Loading

Costantin Barbu, 29 anni. Uccide la moglie con un cacciavite, scanna il figlio di due mesi e gli dà fuoco mentre si impicca (strage di Capaccio)

Capaccio (Livono), 31 Marzo 2024


Titoli & Articoli

Delitto di Capaccio, maggiori dettagli dall’autopsia (info Cilento – 1 aprile 2016)
Restano ancora molti aspetti da chiarire sulla morte dei due ventinovenni rumeni e del loro bambino
CAPACCIO. Occorrerà attendere l’esito dell’autopsia per avere un quadro più chiaro di cosa sia accaduto ieri mattina nella casa in cui sono stati rinvenuti i corpi privi di vita di Sabina Iuliana Chis e Costantin Barbu, entrambi rumeni, ventinovenni, e del loro bambino di appena due mesi. Non è ancora stata fissata la data dell’esame. Al momento l’ipotesi più plausibile resta quella dell’omicidio-suicidio: l’uomo avrebbe assassinato la compagna al culmine di un litigio e il loro bambino. Poi si sarebbe tolto la vita. Un’ipotesi che, tuttavia, è ancora de verificare. Per cui al momento non è possibile escludere che tutti e tre siano stati vittime di un omicidio. Tanti i particolari che la momento non hanno spiegazione. Su tutti il perché dopo averli colpiti con fendenti alla gola, l’uomo avrebbe dato fuoco ai corpi di Sabina e del bambino.
Tuttavia, a sostegno della tesi dell’omicidio-suicidio ci sarebbero sia le circostanze in cui sono stati rinvenuti i cadaveri, sia le testimonianze dei vicini, due magrebini e un italiano, che hanno chiamato i carabinieri e che hanno affermato di averli sentiti litigare. Poi alle 11 di giovedì mattina era rimasto solo il silenzio e quella puzza di fumo proveniente dalla casa che li ha insospettiti tanto da andare a bussare e decidere di entrare,  temendo che fosse accaduto qualcosa di grave.
I primi ad arrivare sul posto sono stati i carabinieri del nucleo radio mobile di Agropoli e della stazione di Capaccio Scalo. I militari coordinati dal tenente Francesco Manna,  hanno trovato i corpi della donna e del bimbo uno accanto all’altro, su un materasso, lei con la schiena rivolta verso l’alto. Entrambi presentavano ferite da arma da taglio sul collo e la donna aveva anche un cacciavite conficcato nella testa. Entrambi i corpi erano semi carbonizzati. L’uomo, invece, è stato trovato in bagno. Anche lui presentava segni di arma da taglio al collo, ed era impiccato alla doccia.
Solo con l‘autopsia sarà possibile stabilire se la loro morte sia stata causata dalle ferite inferte dal coltello e nel caso di Barbu dall’impiccagione oppure se a causarla siano state le esalazioni sprigionate dalle fiamme che verosimilmente hanno causato la morte anche dei due cani della coppia, trovati dietro la porta d’ingresso.

Omicidio-suicidio di Capaccio: in patria le salme di mamma e figlioletto, nessuno vuole quella dell’assassino (il Mattino – 7 aprile 2016)
Capaccio. Sono state liberate ieri sera, al termine degli esami autoptici, le salme di Sabina Iuliana Chis, Costantin Barbu e del loro bambino di un mese e mezzo. Ben poco è trapelato sugli esiti degli esami che in ogni caso avrebbero confermato l’ipotesi che si sia trattato di un omicidio-suicidio.
Oggi pomeriggio le salme di Sabina e del bimbo partiranno per la Romania. Delle spese si occuperà il Comune, in parte con fondi previsti proprio per questo tipo di eventi, in parte con il contributo del sindaco e di atri amministratori che hanno voluto aiutare Ana Maria Chis, la sorella minore di Sabina che, unica parente in zona, si è occupata del rimpatrio delle salme, affinché sua sorella e il suo nipotino possano essere sepolti nel cimitero del loro paese.
Nessuno, invece, almeno fino ad oggi, ha reclamato la salma di Costantin Barbu, che una settimana fa, forse temendo di essere lasciato, dopo avere assassinato con un coltello la sua compagna e il bambino ed avere dato fuoco ai loro corpi, si è impiccato nella casa in cui vivevano a Torre di Mare.

 

Capaccio: diede fuoco alla compagna e al figlio e si suicidò. I particolari agghiaccianti dell’autopsia (OndaNews – 21 aprile 2016)
Sono arrivati i risultati dell’autopsia che serviranno a chiarire la dinamica della tragedia consumatasi lo scorso 31 marzo a Capaccio in località Torre di Mare e che ha visto Costantin Barbu, 29 anni, uccidere prima la compagna Sabina Iuliana Chis 29 anni e suo figlio di due mesi e poi impiccarsi. Come si legge sul quotidiano La Città di Salerno, l’autopsia ha fatto emergere particolari agghiaccianti. Il neonato è stato “ucciso per scannamento“, come riporta la relazione del consulente del pm. Sabina ha cercato di difendersi dal compagno che l’aveva colpita sul corpo con un coltello da cucina e un cacciavite. La donna è riuscita a ferirlo alla gola col coltello che era riuscita a strappargli dalle mani, ma Costantin ha continuato a colpirla alla gola, all’addome e le ha poi infilzato un cacciavite in testa. In seguito l’uomo ha preso del liquido infiammabile e dell’acido muriatico lo ha gettato nella stanza appiccando il fuoco. E’ andato poi in bagno e si è impiccato. Dalle ricostruzioni pare che il folle gesto di Costantin sia nato dall’ennesima lite con Sabina che qui in Italia si prostituiva e voleva tornare in Romania dove aveva lasciato altri due figli. Le salme di Sabina e del piccolo figlio sono ritornate in patria, mentre quella dell’uomo è rimasta a Capaccio.


Link