Ismaele, 5 anni, e Sami, 2 anni. Uccisi a coltellate dal padre (strage di via Manin o strage di Sassuolo)
Sassuolo (Modena), 17 Novembre 2021
Titoli & Articoli
Orrore a Sassuolo: l’ultimo viaggio in Tunisia, il cioccolato per i figli prima di ucciderli (Corriere della Sera – 18 novembre 2021)
A scoprire la carneficina il fratello di Elisa Mulas. Risparmiato il bisnonno malato
«Se mi lasci, ti ammazzo». Elisa Mulas aveva conservato sul cellulare e fatto anche sentire ad un’amica l’audio di quelle minacce che il compagno le aveva rivolto dopo che, meno di un mese fa, lui se n’era tornato in Tunisia e lei si era trasferita con i figli dalla madre, mettendo fine a quel rapporto. Audio che la 43enne di Sassuolo, addetta alle pulizie, avrebbe anche portato alle forze dell’ordine a cui si sarebbe rivolta per formalizzare denuncia. Lui, Nabil Dahari, 38 anni, commesso in un supermercato di Sassuolo, proprio non lo voleva accettare di chiudere quella relazione, di sfasciare la famiglia, e mercoledì pomeriggio l’ha sterminata.
Risparmiato il bisnonno di 97 anni. Con un probabile coltello – non è chiaro se lo aveva con sé o lo ha trovato a casa della suocera – ha ucciso la moglie ormai ex e i suoi due figli di due e cinque anni, ai quali pare avesse portato degli ovetti di cioccolato acquistati in un vicino bar. E ha tolto la vita pure alla padrona di casa, la mamma di sua moglie, Simonetta Fontana, pensionata, risparmiando il bisnonno 97enne, molto malato, come riporta Il Resto del Carlino. Il corpo dell’assassino è stato trovato accanto agli altri. Dopo la strage, compiuta pare tra le 15 e le 16, il tunisino, che di recente sarebbe stato particolarmente nervoso e irrequieto per dei problemi di salute, si sarebbe suicidato, anche se non si può escludere che sia rimasto ferito dopo una colluttazione con la compagna. Un’ipotesi comunque meno probabile. Solo uno degli aspetti a cui stanno lavorando le forze dell’ordine che stanno ricostruendo quando accaduto anche in base ai rilievi della scientifica effettuati in quella casa di via Manin diventata la scena del crimine.
L’allarme arrivato dalla scuola. L’allarme è stato dato dalla scuola. Nessuno era andato a prendere la figlia dodicenne della 43enne, avuta da una precedente relazione. A scoprire quanto era accaduto è stato il fratello della donna, Enrico Mulas, chiamato appunto dall’istituto per recuperare la nipote. Lui, della casa della madre, aveva le chiavi e al suo arrivo ha trovato una pattuglia ad attenderlo. Non poteva immaginare cosa lo aspettasse. «Ho aperto la porta e ho trovato un corpo a terra» le sue parole alla Gazzetta di Modena, con lacrime e disperazione che prendono il sopravvento. I vicini avrebbero sentito urlare “no, i bambini no” nei momenti in cui veniva fatta la macabra scoperta. Nessun sopravvissuto, come appurato dai paramedici del Suem 118 intervenuti. Un’intera famiglia cancellata. E una dodicenne rimasta orfana. Figlia anche lei di un amore malato. L’allora compagno di Mulas, un marocchino, l’aveva minacciata di morte e picchiata quando era incinta, e pure stalkizzata, e aveva poi perso la patria potestà.
La ragazza sotto protezione. La Procura per i minorenni di Bologna ha disposto il collocamento in protezione per la figlia maggiore di Elisa Mulas. In precedenza la stessa Procura minorile aveva chiesto e ottenuto la decadenza della potestà genitoriale per il padre della ragazzina sopravvissuta, finito a processo per stalking nei confronti di Elisa. Nel frattempo , ieri, in tanti sono stati a portare fiori e peluche davanti al cancello dell’abitazione dove si è consumato il dramma. (di Benedetta Centin)
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In memoria di
Sassuolo, un gioco intitolato alle vittime di Via Manin (video Modena in diretta – 23 marzo 2024)
Nel parco Tassi, un gioco per bambini è stato intitolato a Elisa Mulas, 43 anni, i suoi due figli, Ismaele e Sami di 2 e 5 anni e la mamma di lei, Simonetta Fontana di 64 anni, uccisi il 18 novembre 2021 per mano dell’ex compagno della Mulas, Nabhil Dhari. Era il parco dove la donna portava i figli a giocare
Era il 18 novembre 2021. Un’intera comunità piangeva Elisa Mulas, 43 anni, i suoi due figli, Ismaele e Sami di 2 e 5 anni e la mamma di lei, Simonetta Fontana di 64 anni. Uccisi da Nabil Dhari, 38 anni, il padre dei due bimbi ed ex compagno di Elisa, nell’appartamento di via Manin a Sassuolo. L’amministrazione comunale di Sassuolo ha voluto ricordare queste vittime innocenti, mettendo un gioco inclusivo, nel parco Ottavio Tassi, dove Elisa portava i bambini a giocare, accompagnato da una targa in ricordo. Una tragedia che ha segnato un quartiere e una città: Sassuolo.