Loading

Erika Frida Ciurlia, 43 anni, mamma. Uccisa con un colpo di pistola dall’ex marito, già denunciato per minacce

Taurisano (Lecce), 29 Luglio 2013

erika ciurlia

 


Titoli & Articoli

Spara all’ex moglie e si toglie la vita Lei l’aveva denunciato per minacce (l’Avvenire – 29 luglio 2013)
Non avrebbe accettato la separazione dalla moglie, non ancora legale ma in atto da un mese e mezzo, Franco Capone, 46 anni, l’artigiano di Taurisano, in provincia di Lecce, che stamane ha ucciso la moglie, Erika Ciurlio, di 43 anni, con un colpo di pistola e poi si è suicidato con la stessa arma. I due corpi sono stati trovati senza vita nella loro auto all’interno del garage della loro abitazione. L’uomo era già stato denunciato per minacce dalla moglie. A quanto si è appreso, quando la donna aveva annunciato al marito la sua intenzione di separarsi, più di un mese e mezzo fa, l’uomo aveva reagito in maniera violenta ed Erika Ciurlia aveva presentato denuncia per minacce al commissariato di polizia. I poliziotti che avevano raccolto la denuncia avevano detto alla donna di segnalare alle forze dell’ordine eventuali azioni violente da parte dell’uomo ma la donna – a quanto si è saputo – non aveva più richiesto l’aiuto di polizia e carabinieri. 
Oggi Erika sarebbe stata convinta dall’ex marito, che le aveva telefonato sul cellulare, a raggiungerlo nella casa, in via 4 novembre, in contrada San Donato, dove la coppia viveva prima della separazione. I cadaveri dei due sono stati trovati all’interno di una Fiat Punto, – probabilmente la vettura con la quale la donna si era recata all’appuntamento – all’interno del garage-officina attiguo alla abitazione, dove l’uomo ora viveva da solo dopo l’allontanamento della consorte: qui, probabilmente dopo l’ennesima discussione, Franco Capone ha sparato contro la ex moglie, uccidendola, e poi si è tolto la vita.

Franco Capone spara a Erika Ciurlia e s’ammazza. Erano separati
Franco Capone spara alla ex moglie, Erika Ciurlia e poi si uccide pure lui. Tragedia a Taurisano, in provincia di Lecce. L’uomo, spiega l’Ansa,  ha ucciso la moglie con colpi di arma da fuoco e poi si è suicidato. Sembra che l’uomo non abbia mai accettato la separazione dalla donna. Spiega sempre l’Ansa che l’uomo che ha ucciso la ex moglie e poi si è suicidato si chiamava Franco Capone, di 46 anni, carrozziere. La donna uccisa, Erika Ciurlia, di 43 anni, è stata raggiunta da un solo colpo di pistola. Subito dopo l’uomo si è suicidato con la stessa arma che è stata trovata vicino al suo corpo. Sul posto si trovano i carabinieri, il magistrato di turno Giovanni Gagliotta e il medico legale. La tragedia è avvenuta all’interno dell’officina che l’uomo gestisce (e non, come si era appreso in un primo momento nell’appartamento in cui viveva la donna con i figli). La coppia aveva tre figli: una ragazza di 25 anni e due maschi, di 18 e di 4 anni. I due si erano separati un mese e mezzo fa.

