Marco Buscaglia, 47 anni, operaio Piaggio, padre. Soffoca la moglie e si taglia le vene.
Boissano (Savona), 17 Novembre 2018
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Uccide la moglie e tenta il suicidio: raptus durante una lite. Il fratello: «Inspiegabile, sembravano felici» (Leggo, 17 novembre 2018)
Ennesimo femminicidio in Italia: un uomo, Matteo Buscaglia, ha ucciso la moglie peruviana Roxana Karin Zenteno e subito dopo ha tentato il suicidio tagliandosi le vene. È successo nel savonese, a Boissano: ad avvisare i soccorsi e le forze dell’ordine è stato un amico dell’uomo, contattato da lui stesso subito dopo il gesto. Il dramma è avvenuto in una casa di via Marici: secondo le prime informazioni, l’uomo avrebbe ucciso la moglie soffocandola, per poi tagliarsi le vene e chiamare un amico per dirgli tutto. La coppia ha due bambini, un maschio e una femmina, che sarebbero stati presenti al momento della tragedia.
Dietro il femminicidio ci sarebbe un banale litigio: Matteo, operaio, ha ucciso la moglie Roxana dopo una lite in camera da letto, secondo i carabinieri.
L’operaio resosi conto di quanto fatto avrebbe deciso di suicidarsi. I figli della coppia, 12 e 10 anni, una maschio e una femmina, sono stati portati al pronto soccorso pediatrico. La tragedia avviene solo due giorni dopo il duplice omicidio e suicidio di Aosta, dove una donna di 48 anni ha ammazzato i figlioletti di 7 e 9 anni per poi togliersi la vita con un’iniezione di potassio.
IL FRATELLO DI LEI: INSPIEGABILE, SEMBRAVANO FELICI «Erano sposati da più di dieci anni, sembravano felici. Non so davvero spiegare cosa possa essere successo». Lo ha detto il fratello di Roxana Zenteno, uccisa a 42 anni. «Certo – ha detto l’uomo – avevano discussioni come tutte le coppie ma nessuno poteva pensare che finisse così. Non so proprio cosa pensare. Adesso devo solo pensare ai ragazzi». L’uomo si è infatti recato all’ospedale di Pietra Ligure dove i due ragazzini di 12 e 10 anni sono stati trasferiti dopo la tragedia.
Femminicidio a Boissano, l’uomo è seguito a vista: “Potrebbe di nuovo tentare il suicidio” (Primo canale – 18 novembre 2018)
“Potrebbe di nuovo tentare il suicidio”. Lo dicono gli investigatori e gli psicologici che stanno seguendo il caso di Boissano, piccolo centro del savonese, dove un operaio di 47 anni ha ucciso la moglie 42enne, soffocandola nel sonno. Una volta dimesso dall’ospedale di Pietra Ligure, per l’uomo si apriranno le porte del carcere, dove sarà guardato a vista. Matteo Buscaglia, dopo aver soffocato con un sacchetto di plastica la moglie, Roxana Karin Zenteno, avrebbe avvertito la sorella al telefono e si sarebbe diretto in cantina con l’obiettivo di togliersi la vita tagliandosi le vene. Ma, la segnalazione della sorella, ha dato modo al personale sanitario di intervenire in tempo, evitando la morte dell’uomo. L’accusa al momento è di omicidio volontario, ma potrebbe presto aggravarsi in omicidio premeditato.
I figli della coppia, di 13 e 10 anni, sono stati affidati ad una zia paterna e sono stati informati della morte della mamma dagli psicologi della procura di Savona.
Savona, il marito confessa: “L’ho uccisa perché aveva un altro” (Viaggi News – 19 novembre 2018)
Matteo Buscaglia ha ucciso la moglie Roxana Karin Zenteno perché lei aveva un altro: tragica la confessione dell’uxoricida di Boissano, in provincia di Savona. Queste le sue parole al pm che lo ha interrogato: “Quando ha ammesso che aveva un altro uomo e che non voleva chiudere quella relazione ho perso la testa, mi sono sentito un uomo fallito e l’ho soffocata”.
La tremenda confessione del marito di Savona “Quando lei mi ha detto di quella storia ho visto tutto nero, mi sono sentito fallito come marito e lavoratore”, la confessione dell’uomo, che è difeso dal legale Gian Maria Gandolfo. L’omicidio avrebbe seguito di pochi minuti la confessione del tradimento: stando alla ricostruzione di Matteo Buscaglia, operaio di 47 anni, lui e la consorte, un’infermiera 42enne di origine peruviana, si erano svegliati da poco e lui si era insospettito per certi atteggiamenti.
Quando è arrivata la confessione della Zenteno, l’uomo – che a quanto pare non era riuscito a rielaborare il lutto per la morte dei genitori, inoltre non era soddisfatto del lavoro – non ci aveva visto più.
Ora si grida all’emergenza: gli ultimi dati segnalano come fino al 2014, un caso su cinque di omicidio riguardava le donne, mentre lo scorso anno il rapporto è divenuto di uno a due. Denuncia la presidente del Telefono Rosa nazionale Maria Gabriella Carnieri Moscatelli: “La mattanza non si ferma e cosa si sta facendo per fermare questa terribile ondata di violenza? Continuiamo a chiedere l’intervento dei nostri rappresentanti istituzionali ma sembra che il problema non interessi a sufficienza”.
Boissano, Marco Buscaglia condannato a 20 anni di carcere per l’omicidio di Roxana Karin Zentero (IVG – 19 settembre 2019)
È stato condannato a 20 anni di carcere l’operaio 47enne Marco Buscaglia per l’omicidio della moglie, Roxana Karin Zentero. La tragedia era avvenuta lo scorso 17 novembre 2018, nella loro abitazione di Boissano. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti (l’indagine è stata coordinata dal pm Massimiliano Bolla), Buscaglia aveva soffocato la moglie con un cuscino (mentre in casa erano presenti anche i due figli minorenni della coppia) per motivi di gelosia visto che l’uomo temeva lei frequentasse un’altra persona. Un sospetto che la vittima, di fatto, aveva confermato al marito qualche ora prima dell’omicidio.
La confessione aveva suscitato un crollo emotivo per Buscaglia, Resosi conto di quanto era avvenuto, il 47enne avrebbe poi contattato la sorella spiegandole di “aver fatto una stupidaggine” e preannunciando l’intenzione di “farla finita”. Poi era sceso in cantina e aveva tentato appunto di togliersi la vita ferendosi sulle braccia. Un tentativo che non era andato a buon fine. E oggi è arrivata la sentenze, con la condanna a 20 anni comminata dal giudice dell’udienza preliminare, Francesco Meloni.