Caterina Liliana Mancusa, 70 anni, mamma e nonna. Massacrata a colpi di ascia dall’ex genero, muore dopo un mese di agonia in ospedale
Porto Torres (Sassari), 26 Febbraio 2022
Titoli & Articoli
Porto Torres, ucciso dal genero con un’ascia: è morta anche Caterina Mancusa (la Nuova Sardegna – 30 marzo 2022)
La signora Liliana (come era chiamata) non ce l’ha fatta. La figlia è ricoverata in stato di coma nel reparto di Rianimazione di Sassari
Caterina Mancusa non ce l’ha fatta. La moglie dell’ex poliziotto Basilio Saladdino, ucciso il 26 febbraio a Porto Torres (Sassari) dal genero, è morta oggi nel reparto di Rianimazione del Santissima Annunziata di Sassari, dove era ricoverata da oltre un mese, in coma, in seguito alle ferite alla testa e al tronco provocate dall’assassino del marito.
La donna, conosciuta anche con il nome di Liliana, le cui condizioni era notevolmente peggiorate già ieri sera, è stata dichiarata morta un paio di ore fa. Il suo assassino, Fulvio Baule, 40 anni di Ploaghe, è rinchiuso nel carcere di Bancali, a Sassari, e dovrà rispondere di duplice omicidio aggravato per avere ammazzato i suoceri e di tentato omicidio nei confronti della moglie da cui si era recentemente separato. La donna, Ilaria Saladdino, 39 anni, è tuttora ricoverata in stato di coma nel reparto Rianimazione del Santissima Annunziata, a Sassari. La sera del 26 febbraio scorso il marito aveva colpito anche lei con la stessa ascia con cui pochi istanti prima aveva ucciso il suocero e ferito a morte la suocera. (ANSA)
Porto Torres: l’ultimo saluto a Liliana, “raggiungi il tuo amato Dino” (l’Unione Sarda – 5 aprile 2022)
Il marito ucciso dalla furia del genero armato di ascia
“Ad un mese dalla tragedia hai raggiunto il tuo amato Dino”. Così le figlie di Liliana Caterina Mancusa, 66 anni, morta nel reparto di Rianimazione del Santissima Annunziata dopo oltre trenta giorni di agonia a seguito dell’aggressione brutale subita il 26 febbraio scorso a Porto Torres. Giovedì l’ultimo saluto a una nonna, una madre e una moglie che le figlie ricordano con affetto, un addio dopo tante sofferenze, con una cerimonia religiosa che si terrà nella chiesa di Cristo Risorto.
Quel giorno di sabato poco dopo le 20, in via Principessa Giovanna, fu ucciso con un’ascia il marito Basilio Saladdino, per molti Dino, poliziotto in congedo di 74 anni, e con la stessa arma l’omicida Fulvio Baule, dopo aver aggredito i suoceri, colpì con ferocia anche la ex moglie Ilaria Saladdino, ricoverata ancora in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale civile di Sassari. “È stata una mamma meravigliosa – ha detto la figlia Giusy Saladdino – sempre pronta ad aiutare le proprie figlie e i propri nipoti”.
I funerali di Liliana Mancusa: «Mamma, ci hai insegnato tutto» (la Nuova Sardegna – 9 aprile 2022)
L’addio delle figlie alla donna vittima della folle aggressione del genero. Giusy Saladdino: «Tu e babbo avete difeso Ilaria sino alla fine»
Una dedica speciale e piena d’amore quella che ieri pomeriggio ha ricevuto Liliana Caterina Mancusa nella chiesa di Cristo Risorto. Una dedica, nell’epilogo della celebrazione funebre, che la figlia Giusy ha voluto leggere anche a nome delle sorelle Mariella e Ilaria. «Eccoci qua in questa chiesa a dare l’ultimo saluto a te, mamma Liliana. Dopo un mese e quattro giorni dalla morte di babbo Dino te ne sei andata anche tu che ci hai insegnato tutto, tranne che vivere senza di te. E senza voi due contemporaneamente. Non ci sono parole e non ce ne saranno mai per spiegare, capire e perdonare. Così come non ci saranno più le telefonate della mattina, prima della scuola, quelle del pomeriggio, della sera, niente più vocali né video»
Un lungo commovente passaggio e poi un messaggio al resto della loro famiglia: «I nostri piccoli hanno la fortuna di avere noi, che parleremo di voi e del vostro amore per figli e nipoti. Ora nella sala rimane soltanto quella bellissima foto di te mamma, con babbo e la vostra Ilaria, per la quale vi siete battuti fino alla fine. Vi preghiamo di continuare a vegliare su di noi, perché da parte nostra continueremo ad amarvi come sempre».
Alla cerimonia funebre (la donna, come il marito Dino, è vittima della folle aggressione da parte del genero Fulvio Baule) ha voluto essere presente per una preghiera anche l’arcivescovo di Sassari, Gian Franco Saba. «Questa liturgia vuole esprimere la comune appartenenza – ha ricordato il vescovo – e la presenza di Dio Padre nelle situazioni complesse: a volte nella vita bisogna andare oltre e pregare per questa nostra sorella che, dopo la sofferenza, sia nella luce eterna. Alla comunità di Porto Torres chiedo di camminare nello spirito mostrato durante la visita pastorale, mostrandosi sempre più solidale e capace di guardare oltre».
