Renato Valboa, 43 anni, padre. Dopo aver tentato di uccidere la prima moglie, esce grazie all’indulto e uccide la nuova compagna. Giudicato incapace di intendere, viene condannato a 10 anni di ospedale psichiatrico. Nel 2023, fugge dalla comunità e minaccia una dottoressa dicendo “posso ucciderti, tanto non mi fanno niente”. Di lui non abbiamo foto per poterlo riconoscere
Napoli, 29 Luglio 2009
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Killer scappa da comunità di Caserta e aggredisce medici a Genova
Renato Valboa, 57 anni, nel 2009 uccise a Napoli la compagna Florinda De Martino a colpi di accetta. Scappato dalla comunità tutelare di Caserta, dove era in libertà vigilata, è arrivato a Genova e ha minacciato i medici dellʼospedale Galliera.
Aveva massacrato la compagna con un’accetta, scappa da una comunità e minaccia i medici del Galliera: “Vi ammazzo, tanto non mi fanno niente”
Renato Valboa era stato considerato totalmente infermo di mente e condannato a scontare 10 anni un un ospedale psichiatrico giudiziario. E’ fuggito dalla comunità tutelare Villa San Francesco di Cancello ed Arnone di Caserta, è arrivato a Genova e ieri sera si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale Galliera per un dolore toracico. Quando la dottoressa, dopo gli accertamenti, gli ha detto che poteva dimetterlo ha dato di matto, l’ha minacciata e aggredita verbalmente: “Io ti ammazzo – ha detto – tanto l’ho già fatto e non mi fanno niente perché sono un paziente psichiatrico”.
Il medico subito dopo aver chiamato la polizia ha controllato i dati anagrafici dell’uomo, che aveva detto la verità. L’aggressore infatti si chiama Renato Valboa, ha 57 anni e nel 2009 aveva ucciso con un’accetta a Napoli la compagna, Florinda Di Martino. Era stato condannato 16 anni di reclusione con la seminfermità in primo grado ma in appello la pena era stata ridoatta a soli 10 anni di ospedale psichiatrico giudiziario perché giudicato totalmente incapace di intendere e di volere.
Sul posto sono arrivate le volanti della polizia che lo hanno bloccato e portato in Questura dove è stato denunciato per minaccio. Proprio in Questura è arrivata subito dopo la polizia locale per il tso. E’ stato ricoverato all’ospedale Villa Scassi.
Difficile non accostare questo grave episodio alla storia di Luca Delfino, che proprio da poco è stato scarcerato per l’omicidio della ex fidanzata Antonella Multari e si trova oggi nella Rems di Villa Caterina a Prà e alle paure dei residenti che da lì Delfino prima o poi voglia fuggire e magari commetta altre violenze.
Massacrò la convivente con l’accetta, l’assassino dichiarato infermo di mente
Per i giudici, Renato Valboa, l’omicida di Florinda Di Martino, è totalmente incapace di intendere e di volere
NAPOLI — Massacrò la compagna con l’accetta alcuni anni dopo avere tentato di uccidere un’altra donna. Per i giudici della II corte d’assise di appello, Renato Valboa, l’omicida di Florinda Di Martino, è totalmente incapace di intendere e di volere: dunque, lo hanno condannato a dieci anni di reclusione da trascorrere in un ospedale psichiatrico giudiziario. Il sostituto procuratore generale aveva chiesto la conferma della condanna a sedici anni stabilita nel 2010 dai giudici della quinta sezione della Corte d’Assise di Napoli.
