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Eleonora Noventa, 16 anni, studentessa. Uccisa con quattro colpi di pistola dal fidanzato

Mestre (Venezia), 11 luglio 2010

Eleonora è una bella ragazzina di sedici anni che frequenta il secondo anno delle superiori. Fabio un uomo di trent’anni prossimo alla laurea, senza nessuna storia sentimentale alle spalle. L’unica cosa strana che tutti notano è solo la differenza d’età.

Fabio Riccato, 30 anni, neolaureato in biologia. Spara alla ragazzina in bicicletta quattro colpi, di cui l’ultimo alla tempia da distanza ravvicinata. Poi si uccide.

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Omicidio-suicidio per amore: «Fabio aveva perso la testa per Eleonora» – La giovane era la prima ragazza con cui si era legato il 30enne – La sera prima della tragedia lei aveva interrotto la relazione

Eleonora Noventa: 16 anni. Appena finita la seconda superiore all’istituto commerciale “Gramsci” della Gazzera a Mestre. «Una ragazzina tranquilla, mora e molto bella» dicono i vicini di casa. Abitava ad Asseggiano assieme alla mamma Manuela Pancera, 46enne impiegata in Comune a Mestre, e al papà Renato Noventa, anche lui 46 anni, dipendente dell’ospedale di Venezia. Eleonora era la loro unica figlia.

Ad Asseggiano, quartiere alla periferia di Mestre dove era arrivata da pochi anni, Eleonora la conoscevano in molti, anche se di vista. Abitava in una palazzina di recente costruzione al civico 195 di via Asseggiano. La si vedeva spesso portare a spasso il suo cagnolino, un bastardino di nome Morgan.

Negli ultimi tempi passeggiava anche mano nella mano con il suo killer, il trentenne Fabio Riccato. Anche lui un ragazzo conosciuto: le case dei due distano solo un centinaio di metri. Si frequentavano da sei-sette mesi, parlare di fidanzamento forse è un po’ troppo per una ragazzina di 16 anni, ma avevano comunque iniziato una relazione che forse aveva un peso diverso per ognuno dei due. Eleonora aveva infatti deciso di interromperla. Pare avesse comunicato a Fabio le sue intenzioni sabato.

Dal racconto dei familiari del trentenne, Eleonora era la prima fidanzata di Fabio. Prima di lei il giovane non si era mai legato a nessuna. Per Eleonora aveva perso la testa. Lei aveva partecipato anche alla sua festa di laurea: Fabio si era laureato in Biologia pochi giorni fa a Ferrara e Eleonora gli aveva regalato una penna e una maglietta. Il giovane viveva con i genitori, il papà è un impresario edile da qualche anno ritirato. Il fratello e la sorella, più grandi di lui, sono sposati.

Ieri gli inquirenti, nella casa dei genitori in via Frescobaldi ad Asseggiano, hanno trovato pistole e fucili tutti legalmente detenuti.

su Facebook la tracciadei tormenti dietro il grande amore – Sul social network e dai racconti delle amiche emergono le paure e le incertezze della sedicenne uccisa … Una ragazza solare, sempre allegra e scherzosa, ma anche timida, insicura. Così era la sedicenne Eleonora Noventa. La stessa immagine che danno anche i post da lei pubblicati sul suo profilo Facebook. Tanti link scherzosi, ma anche qualche giornata no, fotografie con il sorriso e la voglia di giocare col mondo di quella che era ancora una bambina, con le prime contraddizioni “da grande”. E con i tormenti e le incertezze della sua età.

Un ragazzo di 30 anni alla sua prima relazione sentimentale che diceva di amare e che l’ha uccisa di domenica mattina a colpi di pistola per strada ad Asseggiano, prima di mettere fine anche alla propria vita. Un amore manifestato più volte, eppure la tragedia è nata perché lei aveva deciso di lasciarlo un po’ alla volta, esasperata da una relazione difficile da sostenere per una ragazza di 16 anni. Nelle pieghe di questa contraddizione si è dibattuta Eleonora. Una storia, quella con Fabio, che in famiglia era fonte di discussioni tra lei e i genitori, preoccupati della differenza di età e di progetti troppo grandi.

«Chissà, forse anche per la sua insicurezza si era legata ad un ragazzo tanto più grande di lei» dice Luna, una delle amiche più intime di Eleonora. La loro è una di quelle amicizie che nascono da bambini e poi durano a lungo, anche se si va ad abitare lontano. «Ci siamo conosciute da piccole – ricorda Luna – abbiamo fatto l’asilo e le elementari assieme, poi anche la cresima, e infine ci siamo ritrovate, all’inizio di quest’anno, sui banchi di scuola, in classe assieme … » E sono proprio nell’orario di scuola le chiacchierate più lunghe, anche a proposito di quel rapporto con Fabio, che però Eleonora, con il tempo, tendeva a tenere sempre più per sé, forse preoccupata dei giudizi e delle critiche. «Parlavamo spesso di tante cose – ricorda ancora Luna – anche del suo rapporto con quel ragazzo così grande, che stranamente a 30 anni non aveva ancora avuto una relazione stabile. Tra amici e insegnanti siamo stati in tanti a dirle di stare attenta, so che l’hanno fatto anche i suoi genitori, soprattutto suo papà, ma lei era anche cocciuta. Aveva deciso di stare con lui, e d’altronde era così felice di questa cosa». «Poi un giorno, a scuola – aggiunge – mi ha fatto vedere dei disegni che le aveva fatto lui. Disegni strani. Parevano fatti da un bambino delle elementari, con due figure disegnate malamente e sopra la scritta “ti amo”. E infatti gliel’ho detto: in che modo uno di trent’anni poteva disegnare quelle cose senza senso? Da allora semplicemente evitavamo di toccare l’argomento Fabio».

