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Nicola Siracusa, 56 anni, pasticcere, padre separato. Strangola l’ex moglie che lo aveva denunciato per maltrattamenti

Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), 6 Luglio 2018


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Denunciato per maltrattamenti, strangola l’ex moglie e poi si impicca con una corda (la Sicilia – 6 luglio 2018)
Lei era in casa distesa per terra, strangolata. Lui era impiccato in un angolo del garage. Questa scena si sono ritrovati davanti i carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) quando sono arrivati nell’edificio di via Modica 8. Li aveva avvertiti la sorella di Maria Carmela Isgrò, 48 anni, dipendente comunale. Da due giorni non riusciva a rintracciarla. Né lei né la figlia tredicenne che, come capitava ogni tanto, passava qualche giorno in casa della zia.
Non si trovava neppure Nicola Siracusa, pasticciere di 56 anni, il marito di Maria Carmela Isgrò. Una crisi familiare, culminata con una denuncia per maltrattamenti presentata quattro anni fa dalla donna, li aveva separati. Ma non erano andati lontano. Lei era rimasta con la figlia nell’appartamento di famiglia, lui si era sistemato nella mansarda dello stesso edificio. C’erano stati tentativi di riconciliazione ma la denuncia della donna era andata avanti e il processo a carico dell’uomo era fissato per settembre davanti al tribunale.
Mercoledì sera Maria Carmela Isgrò aveva sentito la sorella e si era informata sulla figlia. Una telefonata normale dalla quale non traspariva alcun segno premonitore. Ma quello è stato l’ultimo contatto tra le due donne. Poi un silenzio pieno d’angoscia. Marito e moglie non si sono neppure presentati al lavoro. Oggi la sorella di Maria Carmela è andata in via Modica. Non avendo le chiavi di casa, ha potuto solo bussare a lungo senza avere risposta. Ma un sospetto l’ha colta quando, dall’esterno, ha visto che le auto della sorella e del cognato erano in garage. Un’amica che aveva una copia delle chiavi ha aperto la strada alla scoperta della tragedia. Maria Carmela è stata trovata a casa per terra. Non c’erano tracce di sangue e i segni esterni e la posizione del corpo fanno pensare a uno strangolamento. La seconda parte del dramma si è rappresentata in garage. L’uomo era salito su una cassetta per la frutta e si è impiccato con una corda appesa a una trave.

Strangola l’ex moglie e poi si uccide. Lo aveva denunciato, c’era il processo (Corriere della Sera – 7 luglio 2018)
Messina, afferra al collo la moglie mentre la bambina è dalla cognata e lascia i soldi per il funerale.
Erano separati, ma vivevano ancora nella stessa palazzina, seppure in due appartamenti diversi. I poliziotti li hanno trovati entrambi senza vita ieri pomeriggio nell’edificio di via Modica, a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Nicola Siracusa, pasticciere di 56 anni, ha ucciso Maria Carmela Isgrò, 48, impiegata al Comune, e poi si è tolto la vita, non prima di aver preparato i soldi per i funerali. Proprio nelle stesse ore in cui in provincia di Siena si verificava un caso simile, con una donna soffocata dal marito, che poi si è suicidato.
Il processo vicino. A scoprire la tragedia di Barcellona, grosso centro della fascia tirrenica della provincia messinese, sono stati gli agenti del commissariato, allertati dalla sorella di lei, che teneva la loro bambina e non riusciva a rintracciare la sorella. I poliziotti hanno trovato il corpo di Siracusa nel garage e quello della ex moglie all’interno della sua abitazione. Sul collo la donna presentava segni di strangolamento. L’uomo si è impiccato. Una tragedia che, come non di rado accade in questi casi, aveva già avuto un preludio di denunce. Tra i due, infatti, tensioni e problemi in passato non erano mancati, tanto che Siracusa era stato denunciato anni fa dalla ex moglie per maltrattamenti in famiglia. I fatti risalgono al 2014. E c’era già un processo davanti al tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto che si sarebbe dovuto celebrare alla fine dell’estate, dopo l’applicazione di una misura cautelare di allontanamento a carico di Siracusa, i cui termini erano ormai scaduti.
L’uomo, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe vissuto male la separazione dalla moglie, fino al tragico epilogo di ieri. Prima di togliersi la vita, Siracusa ha preparato quattromila euro in contanti, che gli inquirenti hanno ritrovato nel suo appartamento insieme con un biglietto in cui l’uomo indicava che la somma doveva servire per i funerali. La procura barcellonese, guidata da Emanuele Crescenti, sta ricostruendo la storia dei conflitti familiari che hanno preceduto la tragedia — ci sarebbero state denunce anche più recenti da parte della donna — e ha disposto l’autopsia sui corpi dei due ex coniugi. Secondo i primi rilievi, tra il femminicidio e il suicidio sarebbero intercorse alcune ore.
Commozione e choc al Comune, dove Maria Carmela Isgrò lavorava da tempo, al Centro elaborazione dati. «Era una persona amabile e apprezzata». Così l’ha ricordata il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Roberto Materia. «La conoscevo da tre anni — ha detto il primo cittadino —. Era un’impiegata seria e responsabile. Sono sgomento, come tutta la città, per una tragedia che pone un tema sempre più frequente: quello della violenza familiare e nei rapporti interpersonali. E non sono parole rituali».(di Salvo Toscano)


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