La sentenza susciterà probabilmente polemiche: amici e familiari della donna, sulla base di alcune perizie oltre che delle loro sensazioni personali, ritengono infatti che Valboa sia sano di mente. L’omicidio di Florinda Di Martino avvenne il 4 luglio del 2009 in una villetta nella zona dei Camaldoli, in via Camillo Guerra. La donna venne trovata morta nel suo appartamento dalla polizia allertata dalla figlia di Valboa che, dalla strada, aveva sentito il padre gridare. Quando gli agenti entrarono nell’appartamento, si trovarono davanti a una scena da film dell’orrore: Valboa era accanto al corpo della compagna morta, ferito a sua volta dalla poveretta che aveva tentato di difendersi. Il delitto era stato l’epilogo di una relazione burrascosa, nel corso della quale Florinda aveva anche denunciato il compagno per le percosse subite.
Ma il particolare più agghiacciante è che Renato Valboa si era già reso protagonista di un grave episodio di violenza: il 2 novembre del 2002 aveva tentato di uccidere la sua ex moglie con tanta violenza che la lama del coltello le si era spezzata nell’addome. Per quell’episodio, Renato Valboa venne condannato a quattro anni ed otto mesi di reclusione, ma, grazie all’indulto, scontò solo una parte della pena.
La battaglia giudiziaria sul caso Di Martino si è combattuta soprattutto a colpi di perizie. Nelle scorse settimane il pg aveva chiesto che all’imputato fossero concesse le attenuanti generiche e di conseguenza non aveva chiesto un aumento della pena. Alla richiesta avevano reagito in modo duro gli avvocati di parte civile (in giudizio si sono costituiti i genitori e l’ex marito di Florinda), i quali avevano puntato l’indice contro le perizie che hanno riconosciuto a Valboa una parziale o totale capacità di intendere e di volere: l’omicida è stato accusato di essere un abile simulatore, in grado di ingannare i periti e di convincerli di essere affetto da un disturbo della personalità. I giudici hanno invece accolto la richiesta del difensore dell’imputato, avvocato Valerio De Maio, che nella scorsa udienza aveva sostenuto la validità dell’ultima perizia del procedimento concludendo per un riconoscimento della totale infermità di mente dell’imputato.
NAPOLI, UCCIDE COMPAGNA A COLPI D´ACCETTA
Una donna, a Napoli, e’ stata uccisa, molto probabilmente a colpi di accetta, dal suo compagno. E’ accaduto in un’abitazione di via Camillo Guerra, nel quartiere Camaldoli. L’uomo, Renato Valboa, 43 anni, ha riportato ferite da arma da taglio ai polsi: e’ in corso di verifica se abbia tentato il suicidio o se si sia ferito durante la colluttazione.
A dare l’allarme e’ stata la figlia 18enne dell’uomo. Alla polizia ha raccontato di essere preoccupata per le sorti della compagna del padre dopo aver sentito, la scorsa notte, urla e discussioni nel loro appartamento e dopo aver visto l’uomo molto agitato. Scattati immediatamente i controlli della Squadra mobile di Napoli, all’arrivo nell’appartamento la macabra scena. La donna, 35 anni, era riversa nel salotto in una pozza di sangue.
L’omicida, secondo la ricostruzione degli inquirenti, e’ un uomo violento, tanto che la vittima in passato anche picchiata e violentata, aveva sporto contro di lui denuncia per lesioni gravissime nel novembre 2008. Valboa, che in passato subi’ anche un ricovero psichiatrico, aveva poi nel 2002 tentato di uccidere la ex moglie. con la stessa modalità con la quale oggi ha ucciso la sua compagna, con un coltello. Valboa la colpì con così tanta violenza che la lama del coltello si spezzò nell’addome della donna che per fortuna riuscì a salvarsi.
L’omicidio di oggi, secondo una prima ricostruzione della polizia, e’ avvenuto durante una violenta lite tra i due. L’uomo non e’ scappato via dopo aver ucciso la sua compagna. Gli agenti della squadra mobile di Napoli lo hanno, infatti, trovato nel salotto di casa, accanto al corpo della vittima: guardava la donna raggomitolato su stesso. Trasferito in ospedale per le ferite riportate ai polsi, e’ ora piantonato al Cardarelli.