Lui, almeno nell’ultimo periodo, sembra rimanere ai margini dei discorsi fatti con le amiche. «So che uscivano loro due, da soli – racconta Luna – Non so le altre amiche, ma io ad esempio lui l’ho visto una volta sola. Credo siano usciti solo una volta con una delle altre amiche di Eleonora, ma non ne sono sicura». Forse per paura di essere giudicata male, anche nel mondo virtuale, Eleonora parla di Fabio poco o solo in certe occasioni. Lo fa ad esempio quando lui si laurea, quando la cosa è così importante che la gioia non si può trattenere e infatti lei scrive: «mio moroso si sta laureandooooooo». È il 22 giugno, ore 9.38, e poche decine di minuti dopo aggiunge: «mio moroso si è laureato con 110 e lode, amore mio sei un genio… sei tutta la mia vita».

Per poi tornare a scrivere d’altro, della sua delusione per l’Italia al Mondiale di calcio, della sua passione per Michael Jackson, e di qualche momento no, come quando deve pensare all’odiata matematica (unica materia in cui era stata rimandata) o come il 25 giugno, quando per una mattinata scrive di non poterne più «di tutti quelli che mi odiano e che mi vogliono male» e dice «basta, sono davvero stanca di troppe cose». L’amore e la rabbia, la dolcezza e il tormento. Questo era Eleonora, una ragazza come tante.

Ma Fabio in quel rancore non c’entra. Poco dopo infatti, sempre il 25 giugno, di lui dice ancora che «ti amo da morire sei tutta la mia vita, senza di te non so cosa farei». Tuttavia questo è il penultimo post che parla di lui. Poi, dopo la festa di laurea di Fabio, del 26 giugno, i messaggi si fanno più radi. Per alcuni giorni Eleonora parla solo del caldo che fa e quindi, il 1° luglio, modifica l’immagine del suo profilo, sostituendola con quella di un Umberto Bossi con il dito medio alzato. Strano. L’impressione è che si sia rotto qualcosa, ma niente trapela da quanto Eleonora scrive poi agli amici. Anche perché l’ultimo suo link è del 2 luglio, alle 20.15, quando pubblica: «scrivere hahaha restando serissimi davanti allo schermo», che è quasi un dire «far credere al mondo che tutto va bene mentre di qua dello schermo non c’è nulla per cui ridere».

Poi il flusso di parole si ferma. Per qualcuna iniziano le vacanze e dunque si diradano anche gli incontri diretti con le amiche. «Io l’ho sentita ai primi di luglio per l’ultima volta» conferma Luna. Da qui, per Eleonora, pare aumentino le preoccupazioni. Il rapporto con quel ragazzo molto più grande di lei sembra vacillare. A qualche amica avrebbe confidato che voleva mettere fine un po’ alla volta a quella storia forse troppo ingombrante. «Già il fatto che sul suo profilo Facebook lei non abbia mai pubblicato foto di Fabio, o di loro due assieme – fa notare Luna – lascia pensare che in realtà non sia mai stata del tutto convinta. L’idea che mi sono fatta è che per lei fosse più una infatuazione. Forse anche legata al fatto che da piccole sognavamo di fare le veterinarie, e dunque trovare un ragazzo che studiava biologia magari l’ha presa ancora di più. Chissà. Certo, da quel poco che Eleonora mi aveva raccontato mi sono fatta l’idea che lui fosse un ragazzo molto solo».

di Daniele Duso

Gazzettino

… celebrato questa mattina nella chiesa di Santa Maria del Suffragio ad Asseggiano l’ultimo saluto a Eleonora Noventa, la sedicenne uccisa dall’ex fidanzato trentenne Fabio Riccato, che poi si è sparato. Ad accompagnare il feretro c’erano le canzoni di Michael Jackson, quelle che Eleonora amava tanto.

I genitori di Eleonora Noventa hanno voluto che la cerimonia si celebrasse con i paramenti del giorno di Pasqua perché hanno voluto che oggi fosse un giorno di resurrezione. La madre della ragazza ha letto, con accanto il marito, i Dieci comandamenti e per due volte ha scandito: «Non uccidere!». Il parroco di Santa Maria del Suffragio, don Marco Scaggiante, ha spiegato che in questa vicenda in cui il male si è manifestato in tutta la sua portata, «bisogna tener conto anche del bene».

E il bene è rappresentato da tutte le persone che in questi giorni si sono strette intorno alla famiglia di Eleonora. Come le due amiche del nuoto della ragazza uccisa che hanno letto un breve, commovente messaggio. Il sacerdote, pur senza riferisi direttamente al dramma che si è consumato nei giorni scorsi, ha invitato i giovani a «guardarsi negli occhi», per conoscersi davvero a fondo, senza ricorrere a scorciatoie come i social network «in cui si comunicano i propri sentimenti ma non si sa chi poi li raccoglie». Poi, sul sagrato della parrocchia, gli amici hanno suonato le canzoni di Michael Jackson per salutare Eleonora. Domani, nella stessa chiesa, saranno celebrati i funerali di Fabio Riccato.

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