proventi della vendita dell’alloggio, e altri contenziosi economici sarebbero stati il vero motivo dell’astio che il fisioterapista nutriva per l’ex compagna, ritenuta la fonte di tutti i suoi guai finanziari. Nel frattempo anche lui si era rifatto una vita con una cubana, da cui ha avuto due bambini, ma l’esperienza lavorativa ai Caraibi non era andata bene, e Mandolini aveva deciso di tornare in patria, e riprendere l’attivita’ fisioterapica. Il suo nome e il suo numero di cellulare figurano nell’agenda di tanti sportivi, marchigiani e non. Come professionista è noto e stimato.
Uccide a coltellate l’ex moglie, in carcere Renzo Mandolini (Vivere Senigallia – 18 luglio 2008)
Renzo Mandolini, noto fisioterapista senigalliese di 55 anni, ha accoltellato mortalmente giovedì mattina l’ex moglie Francesca Lorenzetti proprio davanti all’ufficio postale di via delle Viole. Il fatto è accaduto intorno alle 8. Francesca Lorenzetti, vice direttore dell’ufficio postale di via delle Viole, qualche minuto dopo aver aperto la filiale, dalla vetrata ha scorto l’ex marito e ha avvertito i colleghi. “Esco un momento per parlargli“. La discussione subito si è animata fino al punto che diversi testimoni hanno sentito Renzo Mandolini gridare: “Adesso basta, mi hai rovinato la vita“. E la tragedia si è consumata in pochi istanti.
L’uomo ha estratto dalla tasca un coltello con cui ha colpito la ex moglie alla spalla e al petto. La donna è caduta riversa in una pozza di sangue sul marciapiede, davanti all’ufficio postale. Subito i colleghi di Francesca e alcuni residenti sono corsi fuori e tra le grida ed hanno allertato il 118. Nonostante l’arrivo tempestivo sul posto, per la donna non c’è stato nulla da fare. E’ morta durante il trasporto in ospedale. Renzo Mandolini invece è rimasto sul luogo del delitto, seduto sul muretto e con lo sguardo fisso nel vuoto fino all’arrivo della Polizia cui si è consegnato senza opporre resistenza. Un movente di tipo economico, forse legato all’assegna di mantenimento, sarebbe stato alla base dell’ennesimo litigio tra i due ex coniugi poi sfociato in tragedia.
La notizia dell’efferato delito ha subito fatto il giro della città, dove entrambi erano molto conosciuti.
Noto e stimato fisioterapista lui, apprezzata vice direttrice delle poste lei. Renzo Mandolini, 55 anni, e Francesca Lorenzetti, 53 anni, si erano sposati una trentina di anni fa. Un matrimonio dal quale sono nati tre figli, Lucia, Serena e Lorenzo, di 27, 22 e 20 anni ma la convivenza tra i due si è fatta sempre più difficile fino alla decisione della separazione, avvenuta una decina di anni fa. Da allora le vite dei due si sono separate, ma solo sentimentalmente. A tenere infatti i due ancora “legati” sarebbero stati i continui dissapori per questioni economiche.
Mandolini è un noto professionista, molto conosciuto in città dove anni fa aprì il centro “La fisioterapica\’, in via Cavour. Nel suo curriculum vanta anche la partecipazione nello staff tecnico alle Olimpiadi di Torino 2006. Dopo la separazione di due ex coniugi avevano coltivato nuove relazioni e Mandolini si era trasferito per alcuni a vivere a Cuba dove aveva aperto un baretto sulla spiaggia e dove aveva conosciuto la sua attuale compagna, dalla quale ha avuto due bambini, di 2 e 4 anni. Pochi anni fa però la decisione di tornare a vivere a Senigallia insieme alla nuova famiglia. Di recente Mandolini e la Lorenzetti hanno anche messo in vendita la loro prima casa in via Cherubini, tanto che da pochi mesi la vittima si era trasferita nella sua nuova casa a borgo Passera.
La stessa Lorenzetti era un’apprezzata dirigente e dopo aver lavorato per diversi anni nella filiale di via Tevere, era stata promossa vice-direttrice dell\’ufficio postale di via delle Viole.
Saranno i servizi sociali del comune a prendersi cura dei due figlioletti che Mandolini ha avuto dalla sua nuova compagna cubana. Giovedì mattina l\’assessore Fabrizio Volpini si è recato personalmente nell\’abitazione della donna che, seppure sotto shock, è apparsa piuttosto lucida. “Cosa farò adesso?”. Una richiesta di aiuto che ovviamente è stata subito accolta dal Comune che sosterrà in ogni modo la donna e i figli. Proprio i due piccoli, ieri mattina, sono stati accolti in casa da alcuni vicini mentre la madre è stata accompagnata in commissariato per il rilascio della sua testimonianza. I due piccoli sono apparsi agli assistenti sociali tranquilli e sereni, non avendo avuto modo di capire quanto accaduto.
Omicidio di Francesca Lorenzetti: i figli si costituiscono parte civile (il Resto del Carlino – 9 agosto 2008)
Nel procedimento penale per l’omicidio di Francesca Lorenzetti (nella foto) – la senigalliese uccisa il 17 luglio scorso a coltellate dall’ex marito Renzo Mandolini – si costituiranno parte civile i tre figli e Lucio Mazzaferri, l’uomo che viveva con lei. I quattro si sono rivoltiall’avvocato Marina Magistrelli, che oggi ha depositato una memoria presso l’ufficio del pm Paolo Gubinelli per riferire fatti inerenti alla vita della famiglia e ai rapporti con Mandolini.
Qualche giorno fa Mandolini si era visto respingere l’istanza di concessione degli arresti domiciliari. Il pm ha già affidato una consulenza psichiatrica su Mandolini al dottor Pierluigi Andreoni. Dal carcere, l’indagato ha anche scritto una lettera ai figli per chiedere perdono e ribadire che non voleva uccidere la donna.
Mandolini, che dopo la separazione aveva avuto altri due figlioletti dalla nuova compagna cubana, sostiene che voleva solo spaventare l’ex moglie con cui aveva in corso contenziosi economici dovuti alle pratiche di divorzio. Versione dei fatti che viene contestata dai familiari della vittima.