Annamaria D’Eliseo, 61 anni, bidella, mamma. Strangolata dal marito che poi inscena un suicidio
Lanciano (Chieti), 15 Luglio 2022
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Annamaria D’Eliseo trovata impiccata, arrestato il marito: «Fu femminicidio: l’ha strangolata con un cavo elettrico e ha simulato un suicidio» (Leggo – 12 gennaio 2024)
Aldo Rodolfo Di Nunzio, 71 anni è stato portato in carcere. La moglie aveva 61 anni ed era una bidella molto conosciuta.
Un nuovo presunto femminicidio. L’avrebbe uccisa con un cavo elettrico e poi ha simulato un suicidio.Aldo Rodolfo Di Nunzio, 71 anni, vigile del fuoco in pensione, è stato arrestato con l’accusa di aver ammazzato la moglie Annarita D’Eliseo, 60 anni, bidella di Lanciano, in provincia di Chieti. La donna il 17 luglio del 2022 era stata trovata impiccata nel garage-cantina della loro abitazione all’Iconicella di Lanciano. Oggi la svolta delle indagini con l’arresto dell’uomo per omicidio aggravato. Le indagini, durate più di un anno, sono state condotte dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Lanciano che hanno accertato che la donna sarebbe stata strangolata.
Annamaria urlava: “lasciami lasciami!” Le intercettazioni ambientali incastrano Di Nunzio (Video Città – 12 gennaio 2024)
“Lasciami, lasciami”, un grido disperato, poi la morte per strangolamento, e non un suicidio.
Dopo 18 mesi sono state le indagini dei Ris a portare all’arresto di ieri pomeriggio di Aldo Rodolfo Di Nunzio, 71 anni, vigile del fuoco in pensione, portato in carcere, dopo un passaggio al pronto soccorso, con l’accusa di aver ammazzato la moglie Annarita D’Eliseo, 60 anni, bidella amatissima di Lanciano e madre di 5 figli.
La donna il 15 luglio del 2022 era stata trovata impiccata, aveva detto Di Nunzio, nel garage-cantina della loro villetta all’Iconicella, una masseria di campagna dove l’uomo allevava papere e galline che spesso razzolavano anche fuori casa con i vicini terrorizzati di richiamare il pensionato che tutti raccontano come un uomo spesse volte irascibile.
Ieri la svolta con l’arresto dell’uomo per omicidio aggravato. Le indagini, durate più di un anno, sono state condotte dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Lanciano, guidate dal maggiore Giuseppe Nestola, che hanno accertato che la donna sarebbe stata strangolata con dei fili elettrici avvolti più volete intorno al collo.
Troppe le cose che non quadravano. La donna non venne trovata sospesa. L’uomo aveva sempre raccontato di averla lui stesso liberata dal cavo. L’aveva trovata già morta, sospesa a 20 centimetri dal suolo, vicino una scala. Tuttavia sul collo della vittima non era presente un solo segno ma diversi solchi, segno dei diversi giri di cavo elettrico che i Ris dicono non era deformato, l’allungamento del cavo era possibile solo in caso di trazione prolungata di un peso importante. Poi il dubbio sulla stabilita del mattone forato dove sarebbe passato il cavo: un foratino, ancora pieno di ragnatele, che non avrebbe potuto sostenere il peso della signora. Annamaria era una bella donna che pesava sui 75 chili, quel mattone più di 50 chilogrammi non li avrebbe mai potuti sorreggere, hanno stabiliti i Ris. E poi il grido disperato della vittima, urla catturate dal microfono delle telecamere dell’abitazione. La coppia al momento del fatto era sola in casa, la vittima, le sue grida, erano rivolte al marito, l’unico presente in quel momento nella villetta.