Giuseppe Forciniti, 33 anni, infermiere, padre. Uccide la moglie (che aveva scoperto i suoi tradimenti) a coltellate e si presenta in Questura con le mani sporche di sangue. L’avvocata nominata si rifiuta di difenderlo. Condannato a 24 anni poi ridotti a 22, in carcere studia giurisprudenza e lavora con una cooperativa alle prenotazioni sanitarie
Roveredo in Piano (Pordenone), 26 Novembre 2020
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“Aurelia Laurenti è stata uccisa perché aveva scoperto i tradimenti di Giuseppe Forciniti” (Today – 27 novembre 2020)
È stata ammazzata con 8 coltellate, a 32 anni, dal compagno 33 anni, a Roveredo in Piano (Pordenone). “La tradiva e voleva lasciarlo” dice il padre della giovane vittima. I vicini di casa: “Mai un litigio, mai una situazione fuori posto”. Lei viveva per i suoi bambini
Roveredo oggi piange Aurelia Laurenti, uccisa a coltellate a 32 anni dal compagno Giuseppe Forciniti, 33 anni, a Roveredo in Piano (Pordenone). “La tradiva e voleva lasciarlo”. Ci sarebbe questo dietro all’efferato fatto di sangue. A dirlo ai giornali locali, tra cui il Gazzettino, è il padre della vittima, Giuseppe Laurenti. “Questa estate mia figlia aveva visto il cellulare di Giuseppe, lo aveva controllato e aveva trovato l’evidenza di almeno una relazione con un’altra donna – sono le parole dell’uomo riportate dai media locali – ce n’era anche una seconda, ne sono certo”. Aurelia aveva lasciato la casa a Roveredo ed era tornata a vivere dai genitori portando con sé i figli di 3 e 8 anni: “È stato un momento bruttissimo, poi è tornata da lui, per non far del male ai miei nipoti” continua il padre della vittima.
Due sere fa l’orrore. Prima il compagno ha accompagnato i due figli dal cognato; ha citofonato allo zio dei bambini e gli ha chiesto di tenere i piccoli, senza motivare la richiesta. Subito dopo, li ha fatti salire in ascensore e si è allontanato velocemente in auto. Un comportamento che ha subito allarmato i parenti, i quali hanno cercato, inutilmente, di contattare telefonicamente la madre dei bambini.
Forciniti avrebbe assassinato la compagna a coltellate nella villetta in cui vivevano insieme da sette anni: poi si è presentato nella notte in Questura con le mani ancora sporche di sangue. Prima avrebbe parlato dell’irruzione in casa di un ladro, ma gli investigatori hanno compreso che l’ipotesi della rapina non aveva alcun fondamento. Poco dopo l’uomo ha confessato tentando comunque una linea difensiva, sostenendo di aver agito in risposta a una aggressione da parte della vittima. Gli inquirenti ipotizzano tuttavia che la condotta di Forciniti possa essere volontaria e premeditata. Le indagini per ricostruire la dinamica del dramma sono solo all’inizio. Ieri Rossana Della Rovere, l’avvocatessa inizialmente indicats dall’uomo per la sua difesa, ha rifiutato immediatamente l’incarico perché in contrasto con le sue decennali battaglie a difesa dei diritti delle donne.
Aurelia aveva conosciuto Giuseppe in una vacanza in Calabria, 20 anni fa. Forciniti, da pochi mesi in servizio nel reparto di Ortopedia del Santa Maria degli Angeli di Pordenone, è un infermiere dipendente dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale. Aurelia si occupava esclusivamente della casa e dei suoi due figli.
“Mai un litigio, mai una situazione fuori posto”. E’ quanto sostengono i vicini di casa, a Roveredo in Piano. Oggi tutta la comunità è sotto shock. “La coppia era affiatata e Aurelia viveva per i suoi due bambini. Era sempre disponibile con tutti, la classica persona perbene. Spesso sentiamo dire che i femminicidi sono tragedie annunciate, magari precedute da liti e denunce, ma in questo caso non c’era alcun segnale in tal senso”. Un’altra conoscente racconta ai telegiornali regionali che la situazione stava mutando: “Nulla di eccezionale, ma il clima sembrava meno idilliaco e qualche discussione era anche nata”. Una vicina ha riferito di aver sentito ieri sera frastuono e urla dall’abitazione della coppia: “L’ora era molto tarda e la situazione totalmente insolita: quando ho visto le auto della Polizia ho collegato e capito che poteva essere avvenuta una tragedia, ma nessuno qui avrebbe mai pensato a qualcosa del genere. La coppia abitava nel quartiere dal 2013 e si è sempre dimostrata affiatata”.
