Simone Cosentino, 42 anni, ispettore capo di polizia, padre. Uccide la moglie e si suicida a colpi di pistola davanti alle bambine
Ragusa, 28 Aprile 2019
Titoli & Articoli
Ragusa, poliziotto uccide la moglie nel sonno e poi si suicida: su Facebook le scrive “Ti amo” (Corriere Etneo – 29 aprile 2019)
Un assistente capo della Polizia di Stato, 42 anni, in servizio presso la questura di Ragusa, ha ucciso nella notte la moglie di 33 anni e poi si è tolto la vita. L’arma del delitto è la pistola di ordinanza. In casa c’erano anche le due figlie piccole, illese. Il pm di turno è il sostituto procuratore Giulia Bisello. La donna sarebbe stata uccisa nel sonno.
Simone Cosentino, 42 anni ha ucciso la moglie Alice Bredice, e poi si è tolto la vita: questa la tragica dinamica ricostruita dagli investigatori. Sulla pagina Fb dell’uomo un messaggio nel cuore della notte: “Ti ho dedicato tutta la mia vita, ti amo”. Poi, pare mentre la donna 33enne dormiva, le ha sparato. L’agente scelto l’aveva conosciuta in Piemonte dove per un periodo ha prestato servizio. Vivevano in una villetta sulle colline di Ragusa, in una zona isolata. Il vicino di casa, sconvolto, che ospitava nel suo terreno il loro cavallo bianco, non si da’ pace: “Li ho visti ieri mattina, sono sconvolto’. Sul posto la squadra sopralluoghi della polizia. La coppia aveva due bambine.
All’inizio del vialetto, una cassetta della posta in legno con i due cognomi incisi e un grande cuore al centro.
Secondo alcune fonti, il poliziotto avrebbe chiesto alla madre, con un messaggio, di prendersi cura delle bambine, con una tempistica che non ha permesso alla macchina dei soccorsi di scongiurare la tragedia. Sarebbe stata una delle bambine a chiamare invece il nonno per chiedere aiuto. Ancora ignoto il movente.
Alice Bredice era appena tornata dalla vacanze di Pasqua; si era recata dai suoi parenti in Piemonte, assieme alle piccole. Il marito era rimasto a Ragusa. Simone Cosentino era in ferie da qualche giorno. Forse una lite molto recente ha fatto scattare la follia nella mente del 42enne; nessuno si e’ reso conto di quanto stava per accadere. Il questore di Ragusa, Salvatore La Rosa si definisce “attonito”, nessun segnale che potesse fare presagire la tragedia: “Era una persona serena e solare, lo conoscevano tutti i suoi colleghi in questo senso. Questa tragedia rappresenta un lutto profondo per la ‘comunita’ questura’, un lutto che sentiamo per la famiglia, per le bambine”.
Ragusa, l’inspiegabile omicidio-suicidio del poliziotto dopo aver scritto «ti amo» alla moglie: la figlioletta ha dato l’allarme (La Sicilia – 29 aprile 2019)
È davvero difficile capire cosa ha spinto la scorsa notte il poliziotto Simone Cosentino, 42 anni, in servizio alla sezione volanti della Questura di Ragusa, quando prima di togliersi la vita ha preso la sua pistola d’ordinanza e ha sparato tre colpi alla nuca della moglie Alice Bredice, torinese di 33 anni, mentre le dormiva nel lettone di famiglia. La tragedia è avvenuta in piena notte nella loro casa di Marina di Ragusa dove la coppia viveva con le due figliolette di sei e sette anni. E’ stata una delle bambine a dare l’allarme, chiamando un parente che poi ha allertato la polizia.
Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Giulia Bisello che ha affidato alla squadra mobile di Ragusa, diretta da Antonino Ciavola, il compito di ricostruire la causa scatenante, allo stato incomprensibile, dell’omicidio-suicidio. Cosentino viene descritto come un uomo allegro e molto innamorato della moglie. Da quello che sembra la coppia aveva una vita normale, per quanto possa essere normale la vita di un poliziotto delle Volanti. Ma facevano quello che fanno tutte le famiglie di oggi, lui lavorava, lei si occupava delle bambine, della casa, degli animali domestici, e quando Cosentino andava in ferie o era libero facevano viaggi, piccole passeggiate fuori porta.
I Consentino sembravano davvero una famiglia felice. Dalle foto postate sui profili social, si capisce che amavano il mare e gli animali, soprattutto i cavalli (ne avevano anche uno), spesso portavano le bimbe a fare il bagno o a fare una gita in fattoria. Anche i colleghi del poliziotto hanno il ricordo di una persona senza problemi, sempre disponibile, con la battuta pronta, sorridente e innamorato della moglie.
Insomma, se c’era un malessere, la coppia non l’aveva dato a vedere all’esterno. Gli investigatori si stanno concentrando su un messaggio lasciato su Facebook da Cosentino prima che uccidesse la moglie Alice con la pistola d’ordinanza: «Ti ho dedicato tutta la mia vita. Ti amo». Era un normale messaggio d’amore o era un messaggio d’addio? Tutto lascia propendere per il messaggio d’amore. Solo pochissimi giorni fa i due si scambiavano sui social altri messaggi. Lei aveva scritto: «Evviva quelli che ridono con gli altri e non degli altri. Evviva quelli che urlano per qualcuno e non contro qualcuno. Evviva le persone belle, quelle che sanno colmare vuoti, quelle che cercano di farti ridere anche quando non c’è nulla da ridere, quelle che quando non ci sono manca qualcosa. Qualcosa di bello». E lui aveva risposto con un like, un cuoricino e queste parole: «Quando manchi tu, manca qualcosa di bello». Era il 24 aprile scorso, cinque giorni fa.
