Loading

Domenico Leonelli, 88 anni, muratore in pensione, padre. Uccide la moglie con una coltellata

Modena, 18 Luglio 2019


Titoli & Articoli

Uccisa con un coltello dal marito, un dramma della malattia in via Alassio (Modena Today – 18 luglio 2019)
Un 88enne residente al nono piano del civico 206 ha ucciso in un momento di follia la consorte 76enne, poi ha chiesto aiuto al figlio. Inutile il trasporto in ospedale per l’anziana
Dramma in un appartamento di via Alassio, in zona Morane. Questa mattina poco dopo le ore 5 un uomo di 88 anni, Domenico Leonelli, ha ucciso la moglie Teresa Petrone, colpendola al petto con un coltello da cucina. Il dramma si è consumato al nono piano del condominio al civico 206, dove al coppia viveva da tempo. L’anziano, una volta compreso quanto accaduto, ha chiamato il figlio, che raggiunta l’abitazione dei genitori ha scoperto la tragedia e attivato i soccorsi.
L’uomo aveva ancora il coltello in mano, mentre la moglie era riversa sul pavimento del disimpegno tra la camera da letto e la sala, dove probabilmente si era spostata a fatica dopo essere stata colpita nel letto. Il personale del 118 ha trasportato la vittima con la massima urgenza al Pronto Soccorso di Baggiovara, ma la 76enne aveva perso troppo sangue e a nulla sono valsi gli sforzi per salvarle la vita.
Sul posto è intervenuta immediatamente anche la Polizia con la Squadra Volante, poi affiancata dagli agenti della Mobile e dagli specialisti della Scientifica. Per gli inquirenti non ci sono dubbi sulla dinamica di quanto accaduto, anche se i dettagli del caso sono ancora oggetto di accertamenti.
Leonelli, ormai da tempo in pensione dopo una vita da muratore, era da tempo affetto da demenza senile ed era stato colpito da altri guai fisici. Solo poco tempo fa era stato ricoverato in Geriatria e gli stessi figli hanno ammesso che il padre stava attraversando un momento particolarmente difficile dal punto di vista dell’equilibrio personale. L’omicidio sarebbe quindi avvenuto in un raptus violento che non è raro per le persone affette da demenza senile e in seguito l’uomo si sarebbe anche procurato una ferita al collo, forse in un tentativo di togliersi la vita. Ora l’88enne si trova ricoverato a Baggiovara presso Diagnosi e Cura, piantonato dalla Polizia in stato di arresto.
Secondo quanto riferito dai vicini di casa, la stessa Teresa Petrone – da sempre casalinga – avrebbe riferito negli ultimi tempi di essere preoccupata per le condizioni del marito e di essere anche stata colpita al volto in un episodio violento la scorsa settimana. Alle forze dell’ordine non risultano tuttavia denunce di maltrattamenti, in quella che prima della degnerazione della malattia si può considerare una vita vissuta in maniera normale e pacifica.

 

Uccide la moglie con una coltellata Anziano tenta il suicidio poi chiama il figlio (Gazzetta di Modena – 19 luglio 2019)
La vittima Teresa Petrone, 77 anni, assisteva giorno e notte il coniuge 88enne, Domenico Leonelli, debilitato da un ictus
Il telefono squilla molto presto, quando tanti dormono ancora. Sono le 5.30. Il padre affannato dice al figlio di accorrere subito: è successo un fatto grave. Il figlio entra nella casa dei genitori e trova la madre a terra in mezzo al sangue; il padre è sdraiato sul letto, parla in modo sconnesso. In terra, sotto il letto, un coltello della cucina insanguinato. Il figlio chiama la polizia e così viene alla luce il delitto.
È morta poco dopo Teresa Petrone, 77 anni, casalinga. È morta uccisa dal marito Domenico Leonelli, 88 anni, nel loro appartamento di via Alassio 206, al nono piano. Inutilmente i medici di Baggiovara hanno cercato di salvarla: la coltellata al torace si è rivelata fatale. Anche il marito era ferito: un taglio alla gola. Probabilmente segno di un tentativo di farla finita quando ha capito cosa aveva fatto. Medicato, è stato portato al reparto di Diagnosi e Cura in stato di arresto per omicidio, piantonato dalla polizia. Il figlio accorso, rimasto nella casa dei suoi, ha aiutato la Squadra Mobile della Questura a ricostruire l’accaduto.
Non c’è mistero dietro a questo omicidio. L’autore è Domenico Leonelli, ex muratore in pensione, un anziano malato e sempre meno lucido che viveva con una moglie più giovane di lui; Teresa, la vittima, moglie ormai anziana, lo aiutava giorno e notte. I due figli davano una mano ogni giorno. Ma loro due erano sempre insieme e soli, presi dal peggioramento fisico che lui ha subito qualche anno fa a causa di un ictus che lo ha segnato nella deambulazione. Col tempo sono sopravvenuti problemi di demenza senile sempre più gravi. Da un lato i trespoli e il deambulatore non bastavano più per passeggiare, nonostante la costanza di Teresa nel portarlo fuori casa tutti i giorni almeno una volta per il giretto. Dall’altro la sua perdita di lucidità è diventata pari all’irascibilità. Teresa si prodigava per farlo stare bene ma non bastava mai.
Per capire una tragedia come quella che si è consumata ieri all’alba in cima al condominio di via Alassio bisogna considerare la vita di questa coppia di anziani. Se lui era sempre più malato e sempre meno presente nelle parole e nei fatti, da un lato lei doveva assecondarlo in tutto e dall’altro doveva sollecitarlo continuamente in ogni sua attività. Per questo il loro rapporto era diventato pressante, come succede spesso ai pensionati in queste condizioni. E così sono ricordati dai vicini che ieri hanno manifestato tutta la loro comprensione per le condizioni difficili in cui i Leonelli vivevano da qualche mese. Domenico era stato anche ricoverato in Geriatria proprio per il peggioramento delle sue condizioni. E presto sarebbe dovuto tornare al reparto per alcune visite. Era Teresa che doveva farsi carico di governare la loro routine quotidiana, considerando che il marito negli ultimi tempi faceva fatica a muoversi, al punto di avere bisogno di una sedia a rotelle.
La Squadra Mobile sta indagando a tutto campo, coordinata dalla Procura. Ma non c’è molto da aggiungere su modalità e movente dell’uxoricidio. Manca solo la circostanza: come ha fatto un anziano tanto in difficoltà a portare a letto un coltello da cucina dalla lama molto lunga e poi colpire al petto con forza la donna che aveva amato? Pare che l’abbia colpita una sola volta, anche se sarà l’autopsia a stabilirlo. Un colpo profondo che l’ha dissanguata. Teresa ha reagito come poteva, trascinandosi fuori dalla camera da letto e arrivando in sala, ma i soccorritori hanno potuto fare ben poco di fronte a un taglio così grave.
Domenico è rimasto disteso sul letto. Sragionava. Sarà perciò difficile che lui stesso possa dare una spiegazione coerente del suo gesto omicida. In ogni caso è in arresto e presto si terrà la convalida con l’interrogatorio di garanzia. Il capo della Mobile dottor Salvatore Blasco ha ricordato che non erano mai stati segnalati screzi vistosi tra i due e che non risultano denunce per maltrattamenti o violenze. (di Carlo Gregori)

