Cristina Maioli, 62 anni, insegnante. Uccisa dal marito a colpi di mattarello e coltellate
Brescia, 4 Ottobre 2019
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Professoressa uccisa a coltellate: “Era una cosa che andava fatta” (Brescia Today – 26 maggio 2022)
Professoressa uccisa dal marito, gli studenti: “Era speciale, ci ha cambiato la vita”
Cristina Maioli, la 63enne uccisa dal marito 79enne, ha lasciato un ricordo indelebile in centinaia di studenti dell’Itis di Brescia
Antonio Gozzini, 79 anni, e Cristina Maioli, 63, si erano conosciuti nei corridoi dell’Itis di Brescia, dove entrambi insegnavano. Lui fisica, lei lettere. Una storia finita in tragedia nei giorni scorsi, quando il 79enne, che da tempo soffre di una grave forma di depressione, ha ucciso la donna che da sempre si prendeva cura di lui: l’avrebbe prima colpita con un mattarello e poi accoltellata. Infine avrebbe provato a togliersi la vita ingerendo psicofarmaci e tagliandosi le vene.
La tragedia si è consumata nei giorni scorsi in un appartamento di via Cesare Lombroso, dove la coppia viveva. L’uomo si è salvato e ha ammesso di aver ucciso l’insegnante – che aveva preso tre giorni di permesso dal lavoro proprio per stare vicina al marito – ma è rimasto in silenzio durante l’interrogatorio di garanzia, mentre il suo avvocato ha chiesto il trasferimento nel reparto di psichiatria del Civile. Un omicidio che per ora non ha alcuna spiegazione, ma ha gettato nello sconforto più profondo centinaia di ex studenti dell’istituto tecnico bresciano.
Cristina Maioli era davvero amatissima dai suoi studenti e ha lasciato un ricordo indelebile in ognuno di loro. Una professoressa che adorava il suo mestiere, in grado di trasmettere la passione per la letteratura e per la scrittura anche agli adolescenti che avevano optato per una scuola ad indirizzo tecnico. Alcuni di loro, dopo averla incontrata, hanno perfino cambiato il percorso di studi, iscrivendosi a facoltà universitarie umanistiche.
“Una donna dolce e pacata – la descrive Daniele, ex alunno dell’Itis ora diventato un videomaker di successo– che ha cambiato per sempre il mio modo di vedere e vivere la scuola. Grazie a lei ho iniziato a studiare non per prendere buoni voti, ma per il piacere di conoscere cose nuove. Ci ha insegnato a riflettere: capitava a volte di non fare lezione per discutere di alcuni argomenti di attualità.”
“La professoressa Maioli ha rappresentato per me l’ideale di professoressa. – ci racconta Enrico, un suo ex alunno con la passione per la poesia – Severa ma giusta, molto coinvolta nel processo di insegnamento, ma altrettanto distaccata nel valutare gli alunni. Non dimenticherò mai quando ci fece una lezione su Baudelaire, Rimbaud e Verlaine. In quell’occasione ci fu la vera scintilla che mi ‘spinse’ verso la poesia. Impossibile dimenticare il suo sorriso: è risaputo che nei visi che esprimono in prevalenza espressioni serie, la comparsa di un sorriso si nota in misura maggiore. Era una persona che aveva fascino e lo trasmetteva anche nel suo operato didattico. Sono passati troppi anni per ricordare tutto, ma resta la certezza di avere appreso molto da lei: credo valga per tutti quelli che l’hanno avuta come insegnante. Questo è il suo grande lascito” .
Via Lombroso, Maioli uccisa con 8 coltellate
Effettuata l’autopsia sul corpo della 63enne ammazzata dal marito la settimana scorsa. Domani il funerale. Il compagno depresso resta ancora in carcere
E’ stata effettuata nelle ore precedenti a giovedì 10 ottobre l’autopsia sul corpo di Cristina Maioli, la docente di Lettere dell’Itis Castelliuccisa dal marito Antonio Gozzini di 79 anni che resta in carcere a Canton Mombello dopo l’interrogatorio di convalida. E dall’esame sono anche arrivati i risultati che si attendevano. La donna sarebbe stata uccisa nella notte tra giovedì 3 e venerdì 4 ottobre scorsi dopo essere stata colpita più volte con un mattarello mentre dormiva nel letto e poi con otto coltellate inferte dal compagno. Di cui quella fatale alla giugulare.
Questo è quanto accaduto al sesto piano dell’appartamento in via Lombroso a Brescia, in città, la sera del giorno in cui la donna aveva chiesto alla sua dirigente scolastica tre giorni di ferie per stare accanto al marito depresso. Le indagini sono state affidate al sostituto procuratore Claudia Passalacqua e alla Squadra Mobile della questura che continuano a cercare di capire cosa abbia indotto l’uomo a quella reazione violenta e omicida.
E a far scalpore sono state anche le dichiarazioni del 79enne che diceva di aver controllato più volte il cadavere e di aver vissuto in modo normale quelle ore. Svolta l’autopsia all’istituto di Medicina legale dell’ospedale Civile, la procura ha dato il nulla osta al funerale della donna che si terrà domani, venerdì 11 ottobre, alle 13,45 nella chiesa di Santa Crocifissa di Rosa. Nel frattempo si attende per il marito omicida anche la relazione sul suo stato di depressione che lo avrebbe portato a quell’azione e sulle condizioni di compatibilità con la detenzione in carcere.
Studenti vestiti di rosso per l’addio alla profe Maioli
È stato il giorno dell’addio alla professoressa Cristina Maioli, uccisa una settimana fa dal marito Antonio Gozzini. Un saluto che ha richiamato gli studenti che l’hanno conosciuta, gli amici e i colleghi. Insegnante di lettere all’Itis Castelli, la Maioli ha percorso proprio nei corridoi della scuola i suoi ultimi passi. La dirigente scolastica Simonetta Tebaldini ricorda con occhi lucidi una delle ultime conversazioni scambiate con lei nel suo ufficio. A sette giorni dalla tragedianessuno riesce a darsi pace e nessuno, proprio oggi vuole rimanere in silenzio. L’intero corpo scolastico ha voluto tingersi di rosso, il colore diventato il simbolo internazionale di un fenomeno in preoccupante crescita: quello del femminicidio. Docenti, alunni, collaboratori e tecnici: ciascuno ha indossato un simbolo rosso per ricordare Cristina Maioli. E l’idea è arrivata proprio da alcuni studenti. Il ricordo non si esaurirà in una sola giornata. Dopo il dramma vissuto in prima persona, insegnanti e studenti promettono di organizzare altre iniziative di sensibilizzazione contro la violenza