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Vincenzo Manduca, 27 anni, macellaio, padre. Dopo anni di minacce e stalking, uccide la ex a coltellate e tenta la fuga. Condannato all’ergastolo in primo grado, pena ridotta a 25 anni in appello e confermata in Cassazione

Villaorba di Basiliano(Udine), 7 Dicembre 2012


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Ha ucciso la madre di sua figlia con 9 coltellate: pena ridotta per l’assassino di Lisa (FanPage – 7 dicembre 2017)
Vincenzo Manduca, macellaio romagnolo che nel 2012 ha ucciso l’ex di 22 anni e madre della figlioletta, è stato condannato in via definitiva a 25 anni di carcere. La Cassazione ha confermato la decisione della corte d’Appello di ridurre la pena che inizialmente prevedeva l’ergastolo. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 25 anni di reclusione per Vincenzo Manduca, il macellaio di Santa Sofia di Forlì, che nel 2012 ha ucciso a coltellate la 22enne, Lisa Puzzoli. La corte ha così confermato la sentenza d’Appello che aveva ridotto la condanna all’ergastolo pronunciata in primo grado. La sentenza ha riconosciuto all’omicida reo confesso le attenuanti generiche mentre ha ribadito la colpevolezza per il reato di stalking. Assolto dal reato di tentata sottrazione di minore.
Lisa e Vincenzo si erano conosciuti su Facebook nel 2010. Vent’anni lei, venticinque lui, si erano innamorati ed avevano deciso andare a convivere. Rimasta subito incinta, Lisa aveva deciso di lasciare il compagno negli ultimi mesi della gravidanza. Vincenzo, però, non aveva digerito quella rottura sopraggiunta proprio a poche settimane dalla nascita della bambina. L’uomo era consumato dal sospetto  (rivelatosi del tutto infondato dopo il test del DNA) che quella bambina non fosse sua e non mancava di manifestarlo insultando la ex.
Quando la piccola nacque, Manduca si rifiutò di riconoscerla, ma non ne volle sapere di stare lontano da Lisa, che diventò oggetto di una vera e propria persecuzione. Due anni dopo la nascita della piccola, una sera di dicembre, l’aspettò davanti al portone di casa a Villaorba di Basiliano (Udine) con un coltello in tasca. Furono nove fendenti a lasciare Lisa, 22 anni compiuti, riversa nel suo sangue, mentre Vincenzo si consegnava ai carabinieri: “Ho ucciso la mia ex fidanzata, ditemi dov’è la caserma che vengo a costituirmi”. L’efferatezza del delitto sconvolse la piccola cittadina in provincia di Udine, dove i genitori di Lisa hanno continuato a crescere la sua bimba. Durante il processo, Vincenzo Manduria è stato sottoposto a perizia psichiatrica, L’esame ha evidenziato un disturbo borderline di personalità.

 

Ha ucciso la madre di sua figlia con 9 coltellate: pena ridotta per l’assassino di Lisa (FanPage – 7 dicembre 2017)
Vincenzo Manduca, macellaio romagnolo che nel 2012 ha ucciso l’ex di 22 anni e madre della figlioletta, è stato condannato in via definitiva a 25 anni di carcere. La Cassazione ha confermato la decisione della corte d’Appello di ridurre la pena che inizialmente prevedeva l’ergastolo.
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 25 anni di reclusione per Vincenzo Manduca, il macellaio di Santa Sofia di Forlì, che nel 2012 ha ucciso a coltellate la 22enne, Lisa Puzzoli. La corte ha così confermato la sentenza d’Appello che aveva ridotto la condanna all’ergastolo pronunciata in primo grado. La sentenza ha riconosciuto all’omicida reo confesso le attenuanti generiche mentre ha ribadito la colpevolezza per il reato di stalkingAssolto dal reato di tentata sottrazione di minore.
Lisa e Vincenzo si erano conosciuti su Facebook nel 2010. Vent’anni lei, venticinque lui, si erano innamorati ed avevano deciso andare a convivere. Rimasta subito incinta, Lisa aveva deciso di lasciare il compagno negli ultimi mesi della gravidanza. Vincenzo, però, non aveva digerito quella rottura sopraggiunta proprio a poche settimane dalla nascita della bambina. L’uomo era consumato dal sospetto  (rivelatosi del tutto infondato dopo il test del DNA) che quella bambina non fosse sua e non mancava di manifestarlo insultando la ex. Quando la piccola nacque, Manduca si rifiutò di riconoscerla, ma non ne volle sapere di stare lontano da Lisa, che diventò oggetto di una vera e propria persecuzione. Due anni dopo la nascita della piccola, una sera di dicembre, l’aspettò davanti al portone di casa a Villaorba di Basiliano (Udine) con un coltello in tasca.
Furono nove fendenti a lasciare Lisa, 22 anni compiuti, riversa nel suo sangue, mentre Vincenzo si consegnava ai carabinieri: “Ho ucciso la mia ex fidanzata, ditemi dov’è la caserma che vengo a costituirmi”. L’efferatezza del delitto sconvolse la piccola cittadina in provincia di Udine, dove i genitori di Lisa hanno continuato a crescere la sua bimba. Durante il processo, Vincenzo Manduria è stato sottoposto a perizia psichiatrica, L’esame ha evidenziato un disturbo borderline di personalità.


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