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Elisa Affinita, 40 anni, bracciante, mamma. Schiaffeggiata e poi uccisa con un colpo di pistola dal marito

Cervinara (Avellino), 17 Agosto 2011

Anche quella mattina Elisa si era alzata alle 3 per andare a lavorare nei campi di tabacco. E come tutti i giorni, alle 13.30, il pulmino l’ha riportata a casa. Michele, suo marito, la aspettava alla fermata. L’ha seguita e, una volta nel cortile di casa, ha iniziato a schiaffeggiarla, poi ha estratto una pistola e le ha sparato. Lei non è morta sul colpo, ha fatto in tempo a vedere il padre dei suoi quattro figli che fuggiva imbrattato del suo sangue.


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Vita e morte della bracciante Elisa uccisa dal marito per una vacanza   
La storia della donna uccisa dal marito a Cervinara, nel beneventano. La giovane donna aveva perso i familiari nell’alluvione del 1999. Ancora il fuga l’uomo, legato al clan dei Massaro
Sul volto di donna attraente i segni del dolore e del sacrificio. La sveglia suonava ogni mattina alle cinque per Elisa Affinita, la 40enne uccisa con un colpo di pistola al cuore dal marito nel cortile di casa al rione San Cosma di Cervinara. Lui, Michele Rivetti, 53 anni, originario di Arienzo nel Casertano, una fama da “guappo” nella Valle Caudina, ha atteso che Elisa tornasse dal lavoro. Le è andato incontro quasi volesse aiutarla a liberarsi delle buste di plastica con la frutta che le era stata regalata dall’azienda agricola della Piana del Sele, dove era impegnata come bracciante. Ha esploso un colpo con la pistola che ha poi portato con sé nella fuga. Un raptus di gelosia? Ora gli inquirenti non ne sono più convinti, anche alla luce delle testimonianze di parenti e vicini che conoscevano la coppia.
Lei, Elisa, non era mai stata sfiorata da pettegolezzi, non c’erano altri uomini nella sua vita. Eppure il marito avrebbe covato per giorni rancore e rabbia. E si è scoperto che Elisa, insieme con tre dei suoi quattro figli e l’anziana madre, era da pochi giorni tornata da una vacanza di due settimane al mare, a cui il marito aveva acconsentito di malavoglia salvo poi pentirsene: Michele Rivetti è sorvegliato speciale, nel suo curriculum di criminale le pesanti accuse di estorsione e lesioni guadagnate al servizio del clan Massaro. E mai avrebbe potuto lasciare Cervinara, lo avrebbero arrestato. In casa, da alcuni giorni si mostrava inquieto e irascibile, non perdonando alla moglie il fatto di averlo lasciato da solo per quella breve vacanza che invece da tempo Elisa pensava di meritarsi pagandola con il denaro guadagnato duramente come bracciante nelle serre del Salernitano. Non solo sacrifici ma anche dolore. La vita di Elisa era stata già segnata da un destino tragico.
Nell’alluvione di Cervinara del dicembre del 1999 morirono il padre Luigi ed il fratello Giuseppe. Furono travolti dal fango che sconvolse la frazione Ioffredo del popoloso centro della Valle Caudina. Per lei, descritta dai vicini come una madre modello, una vita sempre in bilico tra la famiglia distrutta dalla frana assassina e un amore difficile con un uomo che era sempre nei guai con la giustizia, ma che lei aveva fortemente voluto, nonostante i pareri negativi dei parenti e degli amici. Eppure il matrimonio era stato felice, gli unici tormenti erano causati dai continui controlli delle forze dell’ordine.
Due giorni prima del delitto la polizia era stata a casa sua, gli agenti non avevano trovato nulla. Ma lui sapeva come sfuggire alla giustizia, in quella casa popolare risaltava l’imponente impianto di sicurezza con quattro videocamere piazzate vicino all’angusto portone. Michele Rivetti si era guadagnato negli anni la fama di duro per i suoi legami con il clan Massaro, attivo fino a pochi anni nella zona a nord di Caserta con base a Santa Maria a Vico: gli inquirenti sono sicuri che nella fuga si sia servito dell’aiuto di fiancheggiatori del clan, oggi decapitato. Ma ormai il cerchio intorno a lui si sta stringendo. Nell’unico contatto telefonico durante la fuga uno dei figli, che lo invitava a costituirsi, gli ha rivolto un solo interrogativo tra le lacrime: “Perché hai ucciso mamma?”. 

Pupia – la tua informazione
Ancora da chiarire il motivo dell’omicidio, che sarebbe legato alla gelosia, anche se pare non ci fossero altri uomini nella vita di Elisa, che voleva soltanto svagarsi. Infatti, per due settimane era andata in vacanza con i figli. Rivetti aveva acconsentito, salvo poi pentirsene. Da alcuni giorni si mostrava inquieto e irascibile, non perdonando alla moglie il fatto di averlo lasciato da solo per la vacanza. Mercoledì ha atteso che lei tornasse dal lavoro, le è andato incontro quasi volesse aiutarla a liberarsi delle buste piene di frutta e ha esploso un colpo con la pistola.

Ottopagine
L’omicida di Cervinara: “Non volevo ucciderla” – Michele Rivetti ha risposto a tutte le domande del GIP. Ha ammesso le sue responsabilità.
… non si è avvalso della facoltà di non rispondere ed avrebbe reso le prime parziali ammissioni sulla paternità dell’uxoricidio … avrebbe anche parlato del rapporto ormai logoro con la moglie, dei problemi degli ultimi anni che erano nati tra i due. Ha anche detto che non voleva ammazzarla. Rivetti ha raccontato la sua versione dei fatti: ha detto che era andato incontro alla moglie per prendere le buste, poi è nata una discussione e ha preso la pistola. L’ha puntata da dietro, alle gambe della donna, e ha sparato ( … ) non ha capito più nulla ed è scappato. Non pensava che fosse morta.  …

ReteSei
… l’uxoricida (…) nonostante non ne avesse motivo era roso dalla gelosia. Quella maledetta ossessione non lo ha mai abbandonato. Sin dal primo momento è apparso chiaro che è stata la gelosia il terribile movente che ha armato la mano di Michele Rivetti. Una gelosia malsana e non giustificabile in alcun modo. Elisa Affinita era una bella donna ma era completamente dedita al lavoro e alla famiglia. Non aveva grilli per la testa e non poteva averli. Ma non era così per il marito ed il tarlo ha covato per tanti mesi sino ad arrivare a mercoledì 17 agosto quando ha deciso di ammazzarla. Di ucciderla a pochi metri da casa, di lasciarla sanguinante sui marciapiedi e di fuggire. E dopo due giorni quell’odio non si era per nulla attenuato … Era agitato al momento dell’arresto, ma non è apparso per nulla pentito per l’insano gesto compiuto. Una famiglia distrutta dal dolore, che agli occhi di tutti sembrava una famiglia come tante altre

Cervinara, commozione e dolore ai funerali di Elisa Affinita
Una folla silenziosa e commossa ha preso parte al funerale di Elisa Affinita, la 40enne uccisa con un colpo di pistola dal marito a Cervinara. Il mesto rito funebre si è celebrato nella chiesa di Sant’Adiutore, non molto lontano dal luogo del delitto. L’intero paese si è stretto intorno ai quattro figli della donna: Silvio, Alessio, Leopololdo e Giuseppe. Nessun parente del marito, Michele Rivetti, ha preso parte all’ultimo addio. Il suo nome è stato cancellato dai manifesti funebri.

 


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