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Ferdinando Carella, 47 anni, muratore, padre. Uccide la moglie a coltellate

Troia (Foggia), 16 Agosto 2018


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Uccide la moglie a coltellate, poi tenta il suicidio. In casa due figli piccoli
L’ennesimo caso di femminicidio e tentato suicidio: è avvenuto nel foggiano, precisamente a Troia, dove la notte scorsa un 47enne, Ferdinando Carella, ha massacrato a coltellate la moglie, Federica Ventura di 40 anni. Subito dopo l’uomo ha tentato di suicidarsi con la stessa arma, colpendosi al petto. Carella è ricoverato in gravissime condizioni negli Ospedali Riuniti di Foggia dove sarà sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Sono stati i parenti delle vittime, che abitano nello stesso stabile, a lanciare l’allarme.
Quando personale del 118 e carabinieri del comando provinciale di Foggia sono giunti sul posto hanno trovato la donna ormai già morta ed il marito riverso sul pavimento con ancora il coltello nel petto. Sembra che il tutto sia avvenuto al culmine dell’ennesimo litigio tra i due coniugi. In casa c’erano anche i due figli minorenni della coppia, ma non si sa se siano stati testimoni dell’accaduto o se abbiano continuato a dormire nonostante le urla dei genitori.
FORSE GELOSIA Potrebbe essere la gelosia il motivo della lite tra Federica e Ferdinando, che l’ha colpita con una decina di coltellate in varie parti del corpo. È questa una delle ipotesi su cui lavorano i carabinieri del comando provinciale di Foggia che stanno sentendo parenti e vicini di casa per avere un quadro più preciso della situazione. La coppia ha due figli minorenni.
Secondo quanto si è appreso, non ci sono state in passato denunce da parte della vittima e, nonostante dei contrasti nella vita di coppia, sembra che non vi fossero segnali evidenti di crisi tra i due coniugi. «Sono circostanze che stiamo cercando di appurare – hanno dichiarato al comando provinciale dei carabinieri – e stiamo sentendo tutte le persone che conoscevano i coniugi Carella. Al momento non possiamo dire altro».
ALLARME DATO DAI FIGLIO Sarebbero stati i figli minorenni della coppia di Troia a dare l’allarme scappando da una vicina di casa dopo essere stati svegliati alle 3.30 della scorsa notte dalle grida dei genitori che stavano litigando violentemente. Impauriti, sono andati dalla vicina che ha telefonato ai carabinieri. Quando sono arrivati, insieme ai sanitari del 118, i militari hanno trovato la donna già morta, colpita in varie parti da diverse coltellate e l’uomo in condizioni gravissime con il coltello piantato nello sterno. Attualmente l’uomo, dichiarato in arresto per omicidio volontario aggravato, è ricoverato in fin di vita (pare che la lama del coltello abbia toccato il cuore) ed è piantonato.

Sta meglio Ferdinando Carella, l’uomo che ha ucciso la moglie
L’uomo potrebbe essere dimesso già nei prossimi giorni. Immediatamente dopo sarà sarà trasferito presso il carcere di Foggia. E’ accusato di omicidio volontario.
Pare che la donna si fosse confidata con conoscenti ammettendo di volersi separare. In una circostanza l’avrebbe anche minacciata pesantemente affermando: “Ora ti mando ai cipressi”, tirandola per i capelli. L’uomo non gradiva che la donna trascorresse troppo tempo fuori casa

