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Mirko Lena, 27 anni, disoccupato. Si introduce di notte nell’appartamento della ex fidanzata, la massacra di botte e la strangola a mani nude. Uccide anche la madre di lei e infine si impicca. Il Sindaco proclama il lutto cittadino per i suoi funerali

San Giovanni Gemini (Agrigento), 6 Ottobre 2014

Mirko-Lena


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Agrigento, uccide la fidanzata e la madre: poi si impicca nella stessa casa
Ha ucciso chiunque ha incontrato sulla sua strada. Un omicidio per ogni piano dell’abitazione. Poi si è suicidato, impiccandosi. Una donna, la settantunenne Angelina Butera, e sua figlia, la ventisettenne Concetta Traina, sono state trovate morte nella loro casa di San Giovanni Gemini, nell’agrigentino. Nello stesso appartamento è stato trovato il corpo senza vita del fidanzato della giovane, Mirko Lena, di ventisette anni.  Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, allertati dai vicini, sarebbe stato proprio il ragazzo a uccidere le due donne, con un’arma da taglio, prima di farla finita. I cadaveri sono stati trovati “distribuiti” sui tre livelli dell’abitazione. Il corpo della giovane donna era al primo piano, quello della madre al secondo, mentre all’ultimo piano è stato trovato impiccato il fidanzato della vittima più giovane. Su una parete l’assassino ha scritto “E’ finito il buio” e ha lasciato una Divina Commedia aperta su un passo dell’Inferno.
Ad armare la mano del ragazzo potrebbe essere stata una lite tra i due fidanzati per motivi di gelosia. L’omicidio, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe avvenuto nella tarda serata di martedì. Lena sarebbe entrato nella casa della compagna da una porta di finestra e l’avrebbe uccisa nel sonno. Poi si sarebbe scagliato contro l’anziana donna e infine l’avrebbe fatta finita. I corpi sono stati scoperti soltanto mercoledì mattina, quando Concetta sarebbe dovuta andare a casa di un bimbo al quale faceva da babysitter. Il padre del ragazzino ha provato a chiamare la giovane più volte al telefono e ha bussato a casa sua ma senza mai ricevere risposta.

“Nel mezzo del cammin di nostra vita…”, il funerale di Mirko Lena a San Giovanni Gemini
Se voi perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche voi, ma se voi non perdonerete gli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. Gesù di Nazareth. Ciao Mirko“.
Così hanno scritto gli amici di Mirko Lena sui manifesti funebri salutando nel giorno del funerale, con le parole tratte dal vangelo, l’amico che, deluso e tormentato dalla fine della storia d’amore finita in tragedia, in preda a un raptus, ha ucciso mercoledì scorso, massacrandole di botte e strangolandole a mani nude nella loro abitazione in via Leopardi, l’ex fidanzata Concetta Traina, 28 anni, babysitter laureata in filosofia col sogno di diventare insegnante, e la madre della ragazza, Angelina Reina, pensionata di 71 anni, e poi si è tolto la vita impiccandosi con dei cavi elettrici. Dopo aver commesso il duplice femminicidio e prima di suicidarsi Mirko aveva scritto sul muro “E’ la fine del buio” e aveva lasciato il libro della Divina commedia in una delle pagine dell’Inferno: “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita…“.
Per favore, per favore, cercate di riprendere la giusta via e di uscire da momenti di oscurità“, ha detto il parroco don Francesco Baldassano che ieri ha celebrato la messa per il funerale del giovane femminicida-omicida nella stessa chiesa Madre di San Giovanni Gemini in cui lunedì scorso, tra rabbia e commozione, sono state celebrate le esequie di Concetta e Angelina salutate da un commosso applauso.
Una comunità ancora impietrita per la tragedia che ha coinvolto due famiglie ha reso ieri pomeriggio l’estremo saluto a Mirko Lena. Straziante il dolore di mamma Maria Antonietta che invoca il figlio, il papà Carmelo che non si dà pace, i fratelli e la sorella, i nonni e tutti i parenti del giovane per cui ieri la chiesa ha invocato “tanta misericordia e perdono divino”.
Anche ieri il sindaco Carmelo Panepinto ha proclamato il lutto cittadino per il funerale del giovane femminicida-suicida:Un lutto cittadino – ha detto il sindaco – per esprimere il cordoglio alla famiglia di Mirko, che così come la famiglia di Angelina e Concetta, è devastata da questa tragedia che ha sconvolto l’intera comunità”.

Lutto cittadino per Concetta e Mirko: paese diviso
Tra quelli che reputano il giovane carnefice di un duplice femminicidio e chi considera anche lui vittima di un dramma umano
SAN GIOVANNI GEMINI. Il paese è spaccato: tra quelli che hanno ritenuto giusto lo stesso trattamento per le vittime della tragedia di via Leopardi e chi invece critica le decisioni del sindaco, tra quelli che considerano Mirko semplicemente il carnefice di un duplice efferato femminicidio e chi invece considera anche lui vittima di un dramma umano.
Esplode così la polemica politica dopo il lutto cittadino promosso dal sindaco anche per l’assassino-suicida, Mirko Lena, 27 anni, e non soltanto per le due donne vittime del duplice femminicidio, Concetta Traina, 28 anni, e la mamma Angelina Reina, 71 anni. “Dopo il silenzio di questi giorni, dettato da sentimenti di sgomento, rabbia e dolore, il gruppo consiliare ‘Insieme per San Giovanni’, pur manifestando cordoglio e vicinanza alla famiglia Lena, ritiene opportuno fare un distinguo tra la morte di Angelina e Concetta, barbaramente uccise, e il suicidio del giovane Mirko, autore del duplice delitto”, fanno sapere i consiglieri di opposizione Salvina Reina, Liborio Giracello, Vincenza Matilde Prussia, Alfonso Accardo e Roberto Lupo. “Il lutto cittadino – si legge in una nota stampa del gruppo ‘Insieme per San Giovanni’ – andava proclamato esclusivamente il giorno del funerale delle due innocenti vittime Angelina e Concetta, la cui morte ha sconvolto le coscienze di un’intera comunità e non solo. Pertanto, il sindaco avrebbe dovuto avere la consapevolezza e il coraggio di distinguere gli eventi. Una cosa è la solidarietà, altra cosa ancora la giustizia divina!”.
Non si fa attendere la replica del sindaco Carmelo Panepinto che ha condannato il duplice femminicidio con un intervento in chiesa nel giorno delle esequie di Concetta e Angelina e che ha portato il cordoglio al funerale di Mirko in un’affollata chiesa Madre. “Le tragedie non vanno strumentalizzate, la tragedie vanno dimenticate. Il lutto cittadino per tutte le vittime della tragedia di via Leopardi, che ha distrutto due famiglie intaccando un’intera comunità, quindi sia per Concetta e Angelina sia per Mirko, è stato promosso come momento di riflessione e vicinanza corale ai familiari sconvolti dal dolore di questo dramma. Adesso – ha aggiunto il primo cittadino – bisogna guardare al futuro, perché ciò che è successo non accada mai più. Saremo in piazza l’8 novembre prossimo con le donne di San Giovanni Gemini per dire no al femminicidio”, ha detto il sindaco Carmelo Panepinto ricordando l’evento delle “Scarpe rosse” in ricordo di Angelina e Concetta in programma a un mese dal loro assassinio.


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