Forciniti, prima di essere trasferito nel carcere di Pordenone, avrebbe riferito di stare vivendo “mesi molto duri, lavorando sotto stress” nei reparti ospedalieri dedicati ai pazienti Covid-19. Mercoledì sera in camera “c’è stata l’ennesima lite e tutto è trasceso”. Come se lo stress potesse in qualche modo giustificare 8 feroci coltellate al volto e alla nuca con cui ha posto fine alla vita di Aurelia Laurenti, e con cui ha strappato per sempre la loro mamma a due bambini piccoli. Ora Forciniti è in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
Sconto di pena per Forciniti, condannato in secondo grado a 22 anni (Rai News – 25 febbraio 2023)
L’uomo aveva ucciso a coltellate la compagna Aurelia Laurenti. La Corte d’assise d’appello di Trieste ha accolto la proposta concordata con la procura generale
La Corte d’Assiste d’appello di Trieste ha ridotto a 22 anni la pena a carico di Giuseppe Mario Forciniti, che nel 2020 uccise a coltellate la compagna 32enne Aurelia Laurenti, nella loro casa di Roveredo in Piano, mentre i loro due figli dormivano. La Corte ha così accolto la proposta, avanzata dalla procura generale, che si configura come una sorta di patteggiamento. In cambio la difesa di Forciniti ha rinunciato a far valere i motivi d’appello, che puntavano al riconoscimento dell’attenuante della provocazione e alla revoca dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. In primo grado Forciniti era stato condannato a 24 anni, mentre l’accusa aveva chiesto l’ergastolo. “Questo processo sconta la mancata contestazione di una serie di aggravanti all’imputato, fatto che ha precluso la possibilità di ricorso in appello da parte della procura”, ha commentato l’avvocato di parte civile Antonio Malattia. Il processo penale ora può ritenersi chiuso.
Uccise la compagna con 19 coltellate, la pena è definitiva: 22 anni (Messaggero Veneto – 10 ottobre 2023)
Roveredo in Piano, le motivazioni della condanna: Forciniti «neppure in appello ha riferito la verità». Ma si è impegnato per i figli
Chi è Giuseppe Forciniti (Donna Galmour – 16 novembre 2023)
Classe 1986 e originario della Calabria (non è dato sapere esattamente quando e dove fosse nato) Giuseppe Forciniti è noto alle cronache in quanto il 25 novembre 2020 ha assassinato la sua compagna, Aurelia Laurenti, madre dei suoi bambini. Al momento del delitto lavorava come infermiere dipendentedell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale. Non sono note ulteriori informazioni sulla sua carriera o sul suo percorso di studi.
Nella notte tra il 25 e il 26 novembre 2020, Giuseppe Forciniti ha ucciso con almeno 19 coltellate la compagna Aurelia Laurenti, mentre i loro due bambini si trovavano dagli zii (da cui lui stesso li aveva accompagnati poche ore prima). L’omicidio sarebbe avvenuto al culmine di un litigio per una foto su Facebook, e sembra che già nei mesi antecedenti ai fatti Aurelia avesse minacciato di lasciare il compagno portando con sé i suoi due bambini perché lui la tradiva.
In seguito al delitto, Forciniti (con le mani ancora sporche di sangue) si è recato in questura, dove in un primo momento ha parlato di un tentativo di rapina finito male e, infine, è stato costretto ad ammettere il crimine. “Sono stato aggredito fisicamente dalla mia compagna mentre ci trovavamo in camera da letto. È anche comparso un coltello, con cui ha cercato di colpirmi. Ne è nata una colluttazione, durante la quale ho afferrato l’arma e l’ho colpita una sola volta, al collo. Lei è caduta a terra e io sono uscito dalla stanza in stato di choc“, avrebbe detto (stando a quanto riporta Il Gazzettino).
Giuseppe Forciniti è stato condannato a 24 anni per aver commesso l’omicidio di Aurelia Laurenti, poi scontati a 22 per il suo ravvedimento. I due figli avuti dalla coppia sono stati affidati ai nonni materni. Stando a quanto riporta il Messaggero Veneto, in carcere l’ex infermiere si sarebbe messo a studiare Giurisprudenza e avrebbe fornito il proprio supporto a una cooperativa che gestisce le prenotazioni sanitarie.