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Renan William Villanova Correa, 19 anni, studente e gigolò. Condannato a 20 anni di reclusione per aver ucciso una prostituta

Siena, 3 Marzo 2013

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Titoli & Articoli

Il delitto in Vallerozzi, l’omicida incastrato da una forchetta (La Nazione – 15 marzo 2013)
Testa fracassata contro uno spigolo
IL CASO è risolto. Non hanno dubbi il pm Nicola Marini e i carabinieri del reparto investigativo: ad uccidereLucelly Molina Camargo, 32 anni, madre di una bambina di 10 anni è stato William Renan Vilanova Correa, studente brasiliano di 19 anni. Le impronte trovate nel monolocale di Vallerozzi dove la giovane colombiana si prostituiva insieme ad un amica portano a questo ragazzo. Un giovane iscritto ad un istituto tecnico di Poggibonsi e che viene descritto come mite e taciturno. Un ragazzo proveniente da una famiglia umile e arrivato in Italia quando non aveva neppure 3 anni. Ma come è possibile che si sia macchiato di un delitto così efferato? Perché è scattata in lui la furia omicida fino al punto di fracassare la testa di Lucelly contro gli spigoli del piccolo appartamento?
Lo ha fatto per rapina, visto che i soldi (verosimilmente quasi 5mila euro) non sono stati trovati, oppure dietro c’è qualcosa non ancora emerso? Domande che si sono fatti anche il pm e gli stessi carabinieri, tanto che lo stesso magistrato ieri mattina ha affermato che il lavoro degli uomini dell’Arma non è ancora concluso. E’ certo, comunque, che ad incastrare il diciannovenne sono state le impronte papillari rinvenute sulla valigia della vittima e sulla forchetta usata per aprirla. Il Ris, infatti, ha dovuto confrontare le impronte rinvenute in casa con quelle prese a ben diciotto persone che a vario titolo avevano frequentato il monolocale negli ultimi tre giorni. Persone rintracciate attraverso i telefonini della trentaduenne, ma la svolta al lavoro dei carabinieri l’ha dato Daniela, l’amica di Lucelly, partita il giorno prima del delitto e rientrata a posta nei giorni scorsi a Siena per rispondere alle domande degli investigatori. Ed è lei ad aver consciuto William. Qualche telefonata, piccoli regalini, ma nessun rapporto sessuale né con lei, né con la sua amica morta ammazzata. E allora perché quel sabato il diciannovenne torna in Vallerozzi? Sapeva che Daniela era partita per Ibiza e quindi cosa cercava? Il ragazzo interrogato una prima volta quando ancora in mano dei carabinieri non c’erano i risultati del Ris lascia la casa in Camollia che divideva con altri coetanei e torna da sua madre che abita a Ruffolo. Si taglia perfino i capelli. Perché? Solo lui può rispondere, ma non lo fa. Piange e continua a negare il suo coinvolgimento nel delitto. Lunedì comparirà davanti al giudice per l’udienza di garanzia.
«CON IL FERMO di questo ragazzo — ha detto il pm Nicola Marini — abbia dato una risposta pronta e concreta. Era un delitto difficile da risolvere perché tra vittima e carnefice non c’era alcuna relazione. Siena in questo ultimo periodo si è surriscaldata. Abbiamo reati di alta finanza e delitti efferati come questo. Fatti che prima erano meno che episodici. La città deve sapere che noi ce la mettiamo tutta. I carabinieri e la Procura hanno fatto un lavoro di squadra e i risultati non sono mancati».
L’attività investigativa in questo omicidio è stata scandita anche dall’umana pietà. Infatti più i carabinieri scavano nella vita di Lucelly e più emergevano elementi che raccontavano di una giovane donna colombiana provata dalla quotidianità e segnata da grandi dolori. Alle spalle una famiglia umile e povera (per riportare la salma in patria alcune associazioni senesi hanno fatto una colletta) e una figlia a cui provvedeva facendo il mestiere più antico del mondo. La piccina non lo sapeva e non vedrà mai le cose che la sua mamma le aveva comprato in un negozio del centro qualche ora prima di essere uccisa.