 

Modena, omicidio di via Alassio. “Teresa temeva l’aggressività del marito” (il Resto del Carlino – 19 luglio 2019)
I vicini: “La moglie era preoccupata, non sapeva più cosa fare”
«Quando sono arrivata stamattina – ieri per chi legge, ndr – e ho visto la polizia, subito mi è venuto da pensare a un furto in uno degli appartamenti, poi, però, ho visto anche la polizia scientifica e allora ho capito che era successo qualcosa di grosso e il pensiero è subito andato a loro due, perché ultimamente andava sempre peggio». Sono le parole di Anna Vandelli, una delle residenti di via Alassio che da anni conosce sia l’88enne Domenico Leonelli, l’omicida, che la vittima, la 77enne Teresa Petrone. «Le ho parlato proprio di recente ed era molto preoccupata, perché lui, per via della malattia, era diventato sempre più aggressivoHo notato che aveva anche un occhio nero, come se avesse ricevuto un pugno al volto. Mi diceva che era sempre più ingestibile e che proprio in questi giorni – prosegue Vandelli – sarebbero andati a fare una visita per questo motivo. Purtroppo la malattia ha portato a questa tragedia, mi dispiace davvero tanto perché in situazioni del genere non si sa davvero cosa fare».
A confermare come Leonelli da qualche tempo alternasse momenti di tranquillità ad altri di improvvisa aggressività è anche la vicina del piano di sopra. «Lei mi aveva confidato della demenza ed era preoccupata perchè Domenico era sempre più prepotente. L’aveva picchiata e credo avesse chiesto aiuto a qualcuno».
«Ci si conosce tutti qua, perchè ci viviamo da quarant’anni – spiega Paola Zaccaria –. Non abbiamo sentito nulla ma neppure ci saremmo immaginati una cosa simile. Lui aveva avuto un ictus anni fa – confida – girava col suo trespolino e lei accanto. Ci si salutava con affetto. Lei l’ho incontrata ieri, come sempre impegnata a fare spesa. Ma che disgrazia… Avevo un negozio di idraulica qui vicino e venivano spesso insieme. Chi mai avrebbe potuto immaginare una cosa simile». Ogni mattina, infatti, Domenico e Teresa erano soliti passeggiare insieme. Lei, la vittima, lo sosteneva in tutte le azioni quotidiane.
«So che hanno due figli maschi sempre presenti. Venivano a prendere le medicine in farmacia e lei, Teresa, mi è sempre sembrata serena. Lui passava in carrozzina e lei accanto. Di tanto in tanto lo spingeva», commenta il farmacista Francesco Pucci. Giuseppe Ferrari li ricorda commosso: «Li conosco da una vita e per una vita li ho visti insieme, uno accanto all’altra. Lui, fino a che aveva potuto, aveva lavorato come muratore. Poi è arrivato l’ictus… ed era rimasto in sedia a rotelle. Ma sono sincero: io – continua Ferrari – non li ho mai visti discutere. Anzi, mi sembrava tutto normale anche perchè entrambi erano molto seguiti dai figli». Altre residenti e amiche di Teresa la descrivono come una persona molto riservata ma dolce e attenta. «Era una casalinga che, prima di tutto, teneva dietro al marito. Quando però trovava il tempo faceva le pulizie per le famiglie del vicinato e si occupava delle scale. Aveva una grande forza». (di Valentina Reggiani e Francesco Vecchi)


Link