Anna Borsa, uccisa a Pontecagnano dall’ex fidanzato mentre lavorava dal parrucchiere. Arrestato l’omicida (Corriere della Sera -1 marzo 2022)
Alfredo Erra, arrestato poche ore dopo, ha assassinato la trentenne a colpi di pistola nel salone di bellezza in pieno centro e ha ferito un’amico di lei. Poi ha tentato il suicidio ma si è solo ferito: ha un proiettile conficcato nel cranio
Con la freddezza di un killer, Alfredo Erra, 40 anni, è entrato nel negozio di parrucchiere dove la sua ex fidanzata aveva appena iniziato la giornata di lavoro. Sono da poco trascorse le nove del mattino in via Tevere, a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno. Anna Borsa, trent’anni, ha solo il tempo di riconoscerlo: l’uomo estrae una pistola ed esplode numerosi colpi tra clienti e dipendenti. Un proiettile raggiunge alla testa la ragazza, uccidendola sul colpo. Altri spari hanno ferito un uomo che era nel negozio, A.C., un amico di Anna, forse il nuovo fidanzato oppure solo un amico, ora in prognosi riservata.
La fuga. L’omicida ha abbandonato la pistola e per fuggire ha usato un’auto aziendale, lasciata all’interno della ditta di autotrasporti di cui è dipendente, nella zona industriale di Salerno. Dieci minuti dopo l’arrivo dei carabinieri e i primi rilievi nel salone di bellezza, quindi è iniziata la caccia all’uomo in tutta la zona.
Cento divise impiegate. Nel primo pomeriggio Alfredo Erra è in manette. Per rintracciarlo si sono mobilitate tutte le forze dell’ordine della provincia. Anche un elicottero dei carabinieri. Alla fine è stato stanato dalla polizia stradale, individuato in una stazione di servizio a San Mango Piemonte, poco distante da Pontecagnano. Era riuscito a fare solo pochi chilometri. La polizia ha avvertito i carabinieri che sono arrivati poco dopo e l’hanno trovato in stato confusionale. Alle forze dell’ordine ha detto: «Sono io la persona che state cercando». Le ricerche hanno visto coinvolti oltre 100 uomini, unità cinofile, reparti speciali.
Erra ha un proiettile nella testa. Il quarantenne è gravemente ferito perché dopo aver ucciso la sua ex fidanzata nel negozio di parrucchiere dove lavorava, Erra ha rivolto la pistola contro di sé esplodendo un colpo per togliersi la vita. Ma è riuscito solo a ferirsi: ha abbandonato l’arma accanto al corpo esanime di Anna Borsa ed è fuggito con un proiettile conficcato nel cranio. In evidente stato confusionale, si trova ora piantonato in ospedale e domani verrà sottoposto a intervento chirurgico.
La Procura. Nei suoi confronti la procura di Salerno muove le accuse di omicidio premeditato, tentato omicidio per il colpo esploso contro l’attuale compagno della sua ex, ricoverato con prognosi riservata, e porto abusivo di arma da fuoco.
«Era vestito di nero e con un trolley» «Era tutto vestito di nero: tuta, giubbotto e scarpe – racconta una testimone dell’omicidio, collega della vittima – aveva anche un trolley. Anna aveva paura. E anche io. Quando è entrato nel negozio, gli ho detto di uscire. Ma lui mi ha risposto: “devo dirle solo una cosa”». Anche Anna, secondo la ricostruzione della donna, gli aveva detto di uscire fuori dal salone perché sarebbe stata disposta a parlargli all’ingresso. E non alla presenza dei clienti. «Era venuto già venuto due o tre volte nelle scorse settimane – prosegue la testimone – Anna viveva nella paura da mesi, da luglio. Lui non aveva mai accettato la separazione, era convinto che Anna fosse solo sua. In passato lo abbiamo più volte allontanato, ma oggi c’erano i clienti in negozio».
Il dolore dei familiari. Il giovane ferito, nel frattempo, è stato trasportato all’ospedale di Salerno. Non è in pericolo di vita. Un’ora dopo l’omicidio, nel negozio di via Tevere sono arrivati anche i familiari di Anna Borsa. Tra lacrime e disperazione hanno chiesto di poter vedere la giovane dopo l’esame esterno del medico legale e la fine dei rilievi della Scientifica. L’omicida, nonostante la relazione fosse finita da circa otto mesi, continuava ad insistere con Anna per cercare di convincerla a riallacciare i rapporti con lui. Talvolta anche con atteggiamenti bruschi e minacce. Una sua collega di lavoro ha raccontato che «per due volte le aveva versato addosso benzina e alcol». Nonostante tutto, non era stata ancora presentata alcuna denuncia nei suoi confronti. Diceva Anna: «Non voglio mandarlo in carcere».
Lutto cittadino e fiaccolata. Il sindaco di Pontecagnano, Giuseppe Lanzara, dopo aver appreso la notizia dell’omicidio ha annullato tutti gli eventi in programma per il Carnevale. «Una notizia che sconvolge la nostra comunità – ha detto – una giovane ragazza ha perso la vita a causa di un tragico omicidio. La città intera si stringe intorno alla famiglia. Pontecagnano Faiano si prepara ad osservare il lutto cittadino annullando ogni evento in programma». Mario Morcone assessore regionale alla sicurezza : «Ancora un odioso assassinio di una giovane donna a Pontecagnano Faiano; ancora un gesto odioso e inqualificabile di sopruso e di violenza verso le donne. Anna Borsa ha pagato come tante altre donne il coraggio delle sue scelte di libertà. Siamo vicini alla sua famiglia e a tutte le donne che hanno bisogno di sostegno e di aiuto e che devono trovare il coraggio di denunciare inaccettabili prepotenze». Questa sera, inoltre, in piazza a Pontecagnano, è stata organizzata una «Fiaccolata per Anna» e per tutte le donne vittime di violenza.