La messa è stata celebrata da don Michele Murgia, parroco di Cristo Risorto che, dopo la morte, ha voluto descrivere l’incontro tra i due sposi: «Dino ha aperto per primo la porta dei cancelli del Paradiso ed è sicuramente rimasto lì ad attendere Liliana, che non è sola in questo passaggio. Oggi ha incontrato l’amore del Signore e del suo sposo. A questo incontro d’amore noi affidiamo la preghiera per questa nostra sorella, nonna e mamma». Il parroco si è poi rivolto alle persone presenti in chiesa, dopo l’omelia, per sottolineare l’importanza della solidarietà. «Siamo tutti fratelli e sorelle, e non dobbiamo lasciare che questo sacrificio passi senza mettere un seme nel nostro cuore, per farlo germogliare a frutto. In questi giorni sono stati tante le persone che hanno voluto dichiarare apertamente di essere figli di Liliana e Dino, mostrando che il cuore, che nei giorni normali sembra addormentato, si risveglia in una dimensione di solidarietà».
Durante la messa don Michele ha ricordato la Via Crucis organizzata oggi alle 18 per pregare alla guarigione di Ilaria Saladdino e al suo prossimo rientro a casa. Il corteo partirà dalla chiesetta di Balai vicino e avrà come destinazione finale la basilica di San Gavino. (di Gavino Masia)
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In memoria di
Porto Torres, Giusy Saladdino: «Mia sorella vittima di un carnefice» (L’Unione Sarda – 22 novembre 2022)
Ilaria è stata massacrata di botte e colpita con un’accetta dall’ex marito
Continuiamo a leggerlo centinaia di volte sulle cronache dei quotidiani, donne uccise e maltrattate dai mariti e dai loro compagni, vittime di violenze fisiche e psicologiche. Ilaria Saladdino, 39 anni di Porto Torres, è simbolo della barbarie della violenza di genere. Massacrata di botte e poi colpita con un’accetta dall’ex marito Fulvio Baule, da cui si stava separando, purtroppo è finita nell’elenco delle vittime della violenza di genere.
Venerdì 25 novembre al Teatro Parodi di Porto Torres, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la sorella Giusy sarà ospite della manifestazione “Vittime e Carnefici. Parole e Suoni”, organizzata dalla Fidapa locale. Ilaria è diventata simbolo di questa lotta, non fosse altro perché è riuscita a sopravvivere alla furia di un uomo che ha ucciso con brutalità i suoi genitori: Basilio Saladdino e Liliana Mancusa. Il primo morto il 26 febbraio scorso, sotto i colpi dell’accetta sferrati dal genero che senza pietà si era scagliato prima contro la suocera, morta dopo 40 giorni di coma, e poi sull’ex moglie, che ancora lotta per ritornare a casa e riabbracciare i suoi due gemellini. Bambini affidati a Giusy che se ne prende cura insieme al marito Franco, un amore immenso verso i piccoli di appena 20 mesi.
«Ilaria aveva paura, noi facevamo di tutto per stare con lei quando l’ex marito le riportava a casa i bambini – racconta Giusy – non ci fidavamo di lui, temevamo una qualche reazione nei confronti di mia sorella. Resta il rammarico di non essere stata presente il giorno della tragedia». Nella casa di via Principessa Giovanna, la vita scorre veloce, senza fermarsi. «Ai bimbi si fa respirare il profumo di una essenza che ricorda tanto mamma Ilaria – conclude Giusy – facciamo di tutto per farli stare bene e sono sicura che cresceranno nell’armonia, nonostante tutto». (di Mariangela Pala)
Un anno dopo l’omicidio dei genitori, Porto Torres riabbraccia Ilaria (Sassari Oggi – 19 febbraio 2023)
A circa un anno dalla tragedia di Porto Torres, in tanti hanno dato il bentornata a Ilaria Saladdino. La donna, il 26 febbraio 2022, era stata brutalmente aggredita dall’ex compagno, Fulvio Baule, originario di Ploaghe, che la ferì a colpi di accetta. Nella lite persero la vita il padre di Ilaria, Dino Saladdino, e la madre, Liliana Mancusa. Il primo morì immediatamente, mentre la donna spirò poche settimane dopo. Ad accogliere Ilaria, all’esterno dell’abitazione in via Principessa Giovanna, vi erano numerosi vicini. Tanti anche i turritani che non sono voluti mancare per un saluto. A destare commozione l’arrivo dei figli della donna, che l’hanno stretta, quasi a volerla proteggere. E sono stati proprio loro a dare grande forza alla 40enne, che in questi mesi ha dovuto affrontare una lunga riabilitazione.
“Bentornata Ilaria, a nome di tutta la comunità di Porto Torres! Un caro augurio per il tuo rientro a casa e per il lungo tratto di strada che percorreremo ancora insieme – ha commentato il sindaco, Massimo Mulas -. Un saluto speciale alla tua famiglia che ha dimostrato grande forza e sensibilità. La nostra città, ancora una volta unita e solidale, sarà sempre accanto a te e ai tuoi figli. Un grande abbraccio da parte di tutte e tutti”. (di Pietro Serra)