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Renato Scapusi, 60 anni, installatore di parquet disoccupato. Dopo mesi di stalking, uccide la ex con 115 coltellate, tenta la fuga e il suicidio. Ergastolo

Genova, 19 Febbraio 2021

 


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Uccisa dall’ex a Genova, “Renato si giocava tutto alle lotterie”. Sospetti su una rapina al figlio di Clara (il Secolo XIX – 22 febbraio 2021)
Proseguono le indagini della polizia per ricostruire il passato dell’ex compagno della vittima. Un testimone: aveva sempre bisogno di soldi per il Gratta e vinci. E spunta una aggressione misteriosa a Brignole
Nell’omicidio di Clara Ceccarelli, la commerciante di 69 anni uccisa venerdì sera con quaranta coltellate dall’ex compagno Renato Scapusi di 60 anni all’interno del suo negozio “Jolly Calzature Pantofole” di via Colombo, c’è un retroscena piuttosto inquietante su cui ora indagano Procura e polizia. E per focalizzarlo occorre tornare indietro di cinque mesi. Quando il figlio di Clara, un ragazzo di ventinove anni, venne aggredito e rapinato mentre camminava nella zona di Brignole da uno sconosciuto. La donna sporse subito denuncia, contattando le forze dell’ordine direttamente dal suo negozio. Sulle prime i carabinieri che condussero l’indagine non erano, però, riusciti a risalire all’autore. Nella zona dove era avvenuta l’aggressione non c’erano telecamere utili e il figlio della commerciante interrogato dai militari non fu un grado di riconoscere l’autore della rapina che agì alle spalle.
«Personalità disturbata». Per questo l’indagine dei militari, dopo gli accertamenti di rito, era stato archiviata. Ora però dopo quanto successo venerdì scorso e l’omicidio si cerca di capire se quello sconosciuto non possa essere stato Renato Scapusi. Una persona disturbata, ludopatica, sempre alla ricerca di denaro e che negli ultimi mesi per una decina di volte ha tentato di togliersi la vita minacciando di lanciarsi da scogliere, ponti, viadotti e che è stato arrestato dalla polizia sei ore dopo il delitto mentre cercava di suicidarsi all’altezza dell’ospedale Galliera.
Dalle carte dell’inchiesta in mano al pubblico ministero Giovanni Arena, è emerso un odio e un risentimento fortissimo e inspiegabile dell’artigiano ed ex fidanzato di Clara nei confronti del figlio della donna. Agli atti ci sono lettere anonime che Scapusi aveva recapitato nei mesi scorsi nella cassette della posta del condominio di piazzetta Brignole dove viveva Clara con il figlio in cui figurano offese pesantissime nei confronti dello stesso. Dunque non si può escludere che l’autore di quella rapina possa essere davvero l’assassino. E anche l’arco temporale – siamo nei primi giorni di settembre, sei mesi dopo la denuncia che la donna aveva presentato contro l’ex compagno agli agenti del commissariato Centro di piazza Matteotti – fa ipotizzare agli inquirentiun coinvolgimento di Scapusi.
Ma perché lo stesso ex artigiano si sia accanito contro il figlio di Clara? Le ipotesi al vaglio sono essenzialmente due. La prima è quella di una vendetta dopo che la madre lo aveva lasciato e licenziato dal negozio di via Colombo. La seconda, invece, che gli inquirenti ritengono più probabile, è che Scapusi, sempre alla ricerca di soldi per giocare a videopoker o gratta&vinci (un testimone ieri ha confermato a Il Secolo XIX come ogni giorno spendesse decine di euro nelle lotterie), abbia scelto il figlio di Clara perché lo riteneva una vittima semplice da derubare. E abbia agito da dietro proprio per non farsi riconoscere. D’altro canto non sarebbe stata la prima volta che Scapusi usava la famiglia Ceccarelli per reperire denaro. La vittima aveva raccontato alle commercianti della via come durante la relazione con Scapusi lo stesso lo avesse più volte derubata. «Mi prendeva trenta, quaranta euro dalla borsa ogni settimana», aveva confidato alle amiche più care.
«Sempre a caccia di denaro». Dunque non è escluso che l’ex artigiano – noto in città perché organizzava anche partite di calcio amatoriale – possa aver aggredito il figlio della donna spinto dalla sete di denaro. Al giovane era stato rubato un borsello contenente venti euro e un telefono di ultima generazione che la donna aveva regalato al figlio per il compleanno. Clara Ceccarelli era rimasta molto scossa per l’aggressione con rapina al figlio. E non appena questo gli aveva raccontato quanto accaduto aveva subito chiamato i carabinieri. Sul posto, era l’inizio di settembre, si erano recati i militari che avevano provato a ricostruire quanto accaduto. Il figlio di Clara aveva detto di non aver visto l’aggressione. «Ha agito da dietro», aveva ribadito. La Ceccarelli in quella sede non aveva fatto alcun riferimento all’ex compagno.
Oggi pomeriggio intanto il medico legale Lucrezia Mazzarella eseguirà l’autopsia sulla salma di Clara Ceccarelli. Il pm Giovanni Arena ha chiesto di verificare se la donna si sia difesa dall’assassino oppure no. E il numero preciso delle coltellate che hanno ucciso la commerciante. Dai primi accertamenti medico legale ne erano emerse almeno una quarantina su tutto il corpo compreso volto e testa. Sempre oggi dovrebbe essere conferito l’incarico allo psichiatra Gabriele Rocca per effettuare la perizia psichiatrica sull’assassino. Scapusi si trova in carcere a Marassi e sarà interrogato dal giudice entro mercoledì per la convalida del fermo.
L’appello a Bucci. Intanto gli amici di Clara Ceccarelli hanno lanciato un appello al sindaco della città, Marco Bucci chiedendogli un intervento concreto di aiuto al figlio della donna. Il testo dell’appello, condiviso da centinaia di persone, è stato pubblicato sulla pagina Facebook di un gruppo attivato per l’occasione, che nella serata di ieri aveva già raccolto oltre 650 adesioni.

