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Francesca Le Pera, 38 anni, cuoca, mamma. Uccisa a coltellate dall’ex marito

Gerenzano (Varese), 12 Aprile 2015

francesca la pera


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Varese, uccide la moglie che si separa e tenta suicidio. I figli: “Aiuto, papà è fuori di testa”(la Repubblica – 12 aprile 2015)
La 38enne Francesca Le Pera non viveva più nella casa di famiglia. La figlia 15enne è stata svegliata dalle grida. Il fratello di 19 anni ai vicini: “Mamma non risponde, mio padre è pieno di sangue'”
Non accettava la separazione, e il fatto che la moglie potesse rifarsi una vita dopo quasi vent’anni di matrimonio. Per questo un muratore di 43 anni, Angelo Barberio, ha ucciso a coltellate la sua ex compagna, Francesca Le Pera, nella loro casa a Gerenzano, in provincia di Varese. Poi ha cercato di togliersi la vita, ferendosi al collo con la stessa arma. A trovare i corpi sono stati i due figli della coppia.
La figlia 15enne, attorno alle 11, stava dormendo nella sua camera. Ha sentito le urla e subito ha chiamato il fratello, 19 anni, che si trovava fuori casa. I due ragazzi non hanno avuto il tempo di intervenire, e si sono trovati davanti il corpo della madre riverso a terra, nel sangue, in cucina, e il padre, ferito, nel bagno. Quando sono arrivati i soccorritori del 118 e i carabinieri per la donna non c’era più nulla da fare.
L’uomo, arrestato per omicidio volontario, è stato trasportato all’ospedale San Gerardo di Monza. Sottoposto a un intervento chirurgico non sarebbe in pericolo di vita. Angelo e Francesca si erano separati da circa due mesi. La donna, una cuoca 38enne, si era trasferita in un altro appartamento. Lui era rimasto a vivere, insieme ai due figli, nella casa della famiglia in un cortile in via Quarto dei mille, nel centro del paese, dove è avvenuto l’omicidio.
In mattinata Francesca era andata a trovarlo per salutare i figli e forse anche per prendere i suoi effetti personali da portare nella nuova casa. Il marito l’ha aggredita in cucina, durante un litigio, colpendola diverse volte con un coltello. Poi è andato in bagno e ha cercato di suicidarsi. “Ho sentito urlare e ho visto uscire dalla casa i due figli che chiedevano aiuto – ha raccontato una vicina – il ragazzo diceva ‘mio padre è andato fuori di testa, mia mamma non risponde e non è cosciente, mio padre è in bagno pieno di sangue'”.
L’uomo era incensurato e, da quanto si è saputo, la moglie in passato non aveva mai sporto denuncia nei suoi confronti per violenze o minacce. Per diverse ore i carabinieri della compagnia di Saronno hanno portato avanti i rilievi nella casa, dove ha condotto un sopralluogo anche il pm di Busto Arsizio Nicola Rossato. L’arma del delitto, un coltello da cucina, è stata sequestrata.
“Ci eravamo visti per l’ultima volta a Pasqua – ha spiegato il fratello della vittima, Nicola Le Pera – e Angelo mi sembrava tranquillo. Si erano separati perché Francesca non lo amava più – ha proseguito – e aveva deciso di andare a vivere in un’altra casa. Non so se in passato ci siano stati episodi violenti, mia sorella era una persona molto riservata”


Omicidio di Gerenzano, in 250 ai funerali di Francesca (Varese News – 19 aprile 2015)
Le esequie si sono svolte sabato ed erano presenti i figli della coppia, di 14 e 21 anni, oltre ai famigliari arrivati dalla Calabria
In centinaia per l’ultimo saluto a Francesca La Pera, la donna 38enne uccisa a coltellate dal marito 43enne Angelo Barberio, domenica scorsa dopo una lite. Le esequie si sono svolte a Gerenzano sabato ed erano presenti i figli della coppia, di 14 e 21 anni, oltre ai famigliari arrivati dalla Calabria. Di fronte a tutta comunità, circa 250 persone, e ai rappresentati del comune (guidati dal sindaco Ivano Campi), il parroco don Filippo Guarnerio ha officiato la cerimonia: «Domenica scorsa era una giornata di sole in cui la nostra comunità stava festeggiando un anniversario della Salus al centro sportivo cittadino ma in un angolo qui in pieno centro una triste oscurità ha avvolto una famiglia. Una famiglia che è gravata dal peso della tragedia e noi come comunità abbiamo il dovere di restare a vegliare su di loro e a pregare con loro. «A nessuno viene data una croce più pesante di quella che può portare – ha concluso il parroco -. La vostra famiglia è stata scossa da un autentica tragedia ma tutta la comunità vi sarà vicino pregando perchè riusciate a sopportare questo dolore».

 


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