Michele Spagnuolo, 77 anni, pensionato, padre. Uccide la moglie 41 coltellate alla gola e tenta la fuga. In attesa di giudizio, evade dai domiciliari e viene condannato a 6 mesi di reclusione. Si impicca in carcere prima del processo
Trepuzzi (Lecce), 16 Luglio 2018
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Teresa Russo, donna sorda uccisa a coltellate a Trepuzzi. Marito confessa: “Sono stato io” (Blitz – 16 luglio 2018)
Uccisa a coltellate nella cucina della sua casa a Trepuzzi, in provincia di Lecce.
Teresa Russo, una donna sorda di 57 anni, è stata accoltellata più volte alla gola dal marito dal quale si stava separando, Michele Spagnuolo, 77 anni e anche lui sordo. L’omicidio sarebbe maturato al termine di una violenta lite e l’uomo ha confessato il delitto in un biglietto lasciato ai carabinieri. Spagnuolo è stato così rintracciato nella stazione ferroviaria della città e arrestato.
Secondo una prima ricostruzione, Spagnuolo e la moglie si trovavano in casa e stavano litigando quando l’uomo ha afferrato un coltello e ha iniziato a colpirla. Fatali per la donna le coltellate inferte proprio alla gola. A trovare il corpo della donna riverso in cucina in una pozza di sangue sono stati i carabinieri che poco prima avevano trovato davanti alla caserma un biglietto dell’uomo: “Sono stato io, ho ucciso mia moglie”, c’era scritto. E poi un esplicito riferimento al modo in cui la donna era stata uccisa e anche il numero civico e la via dove avrebbero trovato il corpo.
L’uomo è stato rintracciato dai carabinieri poco dopo nella stazione ferroviaria e portato in caserma. Il sostituto procuratore di turno della Procura di Lecce, Luigi Mastroniani, si è recato nell’abitazione per un sopralluogo insieme ai carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche, che hanno effettuato i rilievi. La coppia ha un figlio di 28 anni militare nell’Esercito a Rimini che, appena appresa la notizia, si è messo in viaggio per raggiungere l’abitazione dei suoi.
Michele Spagnuolo aveva annunciato le sue intenzioni ad un’amica, in una video-chiamata che aveva fatto domenica 15 luglio: “Prima o poi faccio una pazzia”, aveva detto. E poi aveva aggiunto: “Lascio a casa una lettera in cui spiego tutto. Trovate la lettera”.
Davanti all’abitazione della coppia sono accorsi i vicini e numerosi amici che hanno stazionato a lungo increduli in via Generale Papadia. Secondo quanto raccontato da alcuni vicini, nel primo pomeriggio, intorno alle 16.00, si sarebbe sentito un tonfo ma il rumore è stato associato ai lavori in corso in strada. Poco dopo sono arrivati i carabinieri che hanno rinvenuto il cadavere della donna.
Teresa Russo un’ora prima di essere uccisa aveva telefonato alla sua interprete, Sabrina Panna, che la stava aiutando nell’iter delle pratiche per la separazione: “Ho paura – le aveva confidato – mio marito mi ha sottratto le chiavi della camera da letto, non posso più chiudermi dentro per dormire”.
La donna, infatti, su consiglio del suo avvocato al quale aveva riferito che il marito stava avendo reazioni violente, aveva preso l’abitudine di chiudersi a chiave nella stanza da letto durante la notte. In 30 anni di matrimonio Teresa Russo non aveva mai presentato denuncia, non aveva mai parlato, se non di recente, di comportamenti violenti, e non era conosciuta ai servizi sociali.
L’sms al figlio lontano: «Ho ucciso la mamma» (Quotidiano di Puglia – 19 luglio 2018)
La confessione dell’omicidio della moglie arriva via Whatsapp prima ancora che negli interrogatori in caserma prima ed in carcere: «Teresa già morta. Teresa già morta. Tagli. Casa morte», i messaggi inviati da Michele Spagnuolo, 77 anni, originario di Taranto, circa un’ora dopo avere accoltellato ed ucciso la moglie Teresa Russo, 57 anni, originaria di Novoli, nella loro casa di Trepuzzi. Questi messaggi sono stati letti dai carabinieri e dal pubblico ministero della Procura di Lecce, Luigi Mastroniani, a poche ore dalla tragedia. Nella notte fra lunedì e martedì, durante l’interrogatorio di Spagnuolo assistito dall’avvocato difensore Antonio Savoia ed alla presenza del consulente informativo Silverio Greco.
Spagnuolo in pratica ha comunicato con alcuni conoscenti e soprattutto con il figlio che vive e lavora lontano. Il ragazzo gli ha risposto verso le 17.09: «Cosa hai fatto?». Messaggio che il padre non ha letto perché intanto era stato fermato dai carabinieri di Trepuzzi nella stazione ferroviaria: «Ormai ore poco Michele deve morire», il messaggio che con l’indagato, accusato di omicidio volontario con le aggravanti dei futili motivi e della circostanza che la vittima sia moglie, ha inviato per annunciare l’intenzione di suicidarsi gettandosi sotto ad un treno.
