Luigi Fontana, 54 anni, artigiano edile, padre e nonno. Uccide la moglie a coltellate. Ergastolo
Altopascio (Lucca), 28 Maggio 2021
Titoli & Articoli
Uccide la moglie per gelosia. “Aveva scoperto il tradimento” (Caserta News – 29 maggio 2021)
L’uomo ha ammazzata con decine di coltellate, poi si è dato alla fuga prima dell’arresto
La scoperta del tradimento, l’ira della gelosia e poi la furia omicida: Luigi Fontana, 54enne di Casapesenna, ieri (28 maggio) ha per questo motivo ucciso la moglie, Maria Carmina, di 51 anni, dopo una lite furibonda nella loro casa in via Fermi ad Altopascio, in Toscana. E’ accaduto tutto in pochi minuti: l’uomo armato di coltella ha colpito la moglie all’addome e al torace, lasciandola agonizzante sul pavimento. Maria Carmina ha provato una timida difesa (alcune ferite sulle mani) ma poi si è accasciata al suolo, morendo dissanguata. Il 54enne invece è fuggito in strada urlando con le mani ancora dissanguate ma è stato subito fermato da alcuni vicini.
Non era la prima lite, soprattutto da quando l’uomo sospettava un possibile tradimento da parte della moglie. I parenti si erano accorti che la situazione stava diventando esplosiva e uno dei sei fratelli di lui, Arturo, aveva rivolto a Luigi l’invito a raggiungerlo nel napoletano.
“Avrebbe lavorato nella ditta di famiglia a Napoli – racconta invece Salvatore Di Sarno, uno dei cognati della vittima – un modo per cambiare aria e non pensare in modo ossessivo ai presunti problemi coniugali. Lo vedevamo agitato e il nostro obiettivo era quello di tranquillizzarlo. Un periodo per staccare e poi ritornare ad Altopascio ed affrontare la questione del loro futuro con la moglie. Purtroppo Luigi non ha accettato, se lo avesse fatto, probabilmente non saremmo qui a parlare di questo dramma”.
La Campania era la terra di origine dei due coniugi, che entrambi facevano Fontana di cognome. Entrambi di Casapesenna ma lui nato a San Cipriano d’Aversa e lei Maria Carmina all’anagrafe, ma da tutti conosciuta come Carmela, a Villaricca. Si erano conosciuti e sposati giovanissimi e avevano avuto due figli: Nicola, 30 anni, che lavora al Mc Donald’s a Lucca e Maria Teresa, 27 anni, madre delle due bambine spesso accudite dalla nonna. Dalla Campania erano arrivati ad Altopascio dove si erano fatti una posizione ed erano benvoluti da tutti. Da tempo la famiglia risiedeva in una bella villetta nel quartiere residenziale di via Fermi, una traversa di via Valico, a due passi da corso Cavour e dal centro storico. Lui artigiano dell’edilizia e appassionato di podismo, lei adesso a casa ma con alle spalle un lavoro come cameriera in un ristorante di Orentano, a Castelfranco di Sotto (Pisa), che aveva lasciato all’arrivo del Covid. Si occupava adesso delle due nipotine di 14 mesi, figlie della figlia, e che ieri al momento della tragedia erano nel giardino di casa a giocare.
“Lunedì faccio le valigie e me ne vado”. Uccisa con una lama di 20 centimetri (la Nazione – 29 maggio 2021)
I testimoni: Carmela Fontana pensava di lasciare casa qualche giorno per allentare le tensioni con il marito. Il muratore, accusato di omicidio volontario, è piantonato in Psichiatria. Lunedì l’interrogatorio in ospedale
“Lunedì faccio le valigie”. Maria Carmina Fontana, 50 anni, per tutti Carmela, lo aveva pensato e detto al marito. L’idea: staccare la spina dal clima familiare che, nei giorni, era diventato sempre più irrespirabile. E’ quello che emerge dalle prime testimonianze raccolte dai carabinieri guidati dal maggiore Antonio Trombetta e dal colonnello Ugo Blasi e coordinati dal sostituto procuratore Alberto Dello Iacono. Sulla villetta al civico 17 di via Fermi, ad Altopascio, da settimane era calata una cappa pesante. A tesserla nei giorni era stata, in base a quanto ricostruito finora dagli inquirenti, la relazione con un uomo di Altopascio di cui il marito di Carmela, Luigi Fontana, 54 anni, accusava la moglie. Per questo la donna avrebbe manifestato la volontà di andarsene di casa qualche giorno. Avrebbe voluto partire domani per trovare appoggio forse da amici o dai parenti in Campania. Ma la 50enne ha invece trovato la mortevenerdì pochi minuti prima delle 14 colpita da una decina di coltellate al tronco inferte dal marito con un coltello da cucina. Fendenti mortali che sono stati inflitti con una lama lunga circa 20 centimetri, quella di un coltello da carne che i carabinieri hanno trovato sul pavimento della cucina. Cosa abbia acceso la scintilla nella testa dell’uomo ancora non è chiaro.
