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Floriana Floris, 49 anni, mamma. Uccisa con trenta coltellate dal compagno

Incisa Scapaccino (Asti), 7 Giugno 2023


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Chi era Floriana Floris, la donna di 49 anni uccisa a coltellate dal compagno ad Asti
Floriana Floris, 49 anni, è stata uccisa a coltellate dal compagno Paolo Riccone nella loro abitazione di Incisa Scapaccino, nell’Astigiano. La donna era originaria di Milano e aveva una figlia che risiede e lavora nel capoluogo lombardo. Stando a quanto reso noto, negli ultimi tempi si occupava del 50enne che aveva recentemente sofferto di problemi psichici.
Ha ucciso la compagna Floriana Floris, 49 anni, a coltellate, poi ha tentato il suicidio. Paolo Riccone avrebbe aggredito Floris circa due giorni fa, nella giornata di mercoledì 7 giugno, nella casa in cui vivevano insieme. Il 50enne ha poi vegliato il cadavere della donna per giorni prima di tentare il suicidio.
Secondo quanto reso noto, in casa con i due vi erano i loro animali, un cane pastore tedesco e un gatto. Ad accorgersi per prima di quanto accaduto sarebbe stata la figlia della vittima, che vive e lavora a Milano. La giovane ha chiamato le forze dell’ordine spiegando di non avere notizie della madre da giorni e di non essere riuscita a contattare neppure il suo compagno. Quando i carabinieri sono entrati in casa grazie all’intervento dei vigili del fuoco, hanno trovato il cadavere della donna e il corpo del 50enne che nel frattempo aveva cercato di togliersi la vita ferendosi con un coltello.
Chi era Floriana Floris uccisa a coltellate
Floriana Floris, originaria di Milano, si era trasferita da poco a Incisa Scapaccino con il compagno 50enne. La coppia aveva vissuto a lungo in diverse città d’Italia prima di tornare nel paesino dell’Astigiano dove Riccone era nato. La donna aveva una figlia che vive e lavora nel capoluogo lombardo. Sarebbe stata proprio lei a lanciare l’allarme e contattare le forze dell’ordine per chiedere l’intervento nell’abitazione dei due. Negli ultimi tempi la 49enne assisteva Riccone, che aveva iniziato a soffrire di problemi psichiatrici. Le dinamiche del femminicidio restano ancora da chiarire, così come il movente che per ora è sconosciuto.
Il 50enne aveva un passato da ricercatore socioeconomico ad Alessandria ed è il figlio dello storico benzinaio del paesino nell’Astigiano dove risiedeva. Davanti alle forze dell’ordine, non ha confessato l’omicidio, sostenendo di aver trovato Floris morta in casa e di averne vegliato il cadavere “in preda alla disperazione”. Una versione che, stando a quanto riferito da fonti investigative, non convince le forze dell’ordine che stanno portando avanti gli accertamenti per delineare le dinamiche del delitto.

Floriana Floris, chi era la donna uccisa dal compagno Paolo Riccone che l’ha vegliata due giorni prima di tentare il suicidio
L’uomo ha ucciso la compagna a coltellate, poi ha vegliato il corpo per almeno due giorni e ha tentato di togliersi la vita
Aveva 49 anni Floriana Floris, uccisa dal compagno Paolo Riccone in una casa nel centro di Incisa Scapaccino, paese di duemila abitanti incastonato nella bassa valle Belbo, nell’Astigiano. L’uomo ha vegliato per almeno due giorni il cadavere della donna prima di tentare il suicidio. Lei, originaria di Milano, era madre di due figli avuti da una precedente relazione. È stata una delle figlie ad allarmare i carabinieri perché non riusciuva a entrare in contatto con lei. Floriana Floris da poco si era trasferita a Incisa Scapaccino con il compagno, 50 anni. I due avevano vissuto in diverse città prima di trovare nel paese d’origine dell’uomo. Secondo quanto emerse nell’ultimo periodo la donna aveva manifestato problemi psichiatrici. Il movente, al momento, è ancora ignoto. Paolo Riccone, 50 anni, originario dell’Astigiano, lavora come consulente a Roma.