Omicidio-suicidio a Taurisano. Ammazza l’ex moglie e poi si toglie la vita (Lecce Prima – 29 luglio 2013)
La tragedia in tarda mattinata nel centro del comune del basso Salento. La coppia: Francesco Capone, di 46 anni ed Erika Ciurlia, di 43. Lui non avrebbe accettato la separazione e per questo ha deciso di mettere in atto il folle piano, uccidendo la donna e poi suicidandosi. Sul posto i carabinieri e polizia
Ha vinto il risentimento sulla rassegnazione. Così ha impugnato una pistola e ha fatto fuoco contro la ex moglie, per poi togliersi la vita. Protagonisti di questa amara vicenda, che ha sconvolto la comunità di Taurisano, Francesco Capone, di 46 anni, ed Erika Ciurlia, di 43.  Un solo colpo, quello esploso in direzione della donna. Ed è stato fatale. Poi, Capone ha rivolto l’arma contro di sé ed ha sparato una seconda volta. La pistola era ancora lì, quando sono arrivati i carabinieri, fra i primi ad accorrere sul posto. Dramma nel dramma, la coppia, che si era separata da poco più di un mese, lascia tre figli, una ragazza di 25, uno di 18 e una bimba di appena 5 anni. Il giovane era in casa quand’è avvenuta la sparatoria e le sue urla hanno attirato il vicinato. Il rumore di quegli spari hanno captato l’attenzione del 18enne, che in quel momento si trovava al primo piano. Sarebbe sceso giù, raggiungendo l’autofficina,  trovandosi di fronte ai corpi privi di vita di entrmabi i genitori. Una scena che lo ha ridotto in fase di choc.  Indelebile e che non potrà più dimenticare. All’origine, dunque, ci sarebbe stata la disperazione dell’uomo che non avrebbe mai accettato la separazione dalla ex coniuge. Nel mese di maggio, infatti, la donna chiese l’intervento degli agenti di polizia, per le minacce ricevute da Capone. All’arrivo dei poliziotti, il 46enne imbracciò un’ascia di fronte alle forze dell’ordine, continuando ad intimorirla. Un fatto di sangue che sembra essere il copione, speculare, di quanto si è verificato nella giornata di domenica, con le stesse modalità, sul lungomare di Massa. Dove,  sempre in pieno giorno, un altro uxoricida ha tolto la vita anche a se stesso, facendo irruzione nel bar dove lavorava la sua ex compagna. La follia, però, questa volta, si è consumata nel chiuso di una villetta privata, invia IV Novembre, e precisamente, nel momento in cui la donna, con la sua auto, era appena entrata nel garage. Sul posto, oltre ai carabinieri della stazione locale e della compagnia di Casarano, coordinati dal capitano Aniello Mattera e i colleghi del Nucleo investigativo, diretti dal capitano Biagio Marro, si sono diretti anche gli agenti di polizia del commissariato, comandati dal vicequestore aggiunto Salvatore Federico, e i sanitari del 118. Questi ultimi, non hanno potuto fare altro che constatare la morte dei due coniugi. Il pubblico ministero di turno della Procura di Lecce, Giovanni Gagliotta, nelle prossime ore, dovrebbe conferire l’incarico per l’autopsia al medico legale Roberto Vaglio, sopraggiunto per una prima ispezione sui due cadaveri.

Omicidio-suicidio a Taurisano: oggi funerali separati per i due ex coniugi (Lecce Sette – 31 luglio 2013)
Funerali separati, questo pomeriggio a Taurisano per Franco Capone, 46 anni, e l’ex moglie Erika Ciurlia, 43 anni, uccisa ieri a colpi di pistola dall’ex marito che poi si è tolto la vita. Lo hanno deciso le famiglie delle due vittime.   I funerali si terranno questo pomeriggio, dopo le autopsie sui corpi di Capone e di Ciurlia che il medico legale Roberto Vaglio, su incarico del pm della Procura di Lecce Giovanni Gagliotta, dovrebbe eseguire questa mattina. Quanto ai funerali, il rito funebre per Capone si terrà alle 16.30 nella parrocchia della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo. Alle 18, nella chiesa dei Santi martiri Giovanni Battista e Maria Goretti, ci sarà l’addio ad Erika Ciurlia. «Oggi le coppie – ha detto don Napoleone, parroco di quest’ultima chiesa, commentando la tragedia – non sono capaci di perdonarsi. I valori del Vangelo non vengono vissuti più nelle famiglie e per questo accadono tragedie simili». Sulla circostanza dei funerali separati, il sacerdote ha aggiunto che «è ancora troppo presto» riferendosi ad una possibilità di riconciliazione tra le famiglie, e che «c’è ancora molta rabbia».  


