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Claudio Giussani, 41 anni, operaio, padre separato. Uccide l’ex compagna a coltellate e si impicca

Bellinzago Lombardo (Milano), 6 Luglio 2005


Titoli & Articoli

Accoltella a morte l’ ex compagna e s’ impicca sul ballatoio (Corriere della Sera – 7 luglio 2005)
Si è presentato dall’ ex moglie
ieri pomeriggio intorno alle 3. Lei, Rosa Vimercati, 43 anni, lavorava insieme ad una collega nel suo laboratorio di assemblaggio di materiale elettrico in una casa di corte che si affaccia sulla Statale Padana Superiore, a Bellinzago Lombardo. Lui, Claudio Giussani, 41 anni, le ha rivolto un saluto veloce, poi le ha chiesto di andare a casa, dall’ altra parte del cortile, al primo piano, a prendere il libretto degli assegni. Forse era solo una scusa. Cosa sia successo poi in due, tre minuti tra quelle mura, resta un mistero: di sicuro c’ è solo che quando la collega, preoccupata, è salita a vedere come mai i due non scendessero, si è trovata davanti una scena agghiacciante: la donna a terra in soggiorno, il corpo devastato da coltellate, l’ uomo impiccato ad una trave del ballatoio sul retro della casa. Morti, entrambi.
La collega ha solo avuto la forza di avvisare in lacrime il 118 e i carabinieri di Cassano d’ Adda, è arrivato anche l’ elisoccorso da Milano, ma ormai non c’ era più nulla da fare. Un omicidio-suicidio dai contorni ancora da chiarire, la pista che seguono i carabinieri di Cassano d’ Adda e di Monza è quella del gesto lucido, forse premeditato, che ha spinto Giussani a fare in modo di trovarsi solo con la donna che ha colpito con un coltello a serramanico che teneva in tasca. L’ ha colpita al petto e all’ addome almeno 5 volte. Poi ha preso una corda da imballo, l’ ha fatta passare intorno alla trave del tetto del ballatoio, è salito su un tavolino e si è lasciato cadere.
Tra i due i rapporti non erano buoni, non vivevano insieme anche se dalla loro relazione era nato cinque anni fa un bimbo, che viveva con la mamma ed un fratellino, un maschietto di undici anni che la donna aveva avuto da un altro uomo da cui si era separata e che in seguito era morto, avvelenato dal monossido di carbonio in una baita in montagna.
Da ieri sera quei due bimbi sono orfani, senza una famiglia in cui crescere. E si chiederanno anche loro cosa si scattato nella mente di Claudio Giussani che lo ha spinto ad uccidere la loro mamma. L’ ipotesi dei carabinieri è che qualche dissapore, o forse la gelosia abbiano spinto l’ assassino ad accoltellare come una furia la donna, forse saranno proprio le testimonianze di queste ore dei vicini e dei familiari a fare luce sulla tragedia. Ieri pomeriggio la notizia si è diffusa in un baleno nella corte, nelle case e nei negozi vicini: Rosa era conosciuta da tutti, in quella casa era nata e cresciuta con la famiglia, il fratello e la sorella. E da qualche anno si erano abituati a vedere anche Giussani, che abitava a Bussero con i genitori e che lavorava in un’ impresa di giardinaggio di cui la Vimercati era titolare. «Cosa gli sia saltato in testa non si sa – diceva un vicino – . Se va bene non si saprà mai. Ma niente giustificherà mai un uomo che toglie la mamma a due bambini”.
(di Leila Codecasa)


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