Delitto di Incisa, Floriana Floris uccisa con 30 coltellate. Due giorni a vegliare il cadavere e tentare il suicidio
Paolo Riccone è in terapia intensiva. La procura non ha ancora emesso il decreto di fermo. “Con mia madre ci sentivamo ogni sera”, racconta la figlia Alice.
La procura di Alessandria non ha ancora emesso alcun provvedimento nei confronti di Paolo Riccone, il 57enne ricercatore ad Alessandria, ex consulente per il ministero del Lavoro, che venerdì è stato trovato in stato catatonico dentro il suo appartamento in piazza XX Settembre aIncisa Scapaccino, il piccolo comune a 20 chilometri da Asti e 80 da Torino.
Riccone non è in stato di fermo né di arresto. La procura attende l’esito degli esami del Dna sulle tracce di sangue trovate sul pavimento dell’appartamento, sui vestiti di entrambi e sul coltello che Riccone avrebbe usato per uccidere la donna. Il 57enne sarà risvegliato lunedì o al martedì mattina e allora i carabinieri potranno ascoltarlo: la sua deposizione sarà dirimente per individuare il movente del femminicidio. L’autopsia eseguita all’istituto di Medicina legale di Asti sul corpo di Floris ha confermato che la donna era morta da almeno due giorni.
Si è presentata in caserma ad Asti Alice, l’unica figlia di Floris, ormai 20enne, che vive a Bologna dove lavora come libera professionista per una azienda di telefonia: la ragazza, non sentendo più la madre da martedì sera, venerdì ha chiamato i carabinieri. “Con mia madre avevamo un grande rapporto – afferma Alice – ci sentivamo ogni sera. Le ho parlato martedì per l’ultima volta, poi non sono più riuscita a sentirla”, sospira prima di lasciare la caserma e andar via.
Riccone soffriva di depressione da quando ormai diversi anni fa aveva perso la moglie, una ex collaboratrice del Pd romano, uccisa da una malattia. All’epoca il 57enne viveva a Roma ed era consulente per il ministero del Lavoro. Dopo aver conosciuto Floris si era trasferito a Milano, infine due anni fa era tornato a vivere nell’appartamento ad Incisa per curare il padre Gino, proprietario della pompa di benzina del paese, malato di tumore. Gino è morto il 2 maggio scorso. Riccone forse non ha retto il colpo. L’uomo era in cura da uno psichiatra, in casa sono state trovate diverse scatole di farmaci. Lo specialista è stato ascoltato dai militari, come i vicini di casa e diversi abitanti di Incisa.
Ma la coppia era riservata, non si faceva notare in giro. Riccone ultimamente lavorata come ricercatore ad Alessandria, era concentrato soprattutto sulla cura del padre malato.

Fiori e accuse a casa del killer: «Paese senza rispetto per Floriana Floris»
Il parroco: «Non sappiamo che tempesta avesse nel cuore Paolo Riccone»
E’ spuntato un mazzetto di fiori bianchi e rossi davanti alla casa dove Paolo Riccone ha ammazzato la compagna Floriana Floris con almeno 30 coltellate alla gola. Insieme c’era un messaggio che sembra un’accusa agli abitanti di Incisa Scapaccino, il centro di 2mila anime dove la coppia era andata a vivere da pochi mesi. Ma c’è chi lo legge come un monito per tutti: “Un paese freddo, insensibile e privo di rispetto per chi non c’è più. L’ignoranza non ha limiti: parlano dell’assassino ma nulla su Floriana che non c’è più, rimasta due giorni lì per terra con l’assassino”.
Accuse che sconvolgono ancora di più la piccola comunità dell’Astigiano, come ammette il parroco, don Claudio Montanaro: «Non sapevo dei fiori e del messaggio ma posso capire che in questo momento possano emergere rabbia e dolore. Io posso dire che la nostra comunità dovrà superare un trauma. Purtroppo si sente spesso di tragedie come questa: sembrano sempre lontane, ora sappiamo che capitano anche dietro casa nostra e in qualunque famiglia. Ora quella di Floriana è nel dolore, merita rispetto e silenzio. Ora siamo soltanto chiamati a pregare per la vittima, per la sua famiglia ma anche per lui».
Il sacerdote conosceva poco Floriana ma meglio il compagno,
originario proprio di Incisa: «E’ sempre stata una persona perbene, intelligente, cordiale e corretta nelle rare volte in cui ci siamo confrontati: di recente avevamo parlato della malattia del papà e dei lutti che aveva avuto in famiglia. Per questo sono ancora più stupito di quello che ha fatto. Ma non possiamo sapere che tempesta avesse nel cuore».
Dovrà essere lui a chiarirlo ai carabinieri di Asti e alla pm Eleonora Guerra della Procura di Alessandria (competente per il territorio di Incisa Scapaccino). L’autopsia ha già rivelato che la 49enne Floriana ha provato a difendersi, come dimostrano le ferite da taglio sulle mani. Ma ha dovuto arrendersi ed è stata uccisa con oltre 30 coltellate, quasi tutte alla gola. Solo Riccone potrà spiegare perchè lo ha fatto. Ma non è escluso che neghi, come ha fatto quando vigili del fuoco e carabinieri sono entrati nell’appartamento e hanno trovato lui e Floriana. Lei era già morta, Riccone si è salvato nonostante i tagli ai polsi, le pastiglie buttate giù e la candeggina ingoiata. Se la caverà: nelle prossime ore il 57enne verrà svegliato dai medici dell’ospedale di Asti e verrà ascoltato dagli inquirenti.


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