Carlos Ignacio Carrasco Ortega, 40 anni, istruttore di arti marziali. Accoltella l’ex fidanzata e si suicida
Trento, 23 Novembre 2008
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La tragedia: accoltella l’ex poi si uccide (l’Adige – 23 novembre 2008)
Il dramma sabato notte a Trento. Carlos Ignacio Carrasco Ortega, 39 anni, cileno da tempo residente in Trentino, ha colpito Ilenia Graziola poi si è suicidato. La coppia era stata insieme alcuni mesi, poi lei aveva deciso di troncare. Lui non ha accettato la scelta. Depresso, ha più volte annunciato di farla finita e di compiere altre pazzie.
Omicidio – suicidio. Dramma della gelosia di un uomo che, come ormai accade spesso, troppo spesso, non è riuscito a farsi una ragione dei no di lei, della volontà dell’ex compagna di troncare. Quella storia di pochi mesi terminata da qualche settimana l’aveva prima mandato al settimo cielo e poi all’inferno. E così lui, fisicamente forte, dai conoscenti descritto come geloso e possessivo, ha scelto la via più breve. Eliminare il problema e poi farla finita.
È quanto è accaduto sabato notte in un’auto in via Zanella a Trento. A lanciare l’allarme, poco dopo le sei del del mattino, è stato un giornalista di Rttr che aveva notato l’auto parcheggiata in malo modo davanti a un passo carraio e i due occupanti che sembravano stare male. Ha chiamato il 112 e pochi minuti dopo i carabinieri hanno scoperto la tragedia. Per gli uomini dell’Arma, sentito anche il medico necroscopo Nicola Lisi intervenuto per un primo esame delle salme, ci sono pochi dubbi su come siano andate le cose.
L’uomo, Carlos Ignacio Carrasco Ortega, cileno di 39 anni, istruttore di arti marziali, avrebbe prima ucciso la sua ex compagna, Ilenia Graziola, 29 anni di Nogaredo, ricercatrice all’Irst di Povo, e poi si sarebbe a sua volta ucciso con una coltellata al cuore. L’arma, un grosso coltello da cucina, era ancora conficcato nel petto dell’uomo. Dopo l’esame esterno sul cadavere da parte del medico, gli addetti della camera mortuaria hanno lasciato l’arma dov’era per permettere all’anatomopatologo di Verona nominato da pm Giuseppe De Benedetto, di ricostruire quanto esattamente accaduto nella macchina maledetta. Le due salme, sotto sequestro, riposano ora l’una vicina all’altra in attesa dell’autopsia che verrà effettuata nelle prossime ore.
Secondo una prima ricostruzione pare che l’omicidio sia avvenuto verso le due di notte. Un testimone dice di aver visto l’auto ferma verso quell’ora. Prima i due erano stati visti all’hotel Sporting di Trento. Lei appassionata di ballo e istruttrice di tango non mancava mai a questi appuntamenti del sabato sera. Lui spesso la seguiva. Questo accadeva soprattutto quando i due erano insieme. Poi negli ultimi tempi l’idillio si era spezzato. Lei lo aveva lasciato ma comunque i rapporti non erano stati troncati tanto che sabato, appunto, erano allo Sporting insieme. I testimoni dicono che lei abbia ballato tranquillamente tutta la sera e che lui sia rimasto a guardare.
Nessuno screzio, nessun presagio della tragedia che si sarebbe consumata da lì a poco anche se qualcuno dice che lui era parso strano. Talmente strano da spingere un amico di lei a chiedere: «C’è bisogno d’aiuto». «Tutto a posto» – ha tranquillizzato la ragazza. Terminato il ballo i due sono saliti sull’auto di lei, la Fiat Punto bianca nella quale sono poi stati rinvenuti i cadaveri, e si sono diretti in via Zanella dove lui da poco tempo aveva preso in affitto un appartamento.
Qui in auto devono aver parlato, forse lui le ha chiesto per l’ennesima volta di tornare insieme e probabilmente lei le ha detto ancora una volta no. Forse Carlos voleva che Ilenia salisse in casa mentre lei voleva solo andare a dormire e chiudere quella relazione con quell’uomo per il quale ormai provava affetto ma non amore. Naturalmente sono solo ipotesi dato che l’unica certezza è che lei, senza alcuna possibilità di difendersi, è morta dopo tre coltellate all’addome e una ad una gamba. I carabinieri l’hanno trovata al posto di guida con la cintura di sicurezza ancora allacciata e senza segni di violenza sulle mani, dimostrazione che è stata colta di sorpresa e non ha nemmeno provato a fermare i colpi. Indossava un piumino bianco con una sciarpa dello stesso colore abbinata anche agli stivaletti. Lui, invece, aveva la cintura slacciata e il coltellaccio conficcato nello sterno, all’altezza del cuore.