Kadrus Berisa, 60 anni, muratore. Dopo anni di violenze, tramortisce e ammazza la ex con 14 coltellate e un colpo alla testa, poi la seppellisce in una bocciofila abbandonata dove aveva già scavato la fossa. Condannato a 20 anni in primo grado, ergastolo in Appello con l’aggravante dello stalking
Brescia, 4 Novembre 2020
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Omicidio di Viktoriia, il compagno in aula: «L’ho uccisa, poi non ricordo nulla» (Giornale di Brescia – 12 maggio 2022)
«Davanti a me parlava con il suo uomo al telefono, diceva che l’amava e quando le ho detto di smettere lei ha impugnato un coltello e me lo ha puntato. Io ho deviato la sua mano e l’ho colpita. Poi non ricordo più nulla. Eravamo ubriachi e nemmeno sapevamo come ci chiamavamo».
Così il 60enne Kadrus Berisa ha raccontato nel corso del processo in corso al tribunale di Brescia, la serata del 4 novembre del 2020, in cui, a casa sua, ha ucciso la ex compagna Viktoriia Vovkotrub, badante ucraina di 42 anni. L’uomo aveva fatto trovare il cadavere, sepolto nella ex bocciofila abbandonata sotto casa in via Divisione Acqui in città.La vittima è stata uccisa con 14 coltellate.
«Non ricordo più nulla dal momento in cui l’ho vista a terra nel sangue» ha spiegato l’imputato che è accusato di omicidio e occultamento di cadavere. «Volevo mettermi in quella buca con lei. Buca che ho scavato io da solo. Ho detto: “amore sei morta tu e muoio anche io. Sparita Viktoria e sparito Berisa”». Davanti alla corte d’Assise il kosovaro ha aggiunto: «Non ero più in me. Volevo uccidermi, ho pensato di impiccarmi, ma non l’ho fatto».
Uccise la ex a coltellate, condannato a 20 anni (il Giorno – 27 maggio 2020)
Brescia, alla sbarra Kadrus Berisa 60enne kosovaro accusato del delitto della compagna Viktoriia Vovkotrub, di 42anni
Vent’anni. È la condanna inflitta ieri in Assise a Kadrus Berisha, il muratore kosovaro che il 4 novembre 2020 ha ucciso con 14 coltellate la ex, la 42enne ucraina Viktoriia Vovktrub (nella foto) che l’aveva lasciato, e poi l’ha sepolta nel giardinetto incolto di una bocciofila abbandonata al quartiere Primo Maggio. Omicidio pluriaggravato – dalla premeditazione, dalla crudeltà, dai futili motivi e dallo stalking – maltrattamenti, lesioni e soppressione di cadavere erano i reati contestati. Dopo due ore di camera di consiglio i giudici – presidente, Roberto Spanò – hanno emesso una sentenza pilota a Brescia, riconoscendo per la prima volta ex post, a dibattimento concluso, lo sconto di pena richiesto dalla difesa in sede di udienza preliminare. Il mancato riconoscimento delle aggravanti ha infatti determinato la riqualificazione dell’omicidio aggravato, di pertinenza esclusiva dell’Assise, in omicidio volontario semplice, reato giudicabile con rito abbreviato.
Il pm Donato Greco aveva chiesto l’ergastolo con isolamento diurno di un anno: “Questo non è un omicidio passionale, abbiamo un uomo che perseguitava la compagna da due anni e l’omicidio ne è l’epilogo, è una punizione. Berisha ha messo in atto condotte feroci e disumane prima e dopo. Aveva premeditato il delitto condizionandolo alla mancata ripresa del rapporto. Dopo averla uccisa l’ha legata mani e piedi e l’ha buttata in una buca e dopo dieci minuti al telefono diceva agli amici che quella puttana se n’era andata via con tre egiziani. Ha tentato di nascondere le prove, ha mentito ripetutamente, non si è mai pentito e ha ammesso le sue colpe solo in aula. L’unica cosa positiva è che ha fatto ritrovare il cadavere”.
Uccise l’ex fidanzata e seppellì il cadavere nel giardino di una bocciofila: condannato all’ergastolo (FanPage – 11 febbraio 2023)
Kadrus Berisa, l’uomo che ha ucciso l’ex fidanzata Viktoriia Vovkotrub nel 2020, è stato condannato all’ergastolo.
Kadrus Berisa è stato condannato all’ergastolo: il 62enne è stato ritenuto responsabile dell’omicidio dell’ex fidanzata Viktoriia Vovkotrub avvenuto nel 2020. La Corte d’Assiste d’Appello, presieduta dal giudice Giulio Deantoni, ha accolto le richiesta del procuratore generale Enrico Ceravone. L’ex muratore era stato condannato in primo grado a vent’anni di carcere.
Viktoriaa lavorava come badante e aveva 42 anni: è stata uccisa il 4 novembre 2020 in casa sua. Quella sera aveva incontrato l’ex compagno in un bar. Era stata lei a porre fine alla loro relazione perché il 62enne era violento. Dopo aver cenato insieme, Berisa, con il quale la 42enne aveva convissuto fino ad alcuni mesi prima, l’ha accoltellata per quattordici volte nel salotto.
Il corpo trovato nel giardino di un’ex bocciofila. Ha poi nascosto il corpo della donna nel giardino di un’ex bocciofila, a pochi passi dalla sua abitazione. Il cadavere è stato poi trovato il 13 novembre. Alcuni giorni prima, l’uomo era stato arrestato dai carabinieri che lo avevano sorpreso mentre stava buttando alcuni vestiti sporchi di sangue nella spazzatura. Nel salotto poi di casa sono state trovate alcune tracce che appartenevano alla donna. I giudici di secondo grado, oltre che i futili motivi, hanno riconosciuto l’aggravante dello stalking che in primo grado invece era stato ritenuto scollegato dal delitto. Per la difesa, Berisa l’avrebbe colpita per un stato di parziale di vizio di mente. Lui stesso, durante il processo, ha ricostruito la dinamica dei fatti: “È stata lei a impugnare il coltello per prima e puntarmelo contro. Io le ho preso il polso e l’ho girato contro di lei. Ma non volevo ucciderla”.