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Michele Salerno, 26 anni, programmatore informatico. Accoltella la fidanzata incinta. Patteggia in appello 18 anni invece di 20, poi forse scesi a 16

Posta Fibreno (Frosinone), 24 Ottobre 2005


Titoli & Articoli

Ragazza uccisa arrestato l’ex fidanzato (Corriere della Sera – 24 ottobre 2005)
Fermato dalla polizia ha confessato: abbiamo litigato, non volevo ucciderla. Ha 19 anni, è stata trovata senza vita nei pressi di Sora, nel Frusinate. Il compagno dopo averla accoltellata ha tentato la fuga
SORA (FROSINONE) – Ha ucciso la sua ragazza dopo una lite scoppiata per motivi di gelosia. Ha tentato di fuggire abbandonando il corpo della giovane in un bosco. Preso dal rimorso, dopo avere percorso in auto centinaia di chilometri, ha telefonato alla polizia e dato l’allarme. Condotto in caserma ha confessato il suo delitto. L’omicidio è avvenuto domenica sera a Schito, una zona impervia del Frusinate a pochi chilometri da Sora, città in cui la giovane abitava. La vittima aveva 19 anni e si chiamava Adriana Tamburrini. Il suo fidanzato, Michele Salerno, ha 26 anni, originario di Cosenza ma residente in provincia di Caserta, è ora rinchiuso in una cella del carcere di Cassino.LA FUGA – Gli inquirenti hanno ricostruito la vicenda. Dopo la lite culminata con le coltellate il giovane sarebbe fuggito in auto. Prima, però, avrebbe gettato nel bosco il coltello che però non è ancora stato ritrovato. Salerno, arrivato verso Firenze ,si sarebbe fermato in un’area di servizio dell’A1 e da qui avrebbe telefonato a un poliziotto di sua consocenza chiedendo consigli. L’agente lo avrebbe sollecitato a tornare indietro.
LA CONFESSIONE – Salerno, una volta a Sora, ha iniziato a confessare. «Adriana era incinta, abbiamo cominciato a litigare sulla decisione di abortire o meno e poi la discussione è degenerata ma io non volevo ucciderla» ha raccontato agli agenti. Per lui è scattata un’incriminazione per omicidio volontario. Salerno è stato sentito anche dal magistrato a cui ha raccontato che da un mese abitava in casa della fidanzata a Sora, dove si era trasferito dopo averla conosciuta chattando su internet e dove aveva trovato lavoro come programmatore informatico. I familiari della ragazza – ha detto ancora il giovane – erano consenzienti e tutti erano a conoscenza che Adriana era incinta. Il giovane ha confessato la sua gelosia, dicendo che non voleva che la ragazza – che frequentava il liceo classico a Sora – parlasse con altri o uscisse in sua assenza.
LA LITE E L’OMICIDIO – Domenica sera – è ancora la confessione del giovane – i due fidanzati sono usciti per una passeggiata in auto ma poco dopo hanno cominciato a litigare proprio sulla questione della gelosia. Tempo fa Michele – ha raccontato lui stesso – aveva regalato alla fidanzata un coltello a serramanico su sua richiesta. Lei lo teneva nella sua borsetta e quando hanno cominciato a litigare lo ha preso colpendolo di striscio a una gamba. Particolare questo confermato dai poliziotti che hanno verificato che il giovane ha un graffio. A quel punto Michele ha disarmato la fidanzata, colpendola a sua volta. Ha vibrato diversi fendenti, fermandosi solo quando ha visto il sangue e la ragazza svenire. «Volevo solo spaventarla, non ucciderla – ha detto tra le lacrime -. Non credevo di averla uccisa, ho avuto paura e sono fuggito, gettando via il coltello». «Volevo andare all’estero – ha spiegato -, ma poi ho chiamato la polizia». Rinchiuso nel carcere di Cassino, il govane sarà di nuovo sentito per la convalida dell’arresto alla presenza del gip.

Patteggia la pena cosentino che uccise la fidanzata (Nuova Cosenza Quotdiano Digitale – 19 febbraio 2008)
Patteggia la pena a 18 anni il giovane cosentino che uccise la fidanzata a Sora
Quasi tre anni fa uccise la fidanzata incinta, oggi i suoi avvocati hanno patteggiato la pena a 18 anni davanti alla I corte d’assise d’appello della Capitale. Michele Salerno, 29 anni, originario di Cosenza, tecnico informatico, è stato condannato per omicidio volontario aggravato. I giudici hanno confermato la provvisionale a favore delle parti offese, per 300mila euro, che era stata stabilita dal gup di Frosinone, al termine del rito abbreviato.
I fatti, il 23 ottobre del 2005, si sono svolti in un campo aperto, a pochi chilometri da Sora. Adriana Tamburrini, 19 anni, studentessa al liceo classico di Sora venne uccisa con almeno 4 coltellate al petto. A far ritrovare il cadavere è proprio il suo fidanzato, Michele Salerno, allora residente in provincia di Caserta. Lui, intorno alle 9 del mattino telefonò alla polizia stradale e spiegò a chi gli rispose: “C’è un cadavere da recuperare prima che i cani lo dilanino”. L’agente, dall’altro lato del filo, capisce la situazione, lo fece parlare e gli diede appuntamento in un autogrill.
Tra le lacrime, Salerno confessò subito l’omicidio. Una lite violenta in macchina, intorno alle 11 della notte precedente. “Motivi sentimentali, gelosia”, dice. Qualche giorno fa, la ragazza –conosciuta via internet appena 5 mesi prima-, aveva scoperto di essere incinta. Temeva forse che quel figlio non fosse suo. O forse lei aveva deciso di non portare avanti la gravidanza.
Michele quel giorno prese il coltello a serramanico e la colpisce. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dopo aver ucciso Salerno gira a vuoto per un po’, fino a quando decide di scaricare il corpo della sua amata in una radura. Poi torna a casa di Adriana, vive lì quando è a Sora. Salerno racconto’ alla madre della ragazza che si era fatto male e che Adriana lo stava aspettando in macchina.. Lui si lava, si cambia gli abiti sporchi di sangue, e riparte in macchina, deciso a fuggire all’estero. Poi, però, telefonò alla polizia.


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