Cosa è successo allora nella testa di Simone Cosentino? Alice Bredice era tornata da qualche giorno da Torino, dove aveva trascorso le feste di Pasqua. Gli investigatori stanno cercando ora di capire dai parenti della donna che vivono in Piemonte se nel rapporto fra i due c’era qualcosa che non andava, se lui avesse per esempio motivo di essere geloso. Ma finora non c’è niente, non è uscito nulla che possa spiegare la tragedia. Un paio di anni fa la donna aveva postato su Facebook una fotografia di tutta la famiglia sorridente con la scritta «no alla violenza sulle donne». Nelle foto sorride anche Simone Cosentino che sembra aderire all’appello della moglie.
Ma Cosentino la scorsa notte sembra aver cancellato i momenti felici e sorridenti passati insieme con Alice e ha deciso di ucciderla prima di togliersi la vita. Privando della felicità in un colpo solo anche due bambine innocenti di sei e sette anni che fino a ieri sorridevano alla vita come solo a quell’età si riesce a fare e che ora sono rimaste orfane.
«Sono rimasto basito. Non c’erano segnali da parte del poliziotto, in servizio nella Squadra Volanti della Questura dal 2016, che facessero presagire un epilogo così tragico. Il suo fascicolo personale, dal punto di vista disciplinare e sanitario, è pulito. Sono senza parole». Questo il commento del questore di Ragusa Salvatore La Rosa.
Celebrati i funerali di Simone e Alice. C’erano le bambine (Ragusa News – 30 aprile 2019)
Sono stati celebrati stamani nella chiesa Maria Regina di contrada Cisternazzi a Ragusa i funerali di Simone e Alice. Alle esequie hanno preso parte le due figlie della coppia, di 9 e 6 anni.
La maggiore, svegliata dai tre spari con cui il padre ha ucciso la madre, si è alzata e avrebbe assistito al suicidio del padre. Le bambine sanno e hanno coscienza di ciò che è accaduto. Alla cerimonia tutti i vertici di polizia al completo, dal questore, ai dirigenti, a tutti gli appartenenti al corpo. Presenti anche il sindaco Peppe Cassì e il prefetto Filippina Cocuzza.
“Prendetevi cura delle mie bambine, sto uccidendo Alice”. Simone Cosentino, 42 anni e assistente capo della Polizia in servizio presso la Questura di Ragusa, ha telefonato alla madre poco prima di esplodere tre colpi con la sua pistola d’ordinanza contro la moglie, Alice Bredice, torinese di 33 anni, mentre stava dormendo e poi rivolgere quella stessa arma contro se stesso.
Un dettaglio importante questo, che rivelera come il gesto dell’uomo non è stato frutto di un raptus momentaneo ma anzi un atto premeditato. Nonostante la coppia, sposata da 8 anni e con due figlie di 6 e 9 anni, fosse considerata da tutti molto affiatata e nonostante sui social si scambiasse reciproci messaggi d’amore, i due stavano attraversando un periodo difficile. È probabile, infatti, come sta emergendo nelle ultime ore, che Alice avesse in mente di lasciare Simone.
Nei giorni precedenti alla tragedia, Alice era tornata a Sant’Ambrogio di Torino, un piccolo paese della Val di Susa, sua città natale e il luogo in cui aveva conosciuto ormai 10 anni fa quello che sarebbe diventato il marito, insieme alle figlie piccole. Al suo rientro, Simone ha preso 4 giorni di ferie per stare insieme alla sua famiglia. Solo poche ore prima del delitto, proprio il poliziotto ha lasciato su Facebook un messaggio d’amore alla moglie. “Ti ho dedicato tutta la mia vita. Ti amo”. Poi, all’improvviso, la tragedia: nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 aprile, l’uomo avrebbe prima chiamato la madre per chiederle di badare alle loro bimbe e poi avrebbe esploso 3 colpi contro Alice, che stava dormendo, e poi contro se stesso con la sua pistola d’ordinanza. Le figlie, di 6 e 9 anni, uditi gli spari, in lacrime avrebbe chiamato i nonni paterni che hanno a loro volta lanciato l’allarme.
C’erano anche le figlie di 9 e 6 anni in lacrime. Pare che la bambina più grande abbia visto uccidersi il padre dopo essere stata svegliata dai primi spari. Al funerale anche i vertici della Questura e il sindaco Cassì. Tantissima la commozione e la disperazione dei familiari. Secondo alcune fonti, il poliziotto avrebbe chiesto alla madre, con un messaggio, di prendersi cura delle bambine, con una tempistica che non ha permesso alla macchina dei soccorsi di scongiurare la tragedia. Sarebbe stata una delle bambine a chiamare invece il nonno per chiedere aiuto.
La vicenda resta incomprensibile. Forse Alice aveva deciso di lasciare Simone. Ai post gioiosi ed inneggianti all’allegria pubblicati su Facebook dalla moglie nei giorni scorsi aveva risposto con un “like” a forma di cuore ed una frase che era una dichiarazione d’amore, quasi un accorato appello per salvare un matrimonio dal quale erano nate due bambine, di sei e sette anni: “Tu quando manchi – aveva scritto – manca qualcosa di bello”.
Ed invece Simone ha chiuso nel modo piu’ tragico quel rapporto che negli ultimi tempi sarebbe entrato in crisi: con la pistola d’ordinanza ha freddato nel sonno la moglie, Alice Bredice, 33 anni, piemontese, e poi con la stessa arma si e’ tolto la vita. L’ispettore capo era in ferie da quattro giorni. Prima dell’omicidio-suicidio ha postato su Fb una frase che ora, alla luce di quanto successo, suona come un messaggio di addio: “Ti ho dedicato tutta la mia vita. Ti amo”.