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Mario Broccolo, 50 anni, pittore senza lavoro fisso, pluripregiudicato per due omicidi e per molestie. Uccide l’ex con ventidue coltellate, lasciandola in strada a morire dissanguata. Condannato a 25 anni in primo grado, confermati in appello, ridotti a 21 dalla Cassazione

Ostia (Roma), 2 Maggio 2013


Titoli & Articoli

Femminicidio Alessandra Iacullo, fermato 50enne. Confessa: “L’ho uccisa io” (il Fatto Quotidiano – 9 maggio 2013)
La donna era stata trovata la sera del 2 maggio scorso accasciata sul suo motorino. A ucciderla, le coltellate alla gola. Mario Broccolo è crollato durante l’interrogatorio. Da ambienti investigativi emerge che l’uomo era stato condannato a 18 anni per un omicidio volontario commesso nel 1990 e aveva subito anche un’altra condanna per omicidio colposo. I due avevano avuto una relazione sentimentale. “L’ho uccisa io“. Con queste parole, Mario Broccolo, 50 anni, ha confessato l‘omicidio di Alessandra Iacullo, la ragazza di 30 anni uccisa a coltellate la sera del 2 maggio a Ostia. L’uomo è stato incastrato dai tabulati telefonici, che hanno messo in luce un violento litigio tra i due prima della morte della ragazza. Broccolo è crollato durante gli interrogatori e  ha ammesso di aver ucciso Alessandra colpendola con alcune coltellate alla gola. L’accusa per lui è di omicidio volontario. Intanto, dagli ambienti investigativi, emergono alcuni particolari della vicenda giudiziaria di Broccolo. L’uomo era stato condannato a 18 anni per un omicidio volontario commesso nel 1990 e aveva subito anche un’altra condanna  per omicidio colposo. L’ammissione di Broccolo, specificano però i carabinieri, non ha ancora valore di prova e tecnicamente non si può parlare di confessione. Gli inquirenti ribadiscono che: “Si è dato seguito al provvedimento di fermo disposto dall’autorità giudiziaria. Ogni altro elemento sarà posto all’attenzione del giudice delle indagini preliminari nell’interrogatorio di convalida e garanzia che potrebbe avvenire già domani nel carcere di Regina Coeli, dove l’uomo è stato trasferito”. Secondo le indagini l’uomo ha anche precedenti per molestie. Disoccupato con lavori saltuari, si dedicava alla pittura. Gli inquirenti hanno accertato che Broccolo, che era malvisto dai parenti della vittima perché violento, avrebbe voluto riallacciare con la ragazza la storia terminata qualche tempo fa. Non accettava quella fine, Broccolo. E così, dopo una violenta lite, l’ avrebbe uccisa. Dalle indagini trapela una prima dinamica dell’omicidio:  l’uomo ha alla ragazza un  incontro in un bar della zona, poi i due si sono spostati sul luogo del delitto, in una zona poco frequentata. Alessandra era stata accoltellata in strada. Trovata nel sangue accasciata a fianco del suo scooter, era morta poco dopo il trasporto all’ospedale Grassi, lo stesso dove lavorava come infermiera Michela Fioretti, la donna uccisa dal marito a colpi di pistola il 18 aprile scorso dopo un inseguimento in macchina sul viadotto di Ostia.  Il corpo della ragazza, che aveva ferite su collo e braccia, è stato trovato in via riserva del Pantano, a Dragona. Secondo quanto è emerso nel corso delle indagini più recenti da parte della procura, l’uomo avrebbe aggredito e colpito la Iacullo dopo un violento contrasto. In un primo momento si era pensato a un incidente stradale, visto che addosso alla Iacullo fu trovato anche il suo scooter. Poi però si scoprì che era stata accoltellata. L’indagine è stata condotta da Pierfilippo Laviani e dalla pm Paola Filippi.

