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Edda Rossetto, 81 anni, madre. Accoltellata dal marito dopo che lui stesso aveva chiesto aiuto agli psichiatri per pensieri di omicidio-suicidio, ma i medici lo avevano rimandato a casa

Montagnana (Padova), 4 Febbraio 2014

 


Titoli & Articoli

Omicidio-suicidio a Montagnana. Accoltella la moglie e si impicca (Padova Oggi – 4 febbraio 2019)
La tragedia martedì pomeriggio in via Brancaglia. Un 81enne ha sferrato tre fendenti mortali alla consorte 80enne che si trovava sul divano, poi ha chiamato le forze dell’ordine e infine si è tolto la vita in garage
Lei soffriva di una grave insufficienza respiratoria cronica, trattata con ossigenoterapia, che lui non riusciva ad accettare. Sembra sia questa la causa scatenante l’omicidio-suicidio avvenuto martedì pomeriggio in via Brancaglia a Montagnana.
A MENTE FREDDA. L’efferato dramma si è consumato alle 17.15. Protagonista un anziano di 81 anni, Pietro Zaramella, che, impugnato un lungo coltello da cucina da 25 centimetri dotato di un’ampia lama lo ha conficcato per ben tre volte contro l’addome e il petto della moglie 80enne, Edda Rossetto, che si trovava sul divano all’ingresso dell’abitazione. Uccisa la consorte, l’uomo ha chiamato il 113, riferendo a sangue freddo del delitto appena commesso e annunciando che si sarebbe ammazzato a sua volta. Ha quindi portato a compimento il suo piano, dirigendosi in una baracca vicino alla casa adibita a garage dove si è legato una corda attorno al collo e si è tolto la vita. All’arrivo dei militari dell’arma l’anziano era già morto, così come la povera moglie.

Montagnana, Pietro Zaramella accoltella la moglie Edda Rossetto e poi si impicca (la Prima Pagina – 4 febbraio 2019)
Il dramma familiare sarebbe da attribuire alle precarie condizioni di salute di entrambi i coniugi ottantenni. Pietro Zaramella, 81 anni, sarebbe stato dimesso pochi giorni fa da una clinica di Monselice dove si trovava ricoverato per disturbi neurologici, mentre Edda Rossetto, 80 anni, avrebbe avuto problemi di cuore. I due vivevano soli, senza bisogno di aiuti particolari. L’uomo avrebbe chiamato il 113 subito dopo aver ucciso la donna. I Carabinieri sono stati allertati dalla questura, ma quando i militari sono giunti sul posto l’uomo si era già suicidato.


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In memoria di

Il perdono dei nipoti «Il vostro è stato un gesto d’amore» (il Mattino di Padova – 1 marzo 2014)
Funerale insieme dopo l’omicidio-suicidio di Montagnana Ricordate le numerose tragedie delle ultime settimane
«Nonno, il tuo è stato un grande atto d’amore, che ora vi permette di continuare il percorso verso la vita eterna mano nella mano». Con queste toccanti parole i nipoti di Pietro Zaramella ed Edda Rossetto, 81 e 80 anni, hanno voluto salutare per sempre i loro nonni. I nipoti della coppia hanno letto il messaggio al termine della messa funebre che si è celebrata ieri pomeriggio in un duomo gremito. Il funerale di Pietro ed Edda, a cui ha partecipato anche il sindaco Loredana Borghesan, arriva a oltre tre settimane dalla tragedia che vide protagonisti i due anziani: era il 4 febbraio quando Pietro, reduce da un ricovero ospedaliero in Psichiatria, decise di uccidere la moglie malata a coltellate e di togliersi la vita nella propria abitazione di via Stangon. L’indagine giudiziaria, nata da quella tragedia, ha fatto slittare sino a ieri l’addio alla coppia. «Non ci nascondiamo dietro a quello che è avvenuto» ha esordito monsignor Pietro Zecchin nel corso della cerimonia «Nessuno però saprà mai perché sia avvenuta questa tragedia. Per questo non possiamo che stare in silenzio e pregare».
Il parroco ha affrontato con grande sensibilità l’episodio di cui si è reso protagonista l’ottantunenne: «Nessuno vuole annientarsi. Anche quel gesto è sete di vita. Purtroppo certe volte noi uomini sbagliamo il modo di esprimere questo bisogno di vita». Monsignor Zecchin non ha parlato direttamente di perdono cristiano, ma ha sottolineato come «non c’è alcuna azione definitiva che possa negarci l’abbraccio di Dio. Papa Francesco ha scritto che “con Gesù Cristo nasce e rinasce sempre la gioia”». Il religioso ha quindi ricordato i numerosi suicidi di queste ultime settimane: «L’uomo non è una macchina che si inceppa per un guasto ben determinato. Siamo universi che hanno bisogno di luce, a cui non bastano assistenze sociali, prescrizioni mediche e cure domiciliari: abbiamo bisogno di riempirci i cuori». Davanti ai due feretri, insieme anche in quest’ultima tappa di vita, i cinque nipoti della coppia (Edda e Pietro avevano cinque figli) hanno letto al termine della messa un toccante ricordo dei nonni: «Eravate sempre uno accanto all’altro, come se l’assenza dell’altro impedisse di vivere. La malattia ha solo rafforzato il vostro legame. Per questo, nonno, il tuo è stato un grande atto d’amore».