Femminicidio di Clara Ceccarelli, confermato l’ergastolo per l’ex Scapusi (Genova Today – 25 ottobre 2022)
I giudici della corte d’assise hanno escluso la premeditazione. Renato Scapusi uccise Clara Ceccarelli nel suo negozio con cento coltellate.
Condannato anche in appello
Renato Scapusi, l’uomo di 59 anni che nel febbraio del 2021 uccise con cento coltellate l’ex compagna Clara Ceccarelli nel suo negozio in centro. I giudici della corte d’assise hanno però escluso l’aggravante della premeditazione: Scapusi avrebbe agito d’impeto, senza pianificare il delitto.
L’aggressione era avvenuta poco prima della chiusura del negozio di pantofole della vittima in via Colombo. La 69enne aveva allontanato l’ex compagno da tempo, ma lui non se ne era fatto una ragione fino ad arrivare all’impeto omicida.  Quella sera dopo averla uccisa l’uomo era scappato ed era stato rintracciato dalle volanti e dalla squadra mobile vicino l’ospedale Galliera mentre cercava di suicidarsi. Scapusi, difeso dall’avvocato Stefano Bertone, è stato condannato anche per rapina perché, secondo l’accusa, avrebbe rubato il portafoglio della sua ex compagna. Anche in carcere aveva tentato di togliersi la vita.
Ceccarelli aveva in un primo momento cercato di aiutare il suo compagno che soffriva di ludopatia ma in seguito aveva deciso di lasciarlo. A quel punto Scapusi aveva iniziato a presentarsi sotto casa o davanti al negozio e a compiere atti vandalici, come danneggiare la saracinesca. Poi, la sera del 19 febbraio 2021 si era ripresentato aggredendo mortalmente l’ex compagna e poi era scappato.
Clara Ceccarelli aveva lasciato un figlio disabile e il padre (secondo marito della madre) anziano. Lo scorso luglio, un’altra tragedia: il figlio, Mauro Risone, muore dopo il ricovero in ospedale. Sul caso la procura ha aperto un fascicolo per omicidio per chiarire le cause del decesso. Risone, disabile e con numerosi problemi di salute, era stato ricoverato il 3 luglio al Galliera perché vomitava sangue ed era poi morto in ospedale.
Secondo la relazione del pronto soccorso, i medici gli avevano trovato tre ulcere causate, forse, da sostante caustiche. Per questo era stata disposta l’autopsia, eseguita dal medico legale Camilla Tettamanti, che però non avrebbe rilevato nulla di anomalo nella patologia. Oltre al malore per cause naturali gli investigatori avevano preso in considerazione le ipotesi di un atto di bullismo nei suoi confronti e di un avvelenamento per questioni ereditarie.Risone era l’unico parente diretto di Clara e la cospicua eredità (cinque appartamenti e 135 mila euro) era finita a lui. Il fascicolo, ancora aperto, potrebbe essere archiviato a breve. Nel frattempo, anche l’anziano padre è ricoverato in serie condizioni di salute.


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