La Polizia scientifica compie rilievi nel luogo dove e’ stata trovata Alessandra Iacullo, la 30enne accoltellata nella serata di ieri nella zona di Dragona (Roma). ANSA / STRINGER

«Era pericoloso, Alessandra lo sapeva e lo aveva lasciato» (Corriere della Sera – 10 maggio 2013)
L’arresto dell’assassino della ragazza, Mario Broccolo, pittore dilettante, era uscito di carcere tre anni fa per un altro omicidio. I parenti e gli amici: vogliamo giustizia
«Siamo sconvolti, ho appena comunicato alla mamma di Alessandra del fermo di quell’uomo. Speriamo almeno che sia fatta giustizia». La zia Rosanna ha fatto un po’ da seconda madre alla 30enne uccisa lo scorso 2 maggio, massacrata a coltellate in via Riserva del Pantano a Dragona, periferia di Ostia. Nella casa di via Felice da Montecchio, dove viveva la giovane, il silenzio è irreale: in un angolo della terrazzina al piano terra, ci sono le cucce dei cagnolini di Alessandra, Nat e Lilly.
Lo stupore per quel nome uscito dalle indagini è quasi palpabile. Ma Alessandra non aveva paura di un uomo così, già autore di un altro omicidio avvenuto proprio nel quartiere? Rosanna scuote la testa, si stringe nel giacchetto nero, confessa che come tanti nutriva forti dubbi sul presunto assassino, Mario Broccolo. Una giornata di dolore, l’ennesima per la famiglia Iacullo, che poche ore prima del fermo della Mobile di Roma, si era riunita nella chiesa del quartiere, Santa Maria dei Martiri, per dare l’estremo saluto ad Alessandra.
«Da quando anni fa era mancato il suo adorato papà, lei cercava amore e affetto da chiunque. Però l’estate scorsa, dopo una breve relazione con lui, non voleva rivederlo, ne aveva paura», sussurra un’amica, appena uscita dall’abitazione di Alessandra. Ricorda come poche ore prima dell’omicidio, la giovane fosse passata al circolo di pattinaggio del rione: voleva festeggiare lì i suoi imminenti 30 anni.
Eppure quell’uomo e il suo passato, erano noti a tutti a Dragona. Uscito dal carcere per un altro delitto da pochi anni, si era dedicato alla sua passione: la pittura. Viveva con la madre 80enne in via Luigi Sica: in linea d’aria con il luogo del delitto, dista non più di 200 metri. «No, non ci credo che è stato lui, non è possibile. È un uomo timido, dolce, quello in carcere ci muore», dice sconvolta Matilde, barista al Carlo Cafè, quando le si comunica il nome del 50enne, presunto killer di Alessandra. Al bar di via Casini, a due passi da dove la ragazza è stata trovata priva di vita, Broccolo era di casa. L’ultima volta che era passato a prendere un caffè, lo scorso 7 maggio, si era sfogato, dichiarandosi terribilmente dispiaciuto per la scomparsa della sua ex. «No, alla fiaccolata in memoria di Alessandra non sono andato, ho saputo troppo tardi che l’avevano organizzata», si è giustificato poi con i presenti.ù

