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Damiano De Martino, 35 anni, operaio tessile disoccupato, già padre separato e in attesa di un terzo figlio da una nuova compagna. Uccide l’amante con 30 coltellate. Condannato a 15 anni di reclusione confermati in appello

Morcone (Benevento), 13 Gennaio 2014

aurora assassino


Titoli & Articoli

Assicuratrice uccisa nel Sannio, confessa il suo amante 35enne (Corriere del Mezzogiorno – 15 gennaio 2015)
La vittima è Aurora Marino, 51 anni. Nella notte in manette Damiano De Michele
Dopo un lungo interrogatorio avvenuto la scorsa notte, Damiano De Michele, 35 anni di Morcone, ha confessato di essere l’autore dell’ omicidio di Aurora Marino, di 51 anni, uccisa con 30 coltellate. I carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita hanno anche rinvenuto l’arma del delitto avvenuto martedì scorso, secondo una prima ricostruzione, nel corso di una lite, per motivi sentimentali, tra De Michele e la donna.
Cadavere nella coperta. De Michele, secondo la ricostruzione degli investigatori, dopo aver ucciso la donna, ha avvolto il cadavere in una coperta, forse per disfarsene successivamente. Poi ha bruciato nel cammino di casa alcuni suoi indumenti insanguinati, disfacendosi anche del telefono cellulare. La pista del movente passionale è stata la prima seguita dagli investigatori per risolvere il giallo della morte della donna di 51 anni uccisa a coltellate. I carabinieri, allertati dai familiari della donna, dopo aver effettuato una serie di ricerche infruttuose, hanno rinvenuto il cadavere della donna in un’abitazione di piazza Libertà, in quello che gli inquirenti ritengono fosse il «nido d’amore» segreto in cui si incontravano la vittima e il suo amante, il 35enne già separato e attualmente convivente con una donna di 30 anni da cui aspetta un figlio.

 

Ammazza la sua amante (La Stampa – 16 gennaio 2015)
Lei voleva rendere pubblica la loro relazione, lui non ne voleva sapere. Aurora Marino, 51 anni, assicuratrice, ha pagato cara la sua insistenza: è stata uccisa con trenta coltellate a Morcone (Benevento) dall’uomo che frequentava da qualche tempo, Damiano De Michele, 35 anni. Entrambi sono separati, ma De Michele convive ancora con l’ex compagna (coetanea) da cui aspetta un figlio.
L’uomo ha confessato l’omicidio dopo un lungo interrogatorio, spiegando di aver agito d’impulso, per rabbia e paura che la sua vita potesse essere distrutta. Perché Aurora era stanca dei panni di amante, e aveva messo De Michele spalle al muro: «ufficializziamo o racconto tutto». Da un paio di giorni che non si avevano notizie di Aurora (che secondo il medico legale è stata uccisa martedì), i suoi familiari hanno denunciato la scomparsa. I militari hanno trovato il corpo della donna in un’abitazione, presa in affitto da De Michele, che era diventata il nido d’amore segreto della coppia.
L’uomo ha raccontato di averla uccisa con il coltello, e di aver avvolto il cadavere in una coperta, pensando di disfarsene appena possibile. Poi ha bruciato nel camino le scarpe, alcuni indumenti sporchi di sangue e un cellulare. Ha tenuto, invece, gli occhiali e un pc della vittima che i carabinieri hanno ritrovato insieme con l’arma del delitto ancora insanguinata e con la lama spezzata, nascosti nel bagaglio della sua auto. Damiano De Michele è stato arrestato per omicidio ed occultamento di cadavere ed è in carcere a Benevento. Il sindaco di Morcone Costantino Fortunato ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali della donna, impegnata da sempre nel sociale.