La certezza è che il muratore originario di Casapesenna, in provincia di Caserta, ha preso il coltello e ucciso la donna in pochi secondi, il tempo che la 50enne ha impiegato per tentare di ripararsi dai fendenti, come testimoniano le ferite alle mani, fuggendo verso il disimpegno della cucina, dove è stata trovata senza vita. Gli inquirenti ora, nella villetta sotto sequestro, stanno cercando di capire come sia nata la lite terminata in tragedia. Se la donna avesse in mano il coltello e stesse preparando il pranzo e poi sia scoppiato il litigio e il marito sia riuscito a impossessarsi della lama. O se l’abbia estratta lui di proposito da un cassetto con l’intento di ucciderla. Dettagli che, ricostruiti e analizzati, possono trasformarsi in ulteriori aggravanti o meno per il 54enne al momento accusato di omicidio volontario aggravato dall’aver ucciso la coniuge. Luigi Fontana, ieri è rimasto tutto il giorno ricoverato e piantonato dai carabinieri nel reparto di Psichiatria dell’ospedale San Luca. Si trova in forte stato di choc.
Il giorno prima in caserma di fronte al colonnello Ugo Blasi e all’avvocato Ilenia Vettori ha accusato un malore e perso conoscenza. “Ancora non sono riuscita a parlarci – spiega il suo legale, Ilenia Vettori – è sconvolto, non l’ho mai visto così. Stiamo valutando il da farsi”. Domani mattina si terrà l’interrogatorio di garanzia in ospedale durante il quale il muratore dovrà rispondere alle domande del gip che deciderà sulla convalida del suo arresto. Lo stesso giorno sarà conferito l’incarico dalla Procura al medico legale Stefano Pierotti per eseguire l’autopsia. Non è escluso che per l’uomo possa essere richiesta una perizia psichiatrica. In caserma, venerdì, prima del malore ha ripetuto a lungo un mantra disperato: “”Dovevano aiutarmi, dovevano aiutarmi…”.
Fontana sorvegliato in carcere dopo l’omicidio della moglie: si teme il suicidio (Caserta News – 4 giugno 2021)
Dopo essere stato dimesso dall’ospedale è in isolamento nel carcere di San Giorgio
Dopo il ricovero in ospedale adesso il 54enne di Casapesenna, Luigi Fontana, è rinchiuso nel carcere di San Giorgio in regime di isolamento e sorvegliato dalla polizia penitenziaria. C’è il timore che l’uomo possa commettere gesti di autolesionismo come un suicidio. Ricordiamo che Fontana venerdì scorso, alle 14 nella propria villetta di Altopascio, in provincia di Lucca in Toscana, ha ucciso a coltellate la moglie Maria Carmina Fontana, 50 anni, con almeno una quindicina di fendenti. Il nullaosta alle dimissioni dal reparto ospedaliero del San Luca – dove il muratore era stato ricoverato e sedato prima dell’interrogatorio di garanzia nella caserma dei carabinieri e un paio d’ore dopo il suo arresto – è arrivato dal responsabile sanitario in seguito al sensibile miglioramento delle condizioni di salute dell’uomo che adesso sarebbero compatibili con il regime carcerario. Il 54enne Fontana, difeso dall’avvocato Ilenia Vettori, è indagato per omicidio volontario aggravato.
Nella giornata di ieri (giovedì 3 giugno) si sono invece tenuti i funerali della donna in forma strettamente privata a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, dove abitano i parenti di Maria Carmina. Per quanto riguarda le indagini invece il medico legale Stefano Pierottiha chiesto 40 giorni di tempo per consegnare la perizia necroscopica all’ufficio requirente. Ci sono poi da analizzare anche i reperti sequestrati tra cui, oltre alla felpa intrisa di sangue appartenente all’omicida e a un paio di scarpe, i telefoni cellulari appartenenti all’ex cameriera che da diciotto mesi faceva la nonna a tempo pieno. Al momento non trova riscontro l’ipotesi che la vittima volesse andarsene da casa e nemmeno che avesse già fatto le valigie. Anche perché l’abitazione era intestata a Maria Carmina Fontana che si occupava pure della gestione delle spese della casa e aveva la disponibilità del conto bancario.
Altopascio, Luigi Fontana condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie (Corriere Fiorentino – 26 maggio 2022)
Condanna all’ergastolo per Luigi Fontana, muratore di 54 anni di Altopascio, in provincia di Lucca,colpevole dell’omicidio volontario della moglie Maria Carmela Fontana, 50 anni. Un delitto efferato di cui fra pochissimi giorni – sabato 28 maggio – ricorrerà il primo anniversario. Ad emettere la sentenza sono stati i giudici dalla Corte d’Assise di Lucca presieduta da Nidia Genovese. L’uomo, difeso dagli avvocati Graziano Maffei ed Enrico Carboni, uccise la consorte all’interno della villetta dove vivevano, colpendola più volte al fianco e all’addome con un coltello da cucina. I legali avevano incaricato un consulente psichiatrico per provare che il loro assistito, al momento dell’omicidio, fosse incapace di intendere e volere, ma la corte, nei giorni scorsi, si era pronunciata non ritenendo di dover disporre una perizia, come richiesto anche dal pm Alberto Dello Iacono. «Di questo processo – ha spiegato l’avvocato Maffei – posso solo dire di essere rimasto perplesso dalla decisione della corte di non nominare un perito che si pronunciasse in merito alla condizione soggettiva in cui si trovava l’imputato».