Omicidio di Ostia: Mario Broccolo ritratta: “Non ho ucciso io Alessandra” (FanPage – 11 maggio 2013)
Il gip ha convalidato l’arresto del pittore, accusato di avere ucciso a coltellate la sera di giovedì scorso Alessandra Iacullo. L’uomo però non risponde al giudice. Ecco cosa ha detto al suo avvocato.
“Giovedì sera ho incontrato Alessandra per poco tempo fuori dal bar, era furibonda per questioni lavorative: non era stata pagata ed era stata licenziata. Non sono stato io ad ucciderla“. E’ il sunto di quanto detto da Mario Broccolo, nel corso dei due incontri avuti con il suo avvocato Gianluca Anastasio. Broccolo è detenuto nel carcere di Regina Coeli perché accusato di essere l’assassino di Alessandra Iacullo, la 30enne trovata cadavere lo scorso 2 maggio in via Riserva del pantano a Dragona. Il pittore di 50 anni, con il quale la vittima avrebbe avuto una breve relazione qualche mese fa, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Simonetta D’Alessandro.
“Era Alessandra a cercami per telefono”“Non c’è alcun movente credibile – ha detto il legale dell’uomo – Avevano un rapporto libero ed occasionale. Tra loro non c’era una relazione morbosa”. L’avvocato spiega che era ”la ragazza a cercare telefonicamente Broccolo. Anche la sera dell’omicidio era stata la ragazza a recarsi al bar dove si trovava Il mio cliente”. Tra loro due infatti, a detta di Broccolo, era rimasto un rapporto di amicizia. Anastasio aggiunge che Broccolo ha raccontato che, quella sera, Alessandra sembrava agitata per problemi lavorativi: “dopo il licenziamento, non le era stata pagata la liquidazione e stava contattando diverse persone perché intercedessero per farle avere il dovuto”.
Il giallo della sim preintestata – Dunque Mario Broccolo ammette di avere incontrato la sera del 2 maggio scorso Alessandra Iacullo al bar ma nega di essere l’autore dell’omicidio. Quella sera, secondo quanto si apprendere da ambienti investigatori, il pittore avrebbe parlato a telefono con una ragazza tramite un apparecchio con una sim card preintestata. ”E’ intestato ad un cittadino del Bangladesh – ha aggiunto l’avvocato – ma gli inquirenti ritengono che fosse nella disponibilità del mio assistito in quanto memorizzato nella sim della ragazza sotto la voce ‘mariuccio’. Bisogna però considerare che in un altro telefono della ragazza era sotto la voce ‘giuseppina”’.

Il gip: «Broccolo ha dimostrato assoluta indifferenza per la sorte di Alessandra (Corriere della Sera – 13 maggio 2013)
L’ordinanza di custodia: il pittore, «di natura iraconda e violenta», ha commesso un delitto «gratuito e senza logica»
Mario Broccolo ha commesso un delitto «senza movente, d’impeto, estemporaneo, gratuito, senza logica» e, nonostante l’arresto, ha dimostrato una «indifferenza assoluta alla sorte della vittima». Il pittore ha una «natura iraconda e violenta», gli anni trascorsi in carcere per scontare una precedente condanna per omicidio, ne «hanno forgiato un carattere aggressivo, problematico e glaciale».
L’ORDINANZA – È più che severo il giudizio del gip Simonetta D’Alessandro sul responsabile dell’assassinio di Alessandra Iacullo, la baby sitter di 30 anni uccisa a coltellate la sera del 2 maggio in via Riserva del Pantano, a Dragona. Il giudice ha interrogato sabato il pittore 50enne rinchiuso a Regina Coeli. Broccolo si è avvalso della facoltà di non rispondere e al termine D’Alessandro ha convalidato il fermo ed emesso un’ordinanza di custodia cautelare per omicidio.
SPACCIO DI COCAINA – Nel provvedimento di 12 pagine in cui il gip sottolinea: «Mario Broccolo, nell’immediatezza dei fatti, ha reso dichiarazioni finalizzate a crearsi un alibi e ha mentito riguardo ad una serie di circostanze fondamentali». E oltre ad aver mentito, il pittore – secondo il giudice – avrebbe potuto fuggire. Perché, scrive D’Alessandro, il pittore dopo aver scontato la condanna precedente avrebbe «intrapreso un’attività di spaccio di cocaina, ciò che gli consentiva il contatto con la ragazza, e senz’altro una disponibilità economica più che bastevole per consentirgli la fuga».
«LA FEROCIA DI BROCCOLO» – L’ordinanza ricostruisce le ultime ore di vita della baby sitter, che era stata licenziata ed era furibonda perché non le avevano pagato la liquidazione. Perciò aveva telefonato a Broccolo e gli aveva dato appuntamento al bar vicino casa. È qui che – secondo la ricostruzione della squadra mobile – Alessandra offende Broccolo davanti ad altri clienti del locale: «Sei solo bravo a bere con i tuoi amici». Questa frase è ritenuta offensiva dal pittore e perciò, scrive il gip, è «sufficiente a far scattare l’ira violenta e implacabile di Broccolo, che ha già ucciso per futili motivi». Secondo D’Alessandro, dopo la lite i due si incontrano di nuovo e qui «la rabbia di Broccolo diventa esplosiva, non controlla la sua ferocia e la colpisce con ira incontenibile: oltre venti coltellate sul viso e sulle braccia».
E LA SOLITUDINE DI ALESSANDRA – È stata orribile la fine di Alessandra ed è arrivata dopo una vita piena di ostacoli. L’ordinanza delinea anche la personalità della vittima. «Alessandra è una ragazza ‘problematica’ e litigiosa -, sottolinea il giudice – che litiga con il datore di lavoro. I suoi problemi sono determinati da una serie di vicissitudini familiari. Dopo la morte del padre, con il quale viveva da quando i genitori si erano separati, ha ancora più bisogno di affetto. È legata sentimentalmente a Marisa, una donna sposata di 30 anni più grande, e non sa darsi pace del fatto che Marisa abbia voluto troncare. Nel frattempo si è legata a Broccolo, con il quale ha interrotto però la relazione. Lo stato di affannosa ricerca di aiuto di Alessandra e del senso di solitudine emerge con chiarezza dalle numerose e continue telefonate effettuate quella sera».
(di Lavinia Di Gianvito)

