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Pietro Maroli, 84 anni, pensionato. Uccide la moglie a martellate e si suicida

Genova, 16 Febbraio 2020

 


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Genova, pensionato uccide la moglie e si lancia nel vuoto (la Repubblica – 16 febbraio 2020)
Omicidio-suicidio a Genova. Un uomo di 84 anni, PIetro Maroli, ha ucciso la moglie di 80, Rosa Sanscritto, colpendola con un martello e poi si è tolto la vita buttandosi dalla finestra nel cavedio. La tragedia in una abitazione di via Piacenza 103, sulle sponde del Bisagno. Secondo una prima riostruzione di carabinieri e polizia, l’anziano soffriva di depressione. Nell’abitazione è stato trovato anche un biglietto in cui annunciava di farla finita.
Il biglietto è indirizzato alla moglie. “Ti ringrazio per la vita passata insieme, è stata bella. Ma ora c’è un mostro che cresce dentro di me e che non mi fa stare tranquillo nè di giorno nè di notte”, ha scritto Pietro Maroli alla moglie Rosa Sanscritto. L’uomo, da tempo depresso, aveva anche problemi alla vista e all’udito. La coppia non aveva figli e la donna non era malata: nell’appartamento i militari del nucleo investigativo diretti dal comandante Paolo Sambataro, hanno trovato solo farmaci per le patologie dell’uomo.
Pietro Maroli ha colpito più volte alla testa la moglie Rosa con una mazzetta da muratore sorprendendola mentre era al lavabo della cucina intenta a compiere lavori domestici: quando i carabinieri sono arrivati nell’appartamento il rubinetto del lavabo era ancora aperto. Dopo l’omicidio l’uomo ha preso una sedia l’ha portata vicino alla finestra ci è salito sopra e si è buttato nel cortile del palazzo. Il caso è seguito dal sostituto procuratore Marco Airoldi.Quello di oggi è il terzo caso a Genova di un uomo che uccide la moglie e poi si toglie la vita nell’ultimo mese, il quinto in Liguria da dicembre 2019.

 

Martellate alla moglie: dentro ho un mostro (leggo – 17 febbraio 2020)
«Ti ringrazio per la vita passata insieme, è stata bella. Ma ora c’è un mostro che cresce dentro di me e che non mi fa stare tranquillo né di giorno né di notte». Pietro Maroli, 84 anni, ha scritto un biglietto, anche per ringraziare la moglie Rosa Sanscritto, 80 anni, prima di ucciderla. Poi si è gettato dal balcone nel cavedio del condominio.
È accaduto, ieri mattina, a Genova nel quartiere Molassana. Secondo le prime ricostruzioni, Rosa stava lavando i piatti della colazione appena terminata, quando il marito l’ha raggiunta alle spalle, colpendola più volte con una mazzetta da muratore, poi ritrovata in casa, ancora insanguinata. Uccisa la donna, Maroli ha portato una sedia in balcone, ci è salito sopra e si è gettato nel vuoto. Ed è stato proprio vedendo il suo corpo, che i vicini, intorno alle 10, hanno dato l’allarme, chiamando i primi soccorsi. Nessuno si aspettava lo scenario poi trovato in casa, con il cadavere della donna in cucina. A detta di vicini e conoscenti, non si erano mai verificati episodi di violenza all’interno della coppia, che non aveva figli. L’omicidio di Maroli però non sarebbe stato un raptus. A provarlo sarebbe proprio quel biglietto, in cui ha confessato la depressione e i suoi problemi di salute, poi ha chiesto scusa per il gesto estremo.
Una tragedia non isolata. Si tratta infatti del quarto omicidio-suicidio negli ultimi tre mesi in Liguria. Storie diverse accomunate dall’età avanzata di assassini e vittime. E da problemi di salute.


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