In realtà non gli ha creduto il giudice della convalida del fermo. Il giudice per le indagini preliminari, Vincenzo Brancato ha motivato la convalida ritenendo che ci fosse il pericolo di fuga: «Fondato era il timore che il predetto volesse darsi alla fuga non avendo egli atteso che venisse ricevuto dai carabinieri», la valutazione del giudice. «Presso i quali si era portato (ha lasciato un biglietto per metterli al corrente della morte della moglie, ed essendosi, anzi, recato presso la stazione ferroviaria dalla quale avrebbe potuto prendere un treno e cercare di fare perdere le proprie tracce».
Queste considerazioni il giudice le ha fatte al termine dell’interrogatorio in carcere di ieri mattina quando Spagnuolo ha ribadito ciò che aveva sostenuto la notte del fermo: litigano verso le 15, appena rientrato a casa. Litigano sempre per la stessa storia: lei vuole separarsi. Istigata, l’ha sottolineato più volte, dalla donna che li assisteva tutte le volte che avevano bisogno di comunicare con chi non conosce il linguaggio dei sordo muti. Teresa insiste con la separazione lui le sferra uno schiaffo. Mai in 30 anni di matrimonio l’aveva toccata con un dito. La reazione della moglie – ha riferito l’indagato al giudice – sarebbe stata violenta: dal cassetto del tavolo della cucina ha prese il coltello del pane e lo ha aggredito.
Ogni freno inibitorio sarebbe stato spazzato via dalla rabbia, in quei frangenti: Spagnuolo sostiene di averla disarmata. Per colpirla subito alla gola. E poi al petto. L’autopsia di questa mattina del medico legale Alberto Tortorella servirà anche a capire se questa confessione sia fondata, oppure solo parziale.
Quando gli è stato fatto notare che fosse noto che la moglie avesse paura di lui e che per questo si chiudesse a chiave la notte nella camera da letto, Spagnuolo ha ridimensionato questo sospetto: la moglie era arrabbiata perché lui dormiva nella camera del figlio. Perché – ha spiegato l’indagato – non sopportava l’aria fredda del climatizzatore della camera da letto. Dettagli e circostanze che chiariranno le indagini per dare una spiegazione alla follia omicida scoppiata lunedì pomeriggio.
Talsano: evaso dai domiciliari il 77enne arrestato per uxoricidio (Noi Notizie – 21 novembre 2018)
Lo scorso luglio Teresa Russo venne uccisa a Trepuzzi con 41 coltellate, da ieri non c’è traccia di Michele Spagnuolo
Formalmente è evaso dai domiciliari. Da ieri non c’è traccia di Michele Spagnuolo, 77 anni, accusato (anzi autoaccusatosi) dell’assassinio di sua moglie Teresa Russo, venti anni più giovane di lui. Michele Spagnuolo non è stato trovato dai carabinieri nel controllo al domicilio in cui si trova, ovvero la casa del fratello a Talsano, dopo nove giorni di carcere in conseguenza dell’uxoricidio di Trepuzzi. Teresa Russo fu uccisa in casa con 41 coltellate.
Omicidio di Teresa Russo, condannato per evasione il marito (Quotidiano di Puglia – 12 dicembre 2018)
Michele Spagnuolo, 57 anni, di Trepuzzi, è stato condannato a 6 mesi di reclusione per l’evasione dalla casa del fratello avvenuta tre settimane fa a Talsano. L’uomo, che è accusato dell’omicidio della moglie Teresa Russo, uccisa lo scorso luglio con tre cotellate nella loro casa di Trepuzzi, era fuggito dall’abitazione dl fratello ma era stato riacciuffato in serata.
Ammazzò la moglie, si suicida in carcere (SkyTg24 – 17 febbraio 2019)
Si è ucciso nella sua cella, nel carcere di Taranto, Michele Spagnuolo, il 78enne originario del Tarantino che il 16 luglio scorso aveva ucciso con 41 coltellate la moglie sordomuta, Teresa Russo, di 57 anni, nell’abitazione in cui la coppia risiedeva al civico 8 di via Generale Papadia, a Trepuzzi (Lecce). Spagnuolo si è impiccato con una corda rudimentale e i tentativi di salvarlo sono risultati inutili. Dopo 9 giorni di detenzione nel carcere di Borgo San Nicola, l’uomo aveva ottenuto gli arresti domiciliari, ma nel novembre scorso si era allontanato dall’abitazione del fratello a Talsano, frazione di Taranto, ed era stata ripristinata nei suoi confronti la custodia in carcere. Spagnuolo era in attesa di giudizio e il 20 marzo prossimo avrebbe dovuto affrontare il processo con rito abbreviato.