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Marco Turrin, 38 anni, guardia giurata. Spara alla ragazza che diceva essere la sua fidanzata e si suicida

Montecchio Maggiore (Vicenza), 15 Settembre 2021


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Omicidio Alessandra Zorzin, il papà del killer: “Sapevo si frequentavano da mesi, chiedo perdono” (FanPage – 16 settembre 2021)
Adriano Turrin, il papà di Marco, l’assassino di Alessandra Zorzin, la mamma di 21anni uccisa a Montecchio Maggiore, ha chiesto perdono alla famiglia della ragazza ed espresso il suo dolore per quanto fatto dal figlio: “Sapevo che si frequentavano da almeno 6/7 mesi, ma qui non è mai venuta, non l’abbiamo mai vista. Quando ho letto la notizia su internet, è allora che mi è caduto il mondo addosso”.
“Mio figlio è un bravo ragazzo, un ragazzo che era sempre in ordine, e negli ultimi tempi non aveva dato segni di particolare nervosismo”.
È sconvolto Pietro Turrin, il papà di Marco, il 38enne che dopo aver ucciso con un colpo di pistola la 21enne Alessandra Zorzin nella casa di quest’ultima Montecchio Maggiore, si è suicidato con quella stessa arma nella sua auto al termine di una fuga durata ore, ormai braccato dalle forze dell’ordine. Parlando ai giornalisti, l’uomo ha chiesto perdono alla famiglia della vittima di suo figlio, poi ha aggiunto: “Sapevo che frequentava quella ragazza da almeno 6/7 mesi, ma qui non è mai venuta, non l’abbiamo mai vista. Quando ho letto la notizia su internet, è allora che mi è caduto il mondo addosso”. Sotto choc per quanto successo anche la comunità di Vigodarzere, dove Marco Turrin viveva proprio insieme al papà e alla sorella. “Marco l’ho visto crescere fin da quando era bambino, è sempre stato una persona gentile e tranquilla. Era tornato a vivere qui dopo un po’ di anni fuori, è un dolore enorme anche per noi”, ha detto un residente al Gazzettino.
“I Turrin sono una famiglia estremamente riservata, sapevo solo che Marco aveva una fidanzata che non era del paese, tutto qua, mi sono riproposto di andare dalla famiglia quanto prima, non ora perché il momento credo sia drammatico, anche noi però vorremmo capire che cosa è accaduto”, ha invece dichiarato il sindaco di Vigodarzere (Padova) Adolfo Zordan.
Marco, dunque, conosceva da alcuni mesi Alessandra, sposata e mamma di una bimba di 2 anni. Al momento il movente dell’omicidio resta avvolto dal mistero. Ciò che è certo è che ieri mattina Turrin, che di professione fa la guardia giurata, si è recato a casa dalla ragazza, con la quale ha avuto una discussione e poi è partito un colpo di pistola che le ha sfigurato il viso. Poi, è scappato via a bordo della sua Lancia Y. I vicini di casa della giovane avevano sentito tutto, prima le urla poi lo sparo, così hanno allertato il marito di lei, che era a pranzo dai genitori mentre la bambina era all’asilo. Quando è rincasato, ha trovato il corpo di Alessandra riverso sul letto e in una pozza di sangue. Sono partite immediatamente le ricerche del killer, che sono proseguite in tutta la provincia di Vicenza e nella zona del Garda, fino al tragico epilogo della serata. Intanto, le colleghe di Alessandra hanno raccontato di non aver mai visto Turrin con lei. Il pm che si occupa dell’inchiesta, Luigi Salvadori, conferirà nelle prossime ore l’incarico per l’autopsia. Si dovrà chiarire, in particolare, la direzione del colpo di pistola che ha ‘cancellato’ il volto della 21enne provocandone la morte.

Chi è Marco Turrin, l’omicida-suicida di Vigodarzere. E quel precedente del 2005… (telenuovo – 16 settembre 2021)
Marco Turrin, all’ora di pranzo di ieri, mercoledì 15 settembre, ha ucciso Alessandra Zorzin, 21 anni, nella sua casa di Montecchio Maggiore.
L’uomo ha 38 anni e vive a Vigodarzere in via Don Milani. Dopo aver ucciso la giovane di Vicenza si è messo in fuga finchè i carabinieri non lo hanno individuato e bloccato Creazzo: qui, capendo di essere ormai ‘in trappola’ ha deciso di suicidarsi all’interno della sua auto.
Il 38enne è una guardia giurata. I vicini di casa raccontano di un Marco Turrin gentile, educata, che salutava sempre anche se era un po’ introverso. C’è chi dice di averlo visto crescere e di non credere a quanto successo. L’uomo viveva con il padre. Qualche anno fa aveva provato la convivenza con una ragazza ma poi era tornato a casa.
IL PRECEDENTE
Nel 2005 Turrin aveva già usato la pistola al di fuori dell’ambito lavorativo e in quel frangente si era sfiorata la tragedia. Al tempo aveva 23 anni e lavorava per la Padova Controlli: aveva fatto maneggiare l’arma carica e non assicurata alla fidanzatina minorenne. Era partito un colpo che l’aveva colpito alla gamba ferendolo e facendolo finire in ospedale: se l’era cavata con una prognosi di dieci giorni e una denuncia per omessa custodia di arma da fuoco. Il fatto si verificò in una tarda serata di novembre ad Albignasego.

