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Alessandra Cità, 47 anni, tranviera. Uccisa dal compagno con un colpo di fucile

Truccazzano (Milano), 19 Aprile 2020


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Alessandra, la tranviera Atm ammazzata nel sonno dal compagno con un colpo di fucile (Milano Today – 19 aprile 2020)
Il dramma nella notte a Truccazzano. Sembra che lei volesse lasciare il suo compagno
Sembra che Alessandra volesse lasciarlo. Sembra che avesse deciso di porre fine a quella relazione, anche se aveva accettato di ospitare il suo compagno bloccato in Lombardia a causa dell’emergenza Coronavirus. Ma proprio quell’ultimo gesto di altruismo le è stato fatale.
Sì, perché Alessandra Cità – 47 anni, tranviera di Atm – da quel compagno è stata ammazzata. Antonio Vena – anche lui 47 anni, alcuni precedenti alle spalle e un lavoro in provincia di Bolzano – l’ha uccisa nella notte tra sabato e domenica con un colpo di fucile alla testa. In un raptus folle, ha preso un calibro 12 a pompa che la donna teneva legalmente in casa, lo ha puntato alla testa della 47enne e l’ha freddata. Poi, ha lasciato il corpo di Alessandra sul letto, si è messo in auto ed è andato dai carabinieri per confessare tutto.
Antonio e Alessandra, entrambi originari della provincia di Palermo, stavano insieme dal dicembre del 2012, come raccontava lui stesso su Facebook. Nato a Gangi, amante dei rally e dei motori, Vena trascorreva tutta la settimana a Bolzano, dove lavorava in una ditta che produce serramenti, e tornava nel weekend in Lombardia. Da qualche giorno, però, a causa dell’epidemia, la sua azienda aveva chiuso e lui era rimasto a casa della compagna. Ai carabinieri di Milano non risultano interventi o denunce precedenti della 47enne, ma sembra che il rapporto fosse comunque compromesso. Domenica notte, poi, la follia. Quando i carabinieri sono entrati a casa di Alessandra, hanno trovato il suo cadavere sul letto e il fucile a terra nell’abitazione. Il killer, reo confesso, è stato interrogato dal pm Giovanni Tarzia e poi portato in carcere a San Vittore in esecuzione di un fermo di indiziato di delitto con l’accusa di omicidio.

Femminicidio nel Milanese: già denunciato dalla ex moglie (Ansa – 19 aprile 2020)
Per aggressioni avvenute in Alto Adige nel 2009 e 2012
In passato Antonio Vena, il 47enne arrestato per aver ucciso la sua compagna a Truccazzano, era già stato denunciato due volte per violenza dalla donna con cui all’epoca era sposato. I fatti risalgono al 2009 e al 2012 a Chiusa, in Alto Adige, dove i due vivevano.
Nel 2012, secondo la denuncia, Vena aveva inseguito la donna in macchina e l’aveva tamponata fino a farla uscire di strada. La coppia si era poi separata e l’uomo aveva intrapreso una nuova relazione. Vena lavora per un’azienda di Bressanone, ma, a causa dell’emergenza coronavirus, era in ferie forzate.

Milano, uccisa con un colpo di fucile dal compagno: lo strazio dei colleghi (The Social Post – 20 aprile 2020)
Sono ore di indagini e ricostruzioni sulla morte di Alessandra Cità, 47enne uccisa con un colpo di fucile dal compagno che, secondo quanto ricostruito, avrebbe deciso di lasciare. Dolore e sgomento per il dramma che si è consumato ad Albignano, frazione del comune di Truccazzano, nel Milanese, nella notte tra il 18 e 19 aprile scorsi: l’addio straziante dei colleghi della donna su Facebook.
Il dolore dei colleghi di Alessandra Cità. La notizia della morte della 47enne Alessandra Cità si è imposta alle cronache come la storia di un ennesimo femminicidio, consumato tra le mura di un appartamento temporaneamente condiviso con il compagno ad Albignano, frazione del comune di Truccazzano (Milano).
A ucciderla, con un colpo di fucile alla testa, sarebbe stato proprio l’uomo con cui, per circa 9 anni, avrebbe avuto una relazione a distanza e che, nonostante la decisione di lasciarlo, ultimamente avrebbe ospitato in casa.
La vittima lavorava come tranviera in Atm nel capoluogo lombardo, e i colleghi hanno affidato ai social il loro struggente addio, pubblicato poche ore fa sulla pagina Facebook “Tranvieri di Milano”: “Come sapete dalle notizie, è stata strappata dalla vita terrena la tranviera Alessandra Cità. Un fiore di donna, leale con chiunque, sempre un sorriso nella sua pazienza e bontà d’animo e di cuore. Che le si aprano tutte le porte in cielo, non meritava questo“.
Il movente del delitto, di cui è reo confesso il compagno della donna, Antonio Vena (47 anni), secondo quanto riportato dall’Ansa sarebbe da ascrivere al fatto che l’uomo non avrebbe accettato la fine della relazione. La vittima avrebbe deciso di lasciarlo dopo circa 9 anni e, al culmine di un presunto litigio maturato all’interno dell’abitazione di lei, lui avrebbe aperto il fuoco. Un solo colpo di fucile a pompa calibro 12, riportano le cronache locali, esploso intono alle 2 per spezzare per sempre la vita della donna.
Sarebbe stato lo stesso Vena a presentarsi presso la caserma dei Carabinieri di Cassano d’Adda per confessare l’orrore compiuto. I militari avrebbero ritrovato il corpo della 47enne riverso sul letto, e la presunta arma del delitto sarebbe stata rinvenuta in casa.


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