Carella chiede perdono ai suoi figli piccoli: “Li ho privati dell’amore della loro madre, è insopportabile”
Il messaggio affidato all’avvocato difensore, Potito Marucci. Carella è imputato per dei reati di maltrattamenti in famiglia e omicidio volontario nei confronti della moglie Federica Ventura avvenuto nel febbraio scorso
Chiede perdono ai figli e ai familiari tutti. Per il suo “gesto imperdonabile e irrimediabile”Ferdinando Carella non si dà pace. E affida il suo messaggio – ribadito in ogni colloquio in carcere (dove lo stesso è ristretto), in un memoriale scritto e nelle lettere indirizzate ai figli e ai parenti della moglie – al suo difensore, l’avvocatoPotito Marucci.
L’uomo accusato dell’omicidio della moglie Federica Ventura, chiede perdono per il suo gesto e “per il grande dolore che ha provocato, un dolore insopportabile e soffocante per aver privato ai suoi figli l’amore della loro mamma”.
“Sono i suoi figli – spiega il legale – che gli hanno dato la forza di reagire quella notte, e di restare in vita. Ed è solo il loro pensiero che gli permette di andare avanti, pur consapevole che questo perdono, da parte loro, potrebbe non arrivare“. Parole di pentimento, queste, che Carella fa seguire al tentativo di suicidio da lui messo in atto “e con il quale egli ha manifestato sin da subito il senso più inequivocabile del suo pentimento. Altrettanto inequivocabilmente – continua il legale – Carella contesta il reato di maltrattamenti a lui imputato, non accettando di essere descritto come un ‘padre padrone’, avendo lasciato libera la moglie di realizzare i suoi desideri a e avendo dedicato il suo lavoro e la sua vita alla costruzione di una stabile famiglia e alla crescita dei figli”.
Intanto, il 18 ottobre scorso, dinanzi al Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Foggia, si è celebrata l’udienza del procedimento a suo carico: Carella è imputato dei reati di maltrattamenti in famiglia e omicidio volontario nei confronti della moglie Federica Ventura, uccisa il 16 febbraio scorso, con diverse  coltellate nella loro abitazione di viale Kennedy a Troia. All’udienza, i familiari della vittima, i centri anti-violenza “Telefono Donna” di Foggia  e “Giulia e Rossella” di Barletta, e la Regione Puglia si sono costituiti parte civile. Nonostante il clamore suscitato dalla vicenda, l’avvocato Potito Marucci, difensore dell’uomo, ha voluto “mantenere in questi mesi il giusto riserbo, allo scopo di assicurare una serena attività di indagine”, oltre che “per il profondo rispetto dei figli (minorenni) della coppia, di entrambe le famiglie e della comunità locale”. Intanto, annuncia il legale, con l’ausilio del professor Sergio Caruso, Criminologo e Criminal Profiler – sta analizzando le incongruenze presenti nella vicenda con un approccio tecnico-scientifico, i cui risultati verranno esaminati nelle sedi deputate.

Femminicidio, condanna a 30 anni a muratore
Trent’anni di reclusione
per Ferdinando Carella il muratore 47enne di Troia (Foggia) che la notte del 16 febbraio scorso ha ucciso con numerose coltellate la moglie Federica Ventura. È questa la sentenza pronunciata dal Gup del Tribunale di Foggia, Roberto Scillitani al termine del processo celebrato con rito abbreviato.
Ferdinando Carella è stato riconosciuto colpevole del reato di omicidio che ha assorbito quello di maltrattamenti in famiglia. Il giudice non ha concesso le attenuanti generiche. È stata inoltre riconosciuta una provvisionale, ai figli, di centocinquanta mila euro. Quella notte Federico Carella uccise la moglie con sette coltellate, poi tentò di suicidarsi colpendosi all’addome con lo stesso coltello con cui aveva infierito sulla donna.

Omicidio Federica Ventura: “Non sono un marito violento, lei voleva separarsi”. L’imputato non convince i giudici, confermati 30 anni di galera
La condanna per Fernando Carella è stata sottoscritta anche in secondo grado. Esclusa l’aggravante dei futili motivi
Confermati 30 anni a Fernando Carella per l’uccisione della moglie, Federica Ventura, episodio che sconvolte la piccola comunità di Troia oltre all’intera provincia di Foggia. “Non sono un marito violento, lei voleva separarsi”. Nonostante queste parole, pronunciate dall’imputato davanti ai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Bari, la condanna è stata sottoscritta anche in secondo grado. Esclusa l’aggravante dei futili motivi. Carella, la notte del 16 febbraio 2018, uccise con sette coltellate la moglie Federica Ventura nell’appartamento di via Kennedy a Troia.
Il legale dell’uomo, l’avvocato Potito Marucci, aveva chiesto l’assoluzione per il reato di maltrattamenti in famiglia e dunque anche l’esclusione dell’aggravante dei futili motivi. Nel processo, lo ricordiamo, si sono costituiti parte civile oltre ai familiari della vittima anche la Regione Puglia e il Centro Antiviolenza “Telefono Donna” di Foggia e “Giulia e Rossella” di Barletta. Carella è attualmente detenuto nel carcere di Foggia.


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