 

 

Orrore a Benevento, pugnala l’amante fino a spezzare la lama (Agi – 16 gennaio 2015)
Colpita decine di volte con unpugnale, fino a spezzarne la lama. Cosi’ e’ morta AuroraMarino, 51 anni, assicuratrice, donna separata che viveva da sola a Morcone e che del suo assassino si era innamorata.Damiano De Michele, operaio tessile disoccupato 34enne, dopoaverla uccisa, aveva deciso di disfarsi anche del cadavere, ebruciato indumenti intrisi di sangue e il telefono cellularedella vittima. Aveva anche preparato il corpo, avvolgendolo inuna coperta e posizionandolo all’ingresso dell’appartamento nelcentro storico di Morcone che aveva preso in affitto da poco enel quale si incontrava con la donna.
Damiano De Michele eAurora Marino si erano conosciuti due anni fa nella sede di una onlus presieduta dalla donna. L’uomo collaborava nelle attivita’ di volontariato e negli ultimi mesi aveva allacciatoun rapporto piu’ stretto con la 51enne. Separato, due figli dalprecedente matrimonio e una nuova compagna, incinta di 4 mesi,De Michele pero’ non voleva che la sua vita ufficiale venisse turbata dalla relazione clandestina con una donna piu’ matura.
Ma Aurora Marino era stanca di nascondersi e non avevaaccettato che l’uomo non troncasse il rapporto con la compagnae che addirittura aspettasse un figlio. Martedi’ sera siritrovano nei pressi dell’appartamento; la donna minaccia direndere pubblica la loro relazione. Una discussione accesa checontinua nell’appartamento. Li’ pero’ Damiano De Michele afferra un pugnale e colpisce piu’ volte la donna, allaschiena, al torace, al ventre. Una furia, al punto che la lamasi spezza. Poi avvolge il cadavere in una coperta, brucia nelcaminetto i vestiti suoi e della vittima sporchi di sangue. Nelcamino finiscono anche i cellulari. Ripulisce tutte le traccedi sangue e lascia l’appartamento chiuso. Due giorni dopo ifamiliari di Aurora Marino si rivolgono ai carabinieri delcomando provinciale di Benevento. La 51enne non si trova: none’ a casa, non e’ al lavoro, non e’ raggiungibile al telefono.I militari dell’Arma sanno della relazione tra Aurora Marino eil collaboratore piu’ giovane, ed e’ la prima persona che rintracciano. Lui racconta di non vedere da giorni la donna, di non sapere dove si trovi. Una versione che non li convince. Gli chiedono di ispezionare la casa dove vive con la compagna, ma sanno che Damiano De Michele ha preso in affitto un altro appartamento. Nell’abitazione trovano poche masserizie che fanno pensare a un trasloco imminente. E messo di fronte aquesta evidenza, il 35enne ammette di avere un’altra abitazione ma di non avere le chiavi, che possiede invece la compagna31enne. La coppia viene condotta nell’appartamento e prima dientrare la donna scoppia in lacrime. “Aurora e’ qui”, confessa ai carabinieri e in un primo momento racconta di aver ucciso lei la rivale in amore. I carabinieri non le credono.Perquisiscono l’auto dell’operaio, una Fiat Punto, e trovano ilpugnale spezzato e gli occhiali sporchi di sangue di AuroraMarino, oltre a una pistola scacciacani. E’ soltanto nellanotte che Damiano De Michele confessa il delitto. Ora e’ instato di fermo con le accusa di omicidio e occultamento dicadavere e sara’ interrogato a breve dal gip del tribunale diBenevento. Per i militari la compagna non avrebbe responsabilita’ nel delitto e nel tentativo di disfarsi del cadavere. Avrebbe appreso dell’omicidio soltanto ieri mattina.(AGI).

 

Delitto di Morcone, il racconto choc: “Aurora morta tra le mie braccia” (Leggo – 19 gennaio 2015)
«È morta tra le mie braccia, le ho anche chiesto se voleva essere portata in ospedale ma mi ha detto di no».
Una delle tante affermazioni, drammatiche, rese da Damiano De Michele, accusato dell’uccisione di Aurora Marino, nel corso del suo interrogatorio nella tarda serata di giovedì, nella caserma dei carabinieri di Morcone e che ha confermato ieri mattina nel carcere di contrada Capodimonte, dove per circa un’ora è stato ascoltato dal giudice delle indagini preliminari Roberto Melone.

