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Marcos Renè Farina Velazquez, 22 anni, magazziniere, fidanzato quasi padre, cliente della prostituzione. Sequestra, rapina, insegue e accoltella una prostituta, poi la lascia in un campo di mais

Boscomantico (Verona), 28 Agosto 2016


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Omicidio prostituta rumena: confessa 22enne paraguayano
Donna uccisa a coltellate, incastrato da telecamere e cellulare
Su mandato della Procura di Verona, ieri sera i carabinieri del Comando provinciale di Verona hanno fermato un paraguayano 22enne, Marcos Renè Farina Velazquez, residente a Lugagnano di Sona, con l’accusa di omicidio della prostituta romena Lioara Petronela Ujica, uccisa in via Boscomantico a Verona la notte del 28 agosto scorso. A carico del fermato i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno raccolto rilevanti indizi di colpevolezza.
L’indagine ha consentito infatti di identificare il presunto responsabile dell’omicidio nel paraguayano. Secondo gli inquirenti quella notte, dopo aver girovagato con la propria autovettura, aveva incontrato e fatto salire la donna a bordo del proprio veicolo: dopo alcuni minuti ha raggiunto il luogo frequentato dalla prostituta per intrattenersi con i clienti, dove poi, nella prima mattinata, sarebbe stata ritrovata cadavere.
Di particolare valenza investigativa sono risultate le immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza cittadina sul luogo dell’approccio, anche se colte da grande distanza e con una nitidezza non ottimale. Considerato che la qualità delle videoriprese non consentiva infatti di poter rilevare il numero di targa del veicolo, è stata sviluppata una complessa attività info-investigativa, con l’acquisizione del traffico telefonico registrato quella notte in tutta la vasta area di interesse, nonché, presso la casa automobilistica torinese, dell’elenco dei veicoli aventi le stesse caratteristiche di quello videoripreso.
Numerose sono state poi le persone sentite per raccogliere elementi sugli ultimi giorni di vita della ragazza e sulle sue frequentazioni, nonostante la stessa fosse in città da poco tempo. Mettendo a sistema tutti gli elementi raccolti si è stabilito che il responsabile dell’omicidio poteva essere un cliente occasionale, e che l’omicidio era avvenuto a seguito di una rapina, anche nella considerazione che tutti gli effetti personali della donna, compreso il denaro, erano stati portati via.

Prostituta uccisa a coltellate: 16 anni di carcere al magazziniere di Lugagnano
E’ arrivata martedì 18 luglio a sentenza la tragica vicenda della prostituta uccisa lo scorso settembre nei campi nei pressi di Boscomantico: Lioara Petronela Ujica, ventotto anni, rumena. A confessare quasi subito il terribile gesto era stato Marcos Renè Farina Velazquez, un giovane di ventidue anni che abitava a Lugagnano con la famiglia e pure con la fidanzata ed un figlio.
Come erano andate le cose quella terribile notte era stato ricostruito dagli inquirenti utilizzando alcune telecamere di sorveglianza, con indagini approfondite e quindi con il racconto fatto dallo stesso uomo davanti ai Carabinieri. Farina Velasquez, che di lavoro faceva il magazziniere in una cooperativa, la notte dell’assassinio aveva avuto un litigio con la convivente, uscito di casa era andato ad ubriacarsi e poi si era messo in strada alla ricerca di compagnia a pagamento.
Arrivato all’altezza della rotonda della Croce Bianca, aveva caricato in macchina la prostituta rumena e l’aveva portata a Boscomantico. Dove aveva perso la testa e l’aveva accoltellata più volte. L’uomo agli inquirenti aveva parlato di un raptus.
Successivamente Farina Velasquez non aveva incredibilmente cambiato abitudini. Addirittura aveva tenuto nell’automobile sia il coltello con il quale ha ucciso la donna sia il cellulare della ragazza. Dopo una serrata indagine ed una serie di pedinamenti gli inquirenti avevano avuto le risposte che cercavano e i Carabinieri erano andati a prelevare l’uomo direttamente a Vallese dove lavorava. Martedì 18 luglio, come si diceva, è arrivata la sentenza al termine del processo celebrato con rito abbreviato davanti al gup Laura Donati: il magazziniere è stato condannato a sedici anni di carcere, con la sola aggravante dei futili motivi.

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