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Ernesto Favara, 63 anni, pescatore, padre. Già a processo per lesioni, minacce e maltrattamenti, uccide l’ex moglie con dodici coltellate all’addome

Marinella di Selinunte, Castelvetrano (Trapani), 24 Dicembre 2022


Titoli & Articoli

Femminicidio a Trapani, Maria uccisa con 12 coltellate: “Voleva andare via per sempre” (InterNapoli)
Maria Amatuzzo, 29 anni, è stata assassinata con dodici coltellate all’addome. E’ quanto ha accertato il medico legale nella prima ispezione cadaverica effettuata sul corpo della donna, uccisa il giorno della Viglia di Natale a Marinella di Selinunte, Trapani, dal marito Ernesto Favara, 63 anni che è stato arrestato per l’omicidio.“Ero a casa e stavo dormendo, quando ho sentito qualcuno che gridava ‘aiuto, aiuto’, mi sono affacciato dal balcone del primo piano sul cortile e ho visto mio fratello nel cortile ancora col coltello in mano”.
Lo dice all’ANSA Antonino Favara, 56 anni, fratello di Ernesto, arrestato per l’omicidio della moglie 29enne. I due fratelli vivono da 5 anni nello stesso appartamento: “Ma è ampio e, quindi, ognuno ha i propri spazi”, racconta. Antonino Favara a pranzo era rientrato da Marsala, dove si era sottoposto ad alcuni esami medici. “Ho parlato con mio fratello chiedendogli cosa avremmo preparato per la cena di Natale – aggiunge il fratello dell’omicida – poi sono andato a letto. Nel pomeriggio ho sentito le grida, mi sono alzato, mi sono messo i pantaloni, ho preso la stampella e mi sono affacciato e ho visto mio fratello ancora col coltello in mano insanguinato”.
Antonino Favara, già ascoltato dai carabinieri, spiega: “Ho chiesto a mio fratello cosa aveva fatto e lui mi ha risposto: mi ha fatto perdere le bambine”. L’uomo spiega che “da lunedì scorso la moglie di mio fratello non era più in casa. Ernesto non aveva mai dato segni di squilibrio”. Le bambine gemelle erano state affidate a una comunità alloggio.

Omicidio Maria Amatuzzo, gip nega perizia al marito indagato: “Del tutto inammissibile” (QdS – 9 gennaio 2023)
Rifiutata la richiesta del legale di Ernesto Favara, l’ex pescatore accusato dell’omicidio della moglie Maria Amatuzzo avvenuto a Marinella di Selinunte. Ecco le parole del gip. Rigettata la richiesta di incidente probatorio e quella di perizia psichiatrica nei confronti di Ernesto Favara, l’ex pescatore accusato dell’omicidio della moglie Maria Amatuzzo avvenuto a Marinella di Selinunte (Castelvetrano, provincia di Trapani) lo scorso 24 dicembre. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala, Sara Quittino.
Omicidio Maria Amatuzzo, no alla perizia psichiatrica
Il legale di Ernesto Favara – indagato per l’omicidio della moglie – avrebbe richiesto una perizia psichiatrica per verificare se, al momento dell’assassinio, l’uomo fosse o meno capace di intendere e di volere. Il giudice per le indagini preliminari ha rifiutato la richiesta, ritenendola “prima ancora che infondata, del tutto inammissibile“.
L’ex pescatore aveva precedentemente risposto alle domande del giudice in seguito all’arresto. Sono ancora da chiarire sulla morte di Maria Amatuzzo: la giovane, 29 anni, sarebbe stata brutalmente uccisa con 12 coltellate all’addome (questo, almeno, secondo l’autopsia effettuata dal medico legale). Ancora poco chiaro anche il movente, anche se si pensa che il presunto killer abbia agito per gelosia nei confronti della coniuge. L’arresto del marito di Maria Amatuzzo è avvenuto poco dopo. Pare che gli inquirenti abbiano trovato l’odierno indagato in strada con ancora l’arma del delitto – un grosso coltello – in mano.

 

Favara avrebbe tentato di uccidere la donna già nel 2021 (QdS – 31 gennaio 2023)
Ernesto Favara, il 63enne ex pescatore di Marinella di Selinunte accusato dell’uccisione della moglie, Maria Amatuzzo, 29 anni, avrebbe già tentato in passato di porre fine alla vita della donna. L’uomo, recluso in carcere dallo scorso 24 dicembre per omicidio, avrebbe cercato di strangolare la vittima già il 4 maggio 2021 utilizzando una corda di nylon stretta attorno al collo. Secondo la ricostruzione dei fatti, all’epoca Favara sarebbe andato a trovare in auto la donna, insieme alle due figlie, davanti alla comunità di Partanna dove si trovava ospite.
Il tentativo di strangolamento. Una volta a bordo in compagnia della moglie, l’uomo si sarebbe fermato con una scusa in uno spazzo poco illuminato per tentare poi di strangolarla con la corda. Maria Amatuzzo avrebbe quindi reagito, colpendo il suo aggressore con dei calci. L’uomo sarebbe riuscito a resistere, bloccandola poi per le gambe. In seguito, avrebbe riaccompagnato la donna in comunità. Successivamente sarebbe scattata la denuncia, con un’operatrice che avrebbe chiamato i sanitari del 118 e i carabinieri.

 

Femminicidio Selinunte. Favara: “Perdonami papà”. Matteo Amatuzzo: “non perdonerò mai l’uomo che mi ha portato via mia figlia” (Sicilia Oggi Notizie – 28 gennaio 2023)
Matteo Amatuzzo: “non avrò mai alcun sentimento di perdono per l’uomo che mi ha portato via mia figlia”
Con una lettera considerata dalla parte offesa “assurda”, Ernesto Favara, accusato del femminicidio della giovane moglie e mamma, Maria Amatuzzo, uccisa a soli 29 anni la scorsa vigilia di Natale a Selinunte con 12 coltellate, chiede scusa al padre della vittima, con una missiva scritta di proprio pugno dal carcere di Trapani. Nella missiva, come ci riferisce l’avvocato della famiglia Amatuzzo, – Vito Cimiotta-, Ernesto Favara scrive al padre della vittima “Perdonami papà”.. “Una lettera con la quale il Favara si giustificava dello scellerato gesto commesso e chiedeva scusa al padre della vittima, appellandolo come suo padre”. “Il padre della vittima, Matteo Amatuzzo, per mezzo dell’avvocato Cimiotta, tiene a precisare che non avrà mai alcun sentimento di perdono nei confronti dell’uomo che gli ha portato via, così brutalmente, la figlia di soli 29 anni”. Intanto, lo scorso 26 gennaio, l’avvocato Cimiotta ha provveduto a costituirsi parte civile per conto di Matteo Amatuzzo, nel processo per maltrattamenti a carico del Favara nei confronti di Maria Amatuzzo. All’udienza lo stesso Favara non si e presentato. La prossima udienza è prevista per il 16 marzo.

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