Uccise prostituta, condannato a 20 anni (il Tirreno – 14 febbraio 2015)
La donna fu trovata nel suo appartamento con la testa fracassata: il ragazzo, 19 anni, incastrato dalle impronte su una forchetta
Aveva ucciso una prostituta fracassandole la testa. Aveva appena 19 anni, quando in quell’appartamento nel centro di Siena, il pavimento si riempì di sangue. Renan William Villanova Correa, lo studente brasiliano cresciuto a Grosseto è stato condannato a venti anni, come riporta il Corriere di Maremma.   Il ragazzo è colpevole dell’omicidio di Lucelly Molina Camargo, la prostituta uccisa due anni fa in un appartamento di via Vallerozzi. Il giovane, reo confesso e difeso dall’avvocato Roberta Batelli del foro di Siena, è stato giudicato con rito abbreviato dal Gup Ilaria Cornetti che ha emesso la sentenza dopo quasi tre ore di camera di consiglio. Il pubblico ministero, Nicola Marini, aveva chiesto l’ergastolo con isolamento per l’imputato. Il ragazzo fu arrestato dai carabinieri che riucirono ad incastrarlo grazie alle impronte digitali scoperte su una forchetta utilizzata per aprire la valigia della donna. Renan William Villanova Correa infatti, aveva ucciso la prostituta per rapinarla.
Diciannove anni, studente di origini brasiliane, una famiglia a Grosseto.  Renan  William  Villanova Correa sotto la statua di Canapone c’è cresciuto. Nato a San Paolo in Brasile 20 anni fa, il ragazzo ha sempre vissuto a Grosseto con la famiglia, nella zona a nord della città, stretta tra i capannoni dell’area industriale e l’ex Foro Boario. La donna, prima di morire, avrebbe anche tentato di difendersi. E per difendersi, le donne graffiano. Sotto le sue unghie erano stati trovati frammenti di pelle. Chi la uccise, aveva utilizzato qualcosa di duro per colpirla più e più volte alla testa. Al momento dell’arresto il ragazzo aveva negato di essere stato lui ad uccidere la donna. Ma le prove in mano ai carabinieri non erano poche: tabulati telefonici e tante, troppe tracce del passaggio del ragazzo dall’appartamento della colombiana. Ad inchiodarlo sarebbero state le perizie del Ris di Roma. Durante l’interrogatorio probabilmente aveva lasciato qualche impronta che è stata confrontata con quelle trovate nell’appartamento della trentaduenne.

Riaperte le indagini sul caso della prostituta colombiana (Radio Siena Tv – 16 gennaio 2019)
L’indagine su un caso di omicidio a Siena torna ad aprirsi. Come riportato  ieri da Quarto Grado, si riaccendono i riflettori sulla morte della escort colombiana Lucelly Molina Camargo detta Lorena, uccisa quattro giorni prima di David Rossi, capo comunicazione di Mps, nel marzo 2013. Nei giorni scorsi la Procura di Siena ha convocato la madre e la sorella di lei, Graziela e Leidi, residenti ad Ibiza, per farsi consegnare un reperto sequestrato all’omicida della donna, che per un clamoroso errore, era stato invece inviato ai familiari della vittima.
Ad ucciderla fu William Correa Renan, giovane brasiliano reo confesso condannato a 20 anni, nel tentativo di rapinarla, ma gli inquirenti vogliono vederci più chiaro: Renan, giudicato dalla personalità borderline e narcisistica, come noto si prostituita da quando aveva 16 anni e secondo il racconto della sorella aveva frequentazioni con alti funzionari di Mps, e probabilmente era fra i gigolò dei famosi festini: fu visto partecipare a degli incontri con indosso una giacca blu con simboli massonici. Si cerca dunque di capire se ci sono intrecci tra questa vicenda  e quella di Rossi e del dissesto di Mps: una similitudine è data dal fatto che anche durante le indagini sulla morte della giovane non furono mai esaminati 100 reperti rinvenuti sulla scena del crimine.


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