Femminicidio di Alessandra Zorzin, il killer Marco Turrin diceva di avere una fidanzata (il Resto del Carlino – 16 settembre 2021)
La guardia giurata, già segnalata nel 2005 per uno sparo mentre era in auto con una ragazza, sostenne l’incidente. Aveva una seconda pistola. Spariti i cellulari di vittima e assassino.
Marco Turrin, il 39enne che ha sparato un colpo in pieno volto, sullo zigomo sinistro, ad Alessandra Zorzin, la 21enne, mamma di una bimba di 2 anni, di Valdimolino di Montecchio Maggiore, nel Vicentino, aveva detto in famiglia di avere una ragazza. E aveva anche già un precedente per sparo mentre non era sul lavoro che gli era valso una segnalazione.
“I Turrin sono una famiglia estremamente riservata, sapevo solo che Marco aveva una fidanzata che non era del paese, tutto qua, mi sono riproposto di andare dalla famiglia quanto prima, non ora perché il momento credo sia drammatico, anche noi però vorremmo capire che cosa è accaduto”. Queste le parole di Adolfo Zordan, sindaco di Vigodarzere (Padova), dove viveva Marco Turrin, la guardia giurata di 39 anni che ieri ha brutalmente assassinato con un colpo a bruciapelo la 21enne e poi, intercettato in serata dalle auto di carabinieri e polizia, si è ucciso con la stessa arma con cui ha compiuto il femminicidio.
Il precedente nel 2005: uno sparo mentre era in auto con una ragazza
C’è incredulità oggi in tutta la comunità di Vigodarzere, comune della prima cintura urbana di Padova in cui abitava l’omicida. Ma non è la prima volta che Turrin finiva al centro delle cronache. Nel 2005 la guardia giurata era stata segnalata perché ad Albignasego, mentre si trovava in auto con la fidanzata di allora, partì un colpo dalla pistola d’ordinanza con cui prestava servizio alla Padova Controlli, agenzia di security molto nota nel Padovano.
Turrin sostenne che il colpo fosse partito accidentalmente, ma qualcuno sospettò che volesse dimostrare all’amica come funzionava la pistola. La vicenda si chiuse lì, poi Turrin cambiò datore di lavoro, ultimamente era in servizio alla Civis, altro centro di vigilanza privatadella zona. Ieri sera i carabinieri sono andati a Vigodarzere per informare la famiglia della morte del 39enne.

Parla un amico di Marco Turrin: Con la pistola si sentiva stimato e sicuro di sé (Telenuovo – 17 settembre 2021)
Un amico di Marco Turrin, il killer di Alessandra Zorzin di Montecchio Maggiore che poi si è tolto la vita, lo ricorda con sconforto e dispiacere per quanto successo. “Siamo stati amici inseparabili per 23 anni, poi le nostre strade si sono divise. Non mi sono spiegare cosa gli sia accaduto e cosa l’abbia portato a fare quel che ha fatto. Certo è che oggi è una giornata molto triste per me” racconta al ‘Gazzettino’. “Ne abbiamo passate tante: i giri per il paese in bicicletta e poi con il motorini, le prime uscite in discoteca, i primi amori, le uscite allo stadio a tifare per il Padova. Stavo lavorando quando ho saputo cos’era accaduto e mi sono sentito crollare tutto”. L’amico d’infanzia parla di un ragazzo gentile, a modo, sempre disponibile con gli amici anche se un po’ introverso.
All’amico il 38enne aveva sempre raccontato di voler fare la guardia giurata: “Mi diceva che era il lavoro della sua vita, che adorava farlo: forse tenere con sé la pistola gli dava quella sicurezza in più di cui aveva bisogno. Marco non aveva una personalità forte e il fatto di essere guardia giurata lo faceva sentire importante, stimato”. Ora non sa darsi pace per quanto successo.
Negli ultimi anni Turrin aveva preso servizio alla Civis. A 23 anni, nel 2005, lavorava per Padova Controlli quando aveva già usato la pistola al di fuori dell’ambito lavorativo. In quel frangente si era sfiorata la tragedia: aveva fatto maneggiare l’arma carica e non assicurata alla fidanzatina minorenne. Era partito un colpo che l’aveva colpito alla gamba ferendolo e facendolo finire in ospedale: se l’era cavata con una prognosi di dieci giorni e una denuncia per omessa custodia di arma da fuoco. Il fatto si verificò in una tarda serata di novembre ad Albignasego. Dopo l’episodio venne licenziato.
Con la Civis lavorava non solo in città, ma prestava servizio anche nel vicentino dove probabilmente ha conosciuto la 21enne che ha ucciso con un colpo di pistola in faccia.  Con il papà e la sorella viveva in un appartamento a Vigodarzere, tutta la famiglia è molto riservata. La mamma aveva lasciato la famiglia nel 2003 per trasferirsi a Belluno.
IL CONCORSO PER ENTRARE NELLA POLIZIA LOCALE
Anche Maurizio Saia, ex assessore alla sicurezza del Comune di Padova, ricorda il 38enne Marco Turrin: “L’ho conosciuto quando ero assessore durante la giunta Bitonci, era in servizio all’Università. Con un collega venne a chiedermi quando quando c’era il concorso per entrare nella Polizia Locale” ha detto al ‘mattino di Padova’.
Successivamente ha provato il concorso per far parte del corpo della Polizia Locale di Padova ma non è passato. “Me li ricordo molto bene – racconta ancora Saia – perché mi ha sempre dato l’impressione di essere un ragazzo educato, gentile. È davvero incredibile se penso oggi a quello che è successo”.


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