 

Uccise per 150 euro la ex. Broccolo condannato a 25 anni (Corriere della Sera – 12 ottobre 2015)
Non voleva restituirle i soldi che lei gli aveva prestato, solo 150 euro. Per questo motivo – secondo la procura – Mario Broccolo uccise con ventidue coltellate la ex fidanzata Alessandra Iacullo il 3 maggio del 2013 a Dragona. Una ricostruzione che ha convinto la Corte d’Assise a condannare a 25 anni di reclusione il 54enne con l’amore per pittura.
Il delitto del 1990. L’uomo in passato aveva già commesso un altro omicidio, sempre per ragioni economiche. Era il 1990 quando Broccolo uccise Fabrizio Puglielli al termine di una lite per un debito di 5 milioni. Un delitto per il quale Broccolo fu condannato a 18 anni di carcere. Una volta tornato libero l’uomo si era rifatto una vita e la protagonista della sua rinascita era stata proprio la Iacullo, una trentenne che lavorava come baby sitter.
La morte di Alessandra
La favola però fini due anni fa quando Broccolo uccise Alessandra con 22 coltellate sferrati al culmine di una lite che, secondo il pm, esplose per una somma prestata dalla donna a Broccolo, per niente intenzionato a restituirla come confermerebbero i messaggini scambiati tra i due ex amanti. La donna venne ritrovata immersa nel sangue in via della riserva del Pantano, a fianco del suo scooter e poi morì durante il trasporto in ospedale. In un primo momento si ipotizzò un incidente per via delle numerose ferite al collo e alle braccia. Poi emerse un altra amara verità, quella scritta oggi dalla Corte. Broccolo una volta fermato negò di essere il responsabile della morte di Alessandra. Versione sempre ribadita dall’uomo ma smentita dalla ricostruzione della procura, almeno secondo i giudici che hanno spazzato via ogni dubbio condannando Broccolo.

 

Uccise la ex in strada a Dragona: condannato a 21 anni (Roma Today – 28 novembre 2017)
Mario Broccolo, il 53enne processato perché accusato di avere ucciso a coltellate nel maggio 2013 a Dragona, l’ex fidanzata Alessandra Iacullo è stato condannato a 21 anni. Una riduzione rispetto a quella di 25 anni fissata in primo grado e confermata in appello. La Corte di Cassazione così inflitto la condanna definitiva. I Supremi Giudici hanno operato un diverso bilanciamento tra le attenuanti generiche già concesse e la recidiva specifica contestata. Era il 3 maggio 2013 quando Alessandra Iacullo fu trovata immersa nel sangue, per strada in via riserva del Pantano, in zona Bagnoletto, tra Dragona e Ostia Antica. Aveva ferite al collo e alle braccia. Qualche giorno dopo fu fermato Broccolo, legato sentimentalmente alla ragazza. Secondo l’accusa, il femminicidio sarebbe avvenuto a seguito di una violenta lite per gelosia. La ragazza voleva mettere fine alla loro relazione, ma lui non ne voleva sapere. Broccolo, peraltro, aveva precedenti penali: una condanna per un omicidio nel 1990 e per un altro delitto colposo.


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