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Santo Pisano, 54 anni, camionista, padre separato. Uccide l’ex convivente a colpi di pistola. Condannato a 14 anni e 4 mesi

Niscemi (Caltanissetta), 26 Ottobre 2015


Titoli & Articoli

Uccide la compagna romena, l’omicida avrebbe confessato (la Repubblica – 27 ottobre 2015)
Santo Pisano è rinchiuso nel carcere di Gela dopo avere ucciso ieri sera a colpi di pistola Ana Maria Florin
E’ stato rinchiuso nel carcere di Gela il camionista 54enne di Niscemi, Santo Pisano, che ieri sera, intorno alle 20, ha ucciso a colpi di pistola la propria convivente, Ana Maria Florin, di 23 anni, di origine romena e che avrebbe confessato l’omicidio al pm Antonio D’Antona. E’ accusato di omicidio e porto illegale di arma da fuoco.
Il femminicidio è avvenuto in casa di un’amica della vittima, in una palazzina popolare di via Guido Rossa, nel centro storico della città, sotto gli occhi terrorizzati di una bambina di due anni, figlia della vittima, nata da una precedente relazione. Pisano, divorziato e padre di due figli, aveva avviato una convivenza con la giovane romena, durata appena sei mesi perché incrinata dalla costante gelosia di lui che non accettava l’abitudine della donna di incontrare altri uomini. Più volte il camionista rientrava a sorpresa, in casa, con la convinzione di trovare la compagna con qualche amante.
Il rapporto si sarebbe bruscamente interrotto domenica mattina, quando Santo Pisano ha deciso di mandare via lei e il suo bambino. Però non l’avrebbe abbandonata del tutto in quanto sarebbe intervenuto presso i servizi sociali del comune allo scopo di procurarle un alloggio d’emergenza. Nell’attesa, Ana Maria Florin ha trovato ospitalità nella casa della sua amica, dove il camionista sarebbe andato a trovarla ieri sera per restituirle alcuni indumenti. Durante questo incontro si sarebbe innescato l’ultimo violento diverbio sfociato nell’omicidio con cinque colpi di pistola (una 357 magnum) che deteneva legalmente a casa ma che non era autorizzato a portare in giro. Almeno quattro i proiettili andati a segno. Illese ma sotto choc la padrona di casa e la figlioletta della romena. Sono stati i vicini a chiamare gli agenti del commissariato di Niscemi. La Florin però era ormai deceduta. Pisano, fuggito a piedi, tra la folla, e con l’arma ancora in pugno, si è poi costituito ai carabinieri.

 

Delitto di Niscemi, camionista accecato dalla gelosia: dopo la lite gli spari (Giornale di Sicilia – 27 ottobre 2015)
Era accecato dalla gelosia. Questo il movente che avrebbe indotto un camionista di Niscemi, Santo Pisano di 54 anni ad impugnare una pistola e ad uccidere una romena di 23 anni, Ana Maria Florin, con la quale aveva una relazione da circa sei mesi. Il femminicidio si è verificato ieri sera intorno alle 20, in un quartiere popolare di Niscemi, nel cuore del centro storico, in via Guido Rossa, sotto gli occhi terrorizzati di una bambina di due anni, figlia della vittima, nata da una precedente relazione.
Pisano, sarebbe stato infastidito dal comportamento della giovane vittima, abituata ad incontrare anche altri uomini. Ieri il delitto, al culmine dell’ennesima lite, a casa di un’amica della vittima, dove la romena si era rifugiata dopo la fine della relazione avvenuta domenica mattina. Il camionista ieri sera sarebbe andato a trovare Ana Maria Florin nella casa dell’amica per restituirle alcuni indumenti. (di Donata Calabrese)

 

Uccise l’ex compagna, il giudice gli riconosce le attenuanti (Radio Sole – 26 ottobre 2016)
Quattordici anni e quattro mesi di reclusione al camionista niscemese cinquantacinquenne Santo Pisano, giudicato colpevole dell’omicidio della ex compagna ventitreenne romena Ana Maria Florin, uccisa a colpi di pistola un anno fa, all’interno di un appartamento di via Guido Rossa, a Niscemi. La relazione sentimentale tra i due si era interrotta definitivamente da qualche giorno ma il camionista non lo accettava e raggiunse la giovane nell’abitazione di un’amica. Qui, dopo l’ennesima lite, sparò, nonostante la presenza della piccola figlia della vittima e di un’altra donna. I magistrati della Procura avevano chiesto l’ergastolo, ma il GIP ha riconosciuto una serie di circostanze attenuanti. 


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