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Sebastiano Cannella, 58 anni, escavatorista, padre. Strangola la moglie e chiama i carabinieri. Ergastolo

Genova, 27 Luglio 2022


Titoli & Articoli

Delitto di San Biagio, Sebastiano Cannella: “Ero innamoratissimo di lei, separarsi è stato un dramma. Ho visto nero e l’ho fatto” (il Secolo XIX – 28 luglio 2022)
L’assassino non ha risposto al magistrato ma le confidenze all’avvocato rischiarano il suo quadro psicologico

Delitto di Marzia Bettino, il marito ricostruisce l’omicidio in aula: “Presi la corda per zittirla”. Lite tra i parenti, intervengono i carabinieri (il Secolo XIX – 30 marzo 2023)
Prosegue il processo a Sebastiano Cannella, accusato di aver ucciso lo scorso luglio la moglie Marzia Bettino da cui si stava separando
“Ho preso la corda per zittire mia moglie”. Così Sebastiano Cannella, l’uomo accusato di avere ucciso lo scorso luglio a Genova la moglie Marzia Bettino da cui si stava separando. Cannella è a processo per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Dopo l’udienza, fuori dal tribunale ci sono stati momenti di tensione. I parenti dell’uomo hanno iniziato a inveire contro uno dei figli della coppia e per calmare gli animi sono intervenuti i legali e i carabinieri. Oggi ha parlato il consulente del pubblico ministero, Federico Panichi, che ha descritto Cannella come una persona con un disturbo paranoide narcisistico ma capace di stare in giudizio.
Dopo il perito è stato sentito l’accusato, operaio, 58 anni, che ha ripercorso quanto successo quel giorno. In aula ha detto che quello “era un periodo in cui attraversava una forte depressione per la perdita della madre e la separazione. Nessuno mi dava aiuto. Quel giorno abbiamo litigato poi abbiamo avuto un rapporto sessuale e lei mi ha rimproverato ancora. Allora sono uscito a prendere una boccata d’aria poi ho avuto un blackout e mi sono ripreso ma mia moglie era a terra”.
Sul perché avesse preso la corda ha spiegato, rispondendo a una domanda dell’avvocato Francesco Del Deo, che assiste i parenti della vittima: “Perché volevo fare stare zitta mia moglie”. A Cannella il pubblico ministero, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, ha contestato la premeditazione perché la corda usata aveva un nodo scorsoio. Una ricostruzione contestata dal legale dell’uomo, l’avvocato Fabio Strata. Il pm aveva fatto eseguire una consulenza psichiatrica da cui è emerso che l’operaio è capace di intendere e volere. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l’uomo ha ucciso la moglie in una dependance di pertinenza della loro villetta usando una corda. Poi si è allontanato e a iniziato a vagare per la Valpolcevera per poi chiamare i carabinieri dalla stazione di Pontedecimo e confessare al telefono l’omicidio. Cannella secondo l’accusa non avrebbe accettato la separazione e anche di dovere lasciare la casa di proprietà della moglie che aveva contribuito a ristrutturare. 

Strangolò la moglie, ergastolo per Sebastiano Cannella (Genova Today – 28 aprile 2023)
Condannato all’ergastolo Salvatore Cannella, l’edile di 58 anni che il 27 luglio scorso aveva ucciso la moglie Marzia Bettino strangolandola con una corda nella dependance della loro villetta a San Biagio. A emettere la sentenza è stata la corte d’assise di Genova, presieduta dal giudice Massimo Cusatti. Cannella, difeso dall’avvocato Fabio Strata, si trova dal giorno del delitto nel carcere di Marassi. I due figli della coppia si sono costituiti parte civile con l’avvocato Francesco Del Deo. Esclusa l’aggravante della premeditazione contestata dal pm Panichi. I due figli risarciti con una provvisionale di 100mila euro ciascuno.
“Il fatto che sia stato riconosciuto l’ergastolo senza attenuanti vuol dire che vi è una piena capacità di intendere e volere riconosciuta da tribunale“, ha commentato l’avvocato Francesco Del Deo fuori dall’aula. “Non so se questa è una consolazione per i figli perché forse se fosse stato incapace per i figli sarebbe stato più facile elaborare, vediamo le motivazioni, probabilmente verrà fatto appello e preferiremmo non essere in questa situazione pur con una condanna”. Prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio l’uomo ha rilasciato una spontanea dichiarazione: “Chiedo perdono alla mia famiglia, ai miei figli e a tutti quelli cui ho fatto del male. Non sono la persona che loro conoscevano fuori, non è colpa mia“. Alla lettura della sentenza i parenti di Cannella hanno urlato e i genitori si sono scagliati contro il figlio: sono stati separati dai carabinieri.


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