Ultimo saluto a Erika e Franco, i figli partecipano solo al funerale della madre (TeleramaNews – 2 agosto 2013)
Ieri sono stati celebrati i funerali di Franco Capone, l’uomo che lunedì scorso a Taurisano ha ucciso a colpi di pistola l’ex compagna,  Erika, per poi suicidarsi. Stando all’autopsia eseguita dal medico legale Roberto Vaglio , la donna è stata uccisa da due colpi di pistola, uno alla mandibola e l’altro alla nuca. Franco Capone ha rivolto poi l’arma contro se stesso e si è sparato alla tempia. Una volta terminate i rispettivi esami autoptici, le salme sono state restituite alle famiglie affinché venissero celebrati i funerali, che si sono svolti proprio ieri pomeriggio ad orari diversi e in chiese separate. I due figli della coppia hanno disertato i funerali del padre per partecipare  solo a quelli della madre.

La rabbia dei Ciurlia contro polizia e giudici (la Gazzetta del Mezzogiorno – 31 luglio 2013)
Il dolore non riesce a mettere la sordina alla rabbia.
E ce n’è tanta nell’abitazione di via Macchie a Taurisano dove vive la famiglia di Erika Frida Ciurlia, la donna di 43 anni, uccisa dal marito, Franchino Capone, di 46, che non accettava la separazione dopo 25 anni di matrimonio. Dopo aver ucciso la moglie, poi, l’uomo si è ammazzato con una revolverata alla tempia.
«I magistrati e la polizia hanno sbagliato: avrebbero dovuto prendere qualche provvedimento dopo l’episodio avvenuto nel maggio scorso, quando mia sorella venne minacciata con l’ascia; quell’episodio si verificò alla presenza di una pattuglia della polizia e l’autore non fu neppure fermato». La voce è quella di Silvio Ciurlia, 26 anni, il fratello Frida. Non ha tanta voglia di parlare. Modi gentili ma decisi, si avvicina ai taccuini dei giornalisti nel tentativo di proteggere la privacy della famiglia.
Nella villetta di via Macchie ci sono gli anziani genitori di Frida, la sorella, i fratelli. In casa ci sono anche i figli di Frida e di Franchino: il 18enne che, l’altra mattina, ha scoperto i cadaveri dei genitori, la primogenita di 25 anni e la piccola di 4.
«Comprendete i nostri sentimenti e il nostro dolore» aggiunge Silvio Ciurlia, che concede solo un paio di chiarimenti. Il primo: «I funerali in chiese diverse e in orari differenti? È normale dopo quello che è successo. Non si può perdonare: mia sorella è stata ammazzata».
Secondo chiarimento: «Altre volte mia sorella era andata a casa dell’ex marito da quando si erano separati. Del resto dopo 25 anni anni di matrimonio non è facile troncare una relazione da un giorno all’altro. Ma non pensavamo che potesse arrivare a tanto». Punto.
La cortina di riservatezza viene alzata daccapo intorno alla villetta di via Macchie. Riesce a superarla solo qualche parente e amico stretto. Almeno fino a quando la salma di Frida non tornerà a casa. La camera ardente sarà allestita proprio in via Macchie e i funerali saranno celebrati nella chiesa dei martiri Giovanni Battista e Santa Maria Coretti.
La tragedia è avvenuta lunedì mattina nell’abitazione-officina di Franchino Capone. Le due case non distano più di cento metri in linea d’aria. Ma, adesso, la distanza fra le due famiglie, i Capone e i Ciurlia, sembra incolmabile. La figlia maggiore avrebbe confidato che non parteciperà al funerale del padre. Il 18enne, che dopo la separazione era rimasto a vivere con il papà, ci sta ancora riflettendo.
Frida, l’altra mattina, è andata a trovare l’ex marito perché lui, anche attraverso la figlia, aveva sollecitato un incontro chiarificatore. La presenza in casa del figlio avrebbe rassicurato la donna che, in passato, aveva sempre informato gli agenti del Commissariato tutte le volte che incontrava l’ex marito. Una forma di tutela dopo l’episodio del maggio scorso. L’altra mattina, però, non l’ha fatto. Il figlio, ad un certo punto, pare proprio su sollecitazione del padre, si è allontanato. Quando è tornato la tragedia si era già consumata. I cadaveri dei genitori sono stati scoperti nell’officina: erano uno accanto all’altro all’interno dell’auto della donna.
(di Gianfranco Lattante)


Link