 

 

Morcone, uccise l’amante-assicuratrice con 30 coltellate: condannato a 15 anni (il Mattino – 21 novembre 2015)
E’ stato condannato a 15 anni di reclusione per omicidio volontario Damiano De Michele, 34, anni che aveva ucciso nel gennaio scorso con 30 coltellate l’assicuratrice Aurora Marino di 51 anni. Il giudice Maria Ilaria Romano ha comminato all’uomo tre anni in meno rispetto a quanto chiesto dal pubblico ministero in quanto De Michele non è stato riconosciuto colpevole di occultamento di cadavere, anche se aveva preparato tutto per far sparire il corpo della donna. De Michele aveva confessato di averla ripetutamente accoltellata perchè temeva che lei potesse rivelare la loro relazione. Trenta i colpi che le aveva inferto, poi aveva pulito la scena dell’orrore. Aveva avvolto il corpo in una coperta, lasciandolo nel corridoio dell’appartamento.

 

OMICIDIO DI AURORA, CONFERMATI 15 ANNI PER L’ASSASSINO (Morcone.Net – 7 aprile 2017)
Confermata dalla Corte di appello la condanna a 15 anni, con rito abbreviato, per Damiano De Michele, 36 anni, originario di Pontelandolfo, operaio, accusato di aver ucciso il 13 gennaio 2015 Aurora Marino, 51 anni, assicuratrice, di Morcone.
Era il 10 novembre del 2015 quando il giudice Maria Ilaria Romano aveva pronunciato la sentenza, assolvendo l’imputato dall’accusa di occultamento di cadavere.
Una decisione, quest’ultima, contro la quale aveva fatto appello il pm Marilia Capitanio; identica la scelta dell’avvocato Andrea De Longis junior, che avrebbe voluto per il suo assistito la concessione delle attenuanti generiche. Entrambi gli appelli sono stati respinti dalla Corte, che ha ribadito la pena per un delitto che all’epoca aveva avuto una vasta eco nell’opinione pubblica.
La vittima era una persona molto conosciuta, da sempre si spendeva per aiutare i bimbi in difficoltà. Era presidente dell’associazione onlus Pantera, di cui De Michele era collaboratore. Lui aveva confessato di averla ripetutamente accoltellata perchè temeva che lei potesse rivelare la loro relazione. Trenta i colpi che le aveva inferto, poi aveva pulito la scena dell’orrore. Aveva avvolto il corpo in una coperta, lasciandolo nel corridoio dell’appartamento nel quale doveva trasferirsi con la compagna, in stato di gravidanza.
Aurora, che come Damiano aveva alle spalle un rapporto finito, era sparita la sera del 13 gennaio. Non era rientrata, il giorno dopo nessuno l’aveva vista negli uffici dell’agenzia che gestiva. Comprensibilmente in ansia, i familiari (parti civili con gli avvocati Claudio Conte, Riccardo Venditti e Pierpaolo Marino) ne avevano denunciato la scomparsa ai militari della Stazione morconese. L’epilogo delle ricerche era arrivato grazie all’intuito di un carabiniere che aveva chiesto a Damiano di dare un’occhiata anche a quell’abitazione nel centro storico del paese che lui aveva preso in fitto per viverci con Miriam, la sua convivente. Era stata lei, reduce da una precedente esperienza, a far scoprire, la mattina del 15 gennaio, la terribile realtà.
Appena aperta la porta con le chiavi di cui era in possesso, era scoppiata in lacrime ed aveva cercato di addossarsi ogni responsabilità. Non era stata però creduta dagli investigatori, che avevano puntato le loro attenzioni su Damiano. Che, interrogato dal Pm, aveva ammesso di aver ammazzato Aurora.
Punto di partenza della ricostruzione del dramma, la sera del 13 gennaio. I due si erano dati appuntamento nei pressi dell’appartamento di Corso Italia che sarebbe diventato il teatro dell’omicidio. Damiano aveva spiegato che, una volta all’interno, Aurora l’avrebbe minacciato di svelare a Miriam il loro legame, nato da qualche mese. Ed aveva aggiunto che, durante una lite furibonda scoppiata in cucina, avrebbe impugnato un coltello – una sorta di spadino – che lui le avrebbe strappato dalle mani. Usandolo, poi, contro di lei. L’arma era stata ritrovata con la lama spezzata, al pari degli occhiali, della borsa e del computer della 51enne, nella Fiat Punto dell’allora 34enne, che, dopo aver lavato il pavimento sporco di sangue, ed aver fatto sparire gli indumenti, aveva nascosto con una coperta il corpo senza vita di Aurora.


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