Gianfranco Fallica, 32 anni, consulente finanziario, padre. Ucide a colpi di pistola la moglie e i due figli, poi si suicida (strage di Paternò)
Paternò (Catania), 9 Dicembre 2018
Titoli & Articoli
Strage di Paternò: «Gianfranco era un ragazzo d’oro». Ma la suocera grida: «Maledetto» (La Sicilia – 9 dicembre 2018)
«Gianfranco era un ragazzo d’oro. Un lavoratore ed era molto legato alla famiglia. Lui con me è nato una seconda volta. Quando era piccolo gli salvato la vita…». Ha la voce rotta dal pianto Paolo Bruno, cugino e padrino di Gianfranco Fallica, 35 anni, il promotore finanziario di Paternò che nella sua casa di via Libertà 25 ha sterminato la famiglia: la moglie Cinzia Palumbo, 34 anni e i suoi due figli piccoli, Daniele di 6 anni e Gabriele di 4 anni.
«Aveva quattro o cinque anni, adesso non ricordo bene – racconta ancora Paola Bruno ricordano l’infanzia di Gianfranco Fallica – eravamo in spiaggia a Sant’Alessio d’estate e io non mi sentivo molto bene, ero sdraiato. Lui stava giocando quando si è buttato in mare, ma nessuno lo aveva visto. All’improvviso ho visto una cosa galleggiare e mi sono tuffato. Era lui, Gianfranco, travolto dalle onde. L’ho tirato fuori dall’acqua, gli ho fatto la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco, nel frattempo sono arrivati i soccorsi. E’ stato un miracolo. E lui, da grande, mi ha scelto come padrino…».
Qualcuno ha parlato di depressione, altri di problemi economici, ma Paolo Bruno smentisce. «Depressione? Ma quale depressione. Gianfranco era una persona splendida, tutta dedita alla famiglia. Per noi è stata una doccia fredda… Io l’ho saputo da Facebook…». E per confermare che Gianfranco Fallica viveva comunque un periodo positivo della vita, il padrino ricordo: «A settembre mi ha mandato un messaggio su whatsapp dicendomi che stava trasferendo la sua agenzia. Era un ragazzo speciale, di sani principi».
Alla domanda sul perchè allora di un gesto simile, Paolo Bruno ha risposto: «Cosa è successo? Non lo so. Si parla di gelosia? Io non ne ho mai avuto l’impressione, ma non mi sento né di confermare, né di smentire perché sono dinamiche troppo personali…»
«Maledetto, maledetto. Cosa gli hai fatto…». All’improvviso una voce di donna squarcia il silenzio di via Libertà: è quella della madre di Cinzia Palumbo, la giovane donna uccisa insieme con i due figli. Cinzia era una donna attiva, mamma a tempo pieno, ma sempre disponibile anche ad aiutare i genitori nel ristorante di famiglia, il Villa delle Muse. E ora i genitori non riescono a darsi pace, in un sol colpo hanno perso la figlia e piccoli nipoti che tante volte avevano accudito da bravi nonni.
Sotto la palazzina di due piani dove viveva la famiglia, al civico 25, i giornalisti vengono tenuti a distanza mentre c’è un via vai di parenti e amici della coppia. Ultimati i rilievi degli investigatori, le quattro salme saranno trasferite all’obitorio dell’ospedale “Cannizzaro” di Catania.
Paternò, l’ennesima strage con armi da fuoco legalmente detenute (Today – 10 dicembre 2018)
“E’ una tragedia che non riusciamo a spiegarci, una famiglia perbene, di lavoratori” dice il sindaco di Paternò. La madre di Cinzia Palumbo: “Maledetto, maledetto. Cosa gli hai fatto”. Gianfranco Fallica ha ucciso moglie e figli prima di togliersi la vita
Parenti e amici sono sotto shock. Nessuno riesce a darsi una spiegazione. “Depressione? Ma quale depressione. Era una persona splendida, tutta dedita alla famiglia, un bravo ragazzo”. “Per noi è stata una doccia fredda… Io l’ho saputo da Facebook…”. Sono parole del cugino di Gianfranco Fallica,broker e consulente finanziario di 32 anni di Paternò che avrebbe sterminato la sua famiglia, la moglie Cinzia Palumbo di 34 anni e i due figli di quattro e sei anni. L’intera famiglia è stata trovata senza vita in casa dai carabinieri. Alla base della strage, secondo la stampa locale, potrebbe esserci la gelosia dell’uomo che nei confronti della coniuge. A lanciare l’allarme i parenti che non avevano più notizie dei quattro. Sul posto sono intervenuti gli uomini dell’Arma delle compagnie di Catania e di Paternò, gli agenti della polizia municipali e i soccorritori del 118.
Procura apre inchiesta, disposta autopsia. Il cugino “non sa spiegarsi” le cause della tragedia ed “esclude “un momento di depressione e cause economiche” alla base dell’omicidio-suicidio. “A settembre mi ha mandato un messaggio su whatsapp dicendomi che stava trasferendo la sua agenzia. Era un ragazzo speciale, di sani principi”.
LaProcura di Catania ha aperto un’inchiesta coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Santo Distefano, ed ha disposto l’autopsia. Secondo quanto si è appreso nell’appartamento è stata trovata una pistola calibro 22 che l’uomo deteneva regolarmente: sarebbe l’arma che il 32enne ha usato per uccidere la moglie e i loro due figli maschi e quindi se stesso. I corpi della donna e dei bambini erano sul letto, quello dell’uomo a terra con accanto l’arma.