Omicidio Anna Borsa, un testimone: “Lei ha detto all’ex esci fuori, aveva paura e anche io” (la voce di Napoli – 1 marzo 2022)
Anna Briolo è stata uccisa a sangue freddo questo martedì mattina, all’esterno di un negozio di parrucchiere invia Tevere, a Pontecagnano. Uccisa sul luogo di lavoro. E’ lì che il suo ex l’ha raggiunta, il ragazzo che aveva lasciato otto mesi fa ha sparato un unico colpo ammazzandola. Ha ferito anche l’amico che era nel locale, nessun attuale fidanzato come avevano riferito le prime voci susseguitesi. L’omicida si sarebbe poi dileguato quando sono arrivate le forze dell’ordine. E’ attualmente ricercato, sui cieli del comune in provincia di Salerno un elicottero sta perlustrando la zona.
Omicidio Anna Briolo, il racconto di una testimone. Sul luogo del delitto in poco tempo sono arrivati genitori e amici di Anna, una giovane di 30 anni che tutti ricordano essere piena di vita. Strazianti le urla dei familiari che hanno avuto la terribile conferma.
Una testimone che era presente al momento dell’omicidio ha raccontato che il ragazzo sarebbe entrato nel negozio e lui ed Anna l’avrebbero invitato a uscire fuori. La trentenne aveva paura: “Io gli ho detto ‘Alfredo, esci fuori’ – racconta ai cronisti una testimone dell’omicidio, che lavorava con la vittima – ma lui mi ha risposto’Le devo dire una sola cosa’. Era vestito tutto di nero, tuta, giubbino e scarpe, e aveva un trolley. Io avevo paura e anche Anna aveva paura. Anche lei gli ha detto ‘Esci fuori, vengo io fuori’. Era venuto gia’ due o tre volte nelle scorse settimane, ma era sempre stato calmo, non come stamattina”.
L’ex fidanzato, secondo il racconto, era apparentemente calmo: “Parlava calmo senza fare questioni allora ma Anna aveva paura, viveva con la paura gia’ da mesi, da luglio. Lui non aveva mai accettato la separazione, era convinto che Anna fosse solo sua. In passato lo abbiamo cacciato fuori, ma oggi c’erano clienti”. Anche la donna ha ribadito che la persona ferita era un amico di Anna che si è trovato a passare per un saluto.
L’ENNESIMO FEMMINICIDIO / SALERNO
Anna Borsa e quel terribile precedente: “L’ex l’aveva cosparsa di benzina” (Today – 2 marzo 2022)
Il racconto di una collega della ragazza di 30 anni, uccisa dall’ex fidanzato a Pontecagno: “Era pensierosa, voleva andare via”. L’omicida è stato arrestato: dopo il delitto ha tentato di togliersi la vita
Un altro femminicidio, l’ennesimo, avvenuto questa volta a Pontecagnano, in provincia di Salerno. Ancora un delitto terribile che forse si sarebbe potuto evitare. Anna Borsa, la ragazza di 30 anni freddata dal suo ex fidanzato, Alfredo Erra, nel salone di parrucchiere dove lavorava, forse aveva giù vissuto un’esperienza da incubo con quell’uomo. A confermarlo è la testimonianza di una collega della giovane vittima: “Anna aveva paura: il suo ex le aveva già buttato alcol e benzina addosso tempo fa”. Il terrore che qualcosa di orribile potesse accadere da un momento all’altro e la voglia di andare via, un desiderio che Anna aveva confessato anche ad una cliente: “Aveva paura ed era pensierosa. Non voleva più andare a lavorare. Mi aveva confidato di voler andare via da Salerno”.
La storia tra Anna e l’ex fidanzato Alfredo era terminata da circa otto mesi, ma lui continuava a pubblicare sui social messaggi di rimpianto, manifestando gelosia nei confronti della nuova relazione iniziata dalla 30enne. Sembra che l’uomo fosse solito aggirarsi nei pressi del negozio dove lavorava Anna, fino all’ultimo episodio di ieri, quando l’uomo le ha chiesto di uscire ed ha messo in atto il suo piano omicida.
I testimoni hanno raccontato la scena: Alfredo era tutto vestito di nero, con una tuta nera. Era calmo, come sempre. Ha chiesto ad Anna di uscire perché le doveva dire una cosa. Anna aveva paura. Le avevo detto che non poteva andare avanti così. Lui non accettava la fine della loro relazione”. Dopo aver ucciso la donna, l’assassino ha rivolto l’arma contro il nuovo fidanzato, ferendolo ad una spalla, per poi tentare la fuga e successivamente di togliersi la vita. L’omicida è stato trovato nel primo pomeriggio nell’area di servizio della stazione di San Mango Piemonte della Salerno-Reggio Calabria. A individuare Erra, in evidente stato confusionale, una pattuglia della Polizia Stradale di Eboli. Sul posto sono arrivati immediatamente i Carabinieri che da ore erano impegnati nella ricerca anche con un elicottero. Erra al momento si trova piantonato al Ruggi dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico: è accusato di omicidio premeditato, tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco. Intanto le indagini proseguono, mentre le pagine social di Anna vengono inondate da messaggi di cordoglio e tristezza. Se come confermato dalla collega Anna aveva già subito minacce e vessazioni da parte dell’ex fidanzato, perché ha preferito non denunciare? Una domanda che resterà senza risposta