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Ivan Zucchelli, 47 anni, albergatore, sposato. Uccide a bastonate la donna cui non aveva detto di essere sposato e simula un incidente stradale. Condannato a 30 anni confermati dalla Cassazione, muore per una malattia sette anni dopo il delitto

Valle di Ledro (Udine), 4 Febbraio 2013

Era il 9 febbraio del 2013 (cinque giorni dopo la morte della farmacista di Montenars) e Zucchelli stava parlando con la moglie: «Secondo me sui tuoi pantaloni c’era non solo sangue ma anche un pezzo di cervello, quel pezzo che ho lavato io», dice la donna ad Ivan. Il quale risponde così: «Che ne so, magari è un pezzo di pelle, chi è che lo sa». Continua la moglie: «Sembrava un grumo». E l’imprenditore ribatte: «…Poteva essere un grumo di sangue, o qualcosa, un pezzo di legno dentro il sangue…».


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Trento Today
“Uccise l’amica per soldi”: confermato il carcere per Ivan Zucchelli
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dall’imputato e confermato i 30 anni senza possibilità di appello. Il movente: i soldi della farmacista. Resta in carcere Ivan Zucchelli, l’imprenditore accusato di aver ucciso l’amica Daniela Sabotig. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dall’imputato e confermato i 30 anni senza possibilità di appello. Il movente: i soldi della farmacista. L’amica di lunga data non era più disposta a coprire le spregiudicate operazioni finanziarie dell’uomo come aveva fatto fino ad allora. Termina dunque con una condanna definitiva la vicenda del febbraio 2013, quando -secondo la ricostruzione dei giudici – Zucchelli uccise la donna, malata di Sla, simulando poi un incidente stradale. Confermata anche la premeditazione. Per le motivazioni della sentenza bisognerà attendere qualche mese.

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MORTO IVAN ZUCCHELLI CONDANNATO PER L’ OMICIDIO DI DANIELA SABOTIG
E’ morto ieri all’hospice di Mori, stroncato da una malattia incurabile, Ivan Zucchelli, l’imprenditore rivano di 55 anni anni condannato in via definitiva per l’omicidio della farmacista friulana Daniela Sabotig, uccisa a Pieve di Ledro nel 2013.
Zucchelli era agli arresti domiciliari dallo scorso luglio proprio per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Doveva scontare una condanna a 30 anni di reclusione. La vittima 53enne e disabile venne uccisa la notte del 4 febbraio del 2013 a Riva del Garda. Zucchelli era stato condannato per aver inscenato con premeditazione un incidente stradale allo scopo di nascondere il delitto.
Per i giudici i traumi che erano stati riportati dalla donna non sarebbero stati compatibili con gli urti avvenuti all’interno dell’auto durante la caduta nella scarpata.
Zucchelli, questa la tesi degli inquirenti, l’avrebbe uccisa colpendola prima con un bastone per poi gettarla con l’auto nella scarpata. Nella sentenza definitiva della Cassazione l’imprenditore rivano veniva descritto come un uomo senza scrupoli, che per anni aveva sfruttato una donna ritenuta psicologicamente e fisicamente fragile e a cui avrebbe sottratto 600mila euro, soldi utilizzati per giocare in borsa. Inoltre avrebbe stipulato due polizze sulla vita della farmacista.
L’idea dell’omicidio sarebbe balenata nella mente del 55enne dopo che la Sabotig aveva disdetto una disposizione bancaria mensile a suo favore, capendo di essere stata in qualche modo truffata.
La sentenza aveva anche confermato il risarcimento a favore dei parenti della vittima che la Corte di Appello aveva quantificato in 900mila euro.

 


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