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Elisabeth Huayta Quispe, 29 anni, mamma. Strangolata, affogata e ustionata con la testa immersa in una pentola di acqua bollente dall’ex, già denunciato per stalking, durante la festa di compleanno della figlia

Seveso (Monza Brianza), 23 Novembre 2016

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Titoli & Articoli

Donna uccisa a Seveso. Aveva chiamato i carabinieri ma poi ci aveva ripensato: due ore dopo il marito l’ha strangolata (Huffington Post – 25 novembre 2016)
Elisabeth, la donna strangolata a Seveso nella notte tra il 23 e il 24 novembre dal compagno, aveva avvertito i carabinieri, ma poi ci aveva ripensato e aveva consentito all’uomo di rimanere in casa insieme a lei e ai figli. Ma dopo due ore è stata uccisa. Vittorio Vincenzi è stato arrestato dopo avere strangolato e soffocato Elizabeth Huyata Quispe, peruviana di 29 anni, madre dei loro due bambini. I carabinieri di Seregno (Monza) sono intervenuti verso la mezzanotte in piazza Mazzini, dove abitava la donna, per arrestarlo.
Da tempo la compagna, stanca ed esasperata, l’aveva scongiurato di andarsene e tenersi lontano da lei e dai due bimbi piccoli. Lui aveva sì abbandonato la casa ma insisteva. E mercoledì sera ha “approfittato” del compleanno della secondogenita per tornare. Voleva unicamente, così aveva giurato, stare di nuovo insieme alla sua famiglia. Ma proprio quella sera Elsabeth Huyata Quispe è stata uccisa dal padre dei suoi figli. Un uomo facoltoso, proprietario di una farmacia e molto conosciuto dalla gente del luogo.
Vittorio Vincenzi, 56 anni, che ha messo “tranquilli” i figli (la minore di un anno e il maggiore di tre) nel soggiorno di casa dopo aver dato loro il tablet per distrarsi, s’è spostato in cucina e ha strangolato la compagna. Epilogo criminale di una relazione in difficoltà da almeno un anno. La Procura di Monza ritiene che sia abbastanza per contestare l’aggravante della premeditazione nel reato di omicidio all’uomo. Al pm Giulia Rizzo Vincenzi non ha voluto rispondere, rendendo solo delle dichiarazioni spontanee. Si è limitato ad ammettere di aver agito perché “esasperato da quella storia”, evocando addirittura presunte “vessazioni” che avrebbe subito dalla donna, paventando di essere lui la vittima anziché l’assassino. Alla base degli ultimi litigi c’erano forse mancati accordi sugli alimenti e sul tempo di “condivisione” con i bambini. L’uomo non viveva più in quella casa. Agli atti c’era una denuncia per stalking presentata dalla vittima a settembre e altre per ingiurie nel 2014. I carabinieri di Seregno e del Nucleo Investigativo di Monza la sera in cui Vincenzi ha ucciso la compagna erano intervenuti nella casa della donna, per una lite degenerata nei toni. I militari avevano deciso di allontanare l’uomo ma gli animi si erano rasserenati o quantomeno Elisabeth, anche e soprattutto per non deludere il figlio più grande, aveva acconsentito che l’uomo rimanesse ancora nell’abitazione.
Poco prima di mezzanotte s’è consumato il delitto. Vincenzi, dopo aver sbarrato la porta della cucina forse per impedire l’orribile visione della madre strangolata al figlio, ha scritto un generico biglietto di scuse e si è diretto in cima al palazzo di sette piani in piazza Mazzini, davanti alla stazione ferroviaria di Seveso, con l’intenzione, pare, di buttarsi di sotto. I carabinieri l’hanno trovato sulle scale. Aveva presto abbandonato i propositi suicidi. Si era fermato per chiamare un nipote al telefono: “Ho fatto una sciocchezza”.

Omicidio Seveso: “L’ultima cosa che mi ha detto al telefono? Quanto è cattivo, lo odio” (il Giorno – 27 novembre 2016)
La migliore amica della vittima ricostruisce il rapporto burrascoso fra i due e le ore precedenti al delitto della giovane peruviana

Donna uccisa davanti ai figli a Seveso, l’autopsia: “Ustioni sul volto, forse acqua bollente” (la Repubblica – 28 novembre 2016)
L’ex marito potrebbe dover rispondere anche dell’accusa di sevizie per aver tentato di affogarla nella pentola ritrovata accanto al cadavere, prima di strangolarla.
Potrebbe aver cercato di affogare la moglie in una pentola di acqua bollente prima di ucciderla, strangolandola davanti ai figli piccoli. È stata eseguita stamane l’autopsia sul corpo di  Elizabeth Huayta Quispe, la 29enne peruviana uccisa dal suo ex, il farmacista Vittorio Vincenzi, 56anni, nella notte tra mercoledì e giovedì scorso a Seveso, in Brianza. Secondo quanto rilevato in prima battuta dal medico legale, sul volto della donna sarebbero stati visibili arrossamenti compatibili con ustioni. Gli inquirenti sono quindi in attesa della relazione autoptica completa, per avere la conferma che Vincenzi, prima di strangolare la ex compagna, le abbia spinto il volto dentro una pentola di acqua bollente, poi ritrovata dai carabinieri accanto al suo cadavere.
Un uomo di 56 anni ha strangolato la compagna di 29 anni, al termine di una lite avvenuta nella cucina della loro casa di via Mazzini, a Seveso, in Brianza. E’ successo intorno alla mezzanotte di ieri notte, dopo l’ultimo diverbio tra i due coniugi. Tutto è successo davanti agli occhi dei due bambini della coppia. I vicini terrorizzati dalle richieste di aiuto hanno chiamato i carabinieri.
Una eventuale conferma, per la procura di Monza, si tradurrebbe in un aggravamento della sua posizione. Oltre che per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, Vincenzi si vedrebbe contestare anche l’aggravante delle sevizie. Avvalsosi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia per il momento l’uomo resterà in carcere per decisione del gip. La tragedia si è consumata dopo un anno di separazione, alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

 


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