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Carmelo Sanfilippo, 48 anni, operaio in una ditta di onoranze funebri, padre. Uccide a coltellate la moglie e la figlia di 8 anni, tenta di uccidere anche la figlia di 13 anni. Ergastolo con rito abbreviato, senza nessuna attenuante

Catania, 26 Ottobre 2009


Titoli & Articoli

Catania: uomo massacra la famiglia a coltellate (Strill.it – 26 ottobre 2009)
Nessun problema economico, neppure di salute. Resta un mistero il movente della strage di via dell’Iris a Catania dove un uomo ha ucciso con numerose coltellate la moglie e la figlia di 8 anni, ferito gravemente la primogenita di 13 anni, e ha poi tentato di uccidersi con la stessa arma. I carabinieri procedono quindi per ipotesi e ne avanzano due: un momento di follia o un raptus di gelosia.  Probabilmente, visto le modalità e l’orario della strage, all’alba mentre tutte dormivano, il movente macerava da tempo Carmelo Sanfilippo che ha agito d’impeto. Ha preso due coltelli da cucina, con lame lunghe sette centimetri, e ha inferto prima una ventina di colpi alla moglie, Maria Rosaria Drago, di 35 anni, mentre era a letto; poi ha colpito la figlia di 8 anni, che era nella sua stanza da letto, uccidendo anche lei; quindi la primogenita, che è riuscita a salvarsi grazie all’intervento dei carabinieri.

Corriere della Sera – 27 ottobre 2009


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In memoria di

«Quando le ha uccise non era pazzo». Parla la figlia di Carmelo Sanfilippo (Virgilio Notizie – 14 ottobre 2010)
… a Catania si svolge un’altra puntata di uno dei fatti di cronaca più crudi dell’ultimo anno. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania ha disposto una perizia psichiatrica per Carmelo Sanfilippo, l’uomo che l’anno scorso ha ucciso a coltellate moglie e figlia … Il gip vuole accertare se, al momento dell’omicidio, Sanfilippo fosse in grado di intendere e di volere.
Una decisione a cui si oppone l’altra figlia, un’adolescente unica superstite della tragedia. «Lui deve rimanere in carcere – ha detto la ragazza -. Questa perizia psichiatrica non si deve fare e anche se si fa non servirà a niente perché lui non è pazzo. Deve essere fatta giustizia e basta. Per mia mamma e per mia sorella».
La ragazzina, 13enne, rifiuta l’ipotesi della follia del padre, ripercorrendo quei momenti: «Mi diceva “Chiama l’ambulanza, chiama l’ambulanza” – racconta -. Digli che “Mio papà ha fatto male alla mamma e sta morendo”. E intanto io sentivo mia madre che gli gridava “Fermo io ti amo, ti amo” e lui non le credeva. “Non è vero”, le diceva e continuava».
Era il 26 ottobre del 2009 quando Carmelo Sanfilippo, all’alba, ha ucciso a coltellate la moglie – Maria Rosaria Drago, 35 anni – e una delle figlie, 8 anni; ferendo gravemente l’altra. Con le stesse armi, due coltelli dalle lame lunghe sette centimetri, l’uomo ha poi tentanto di togliersi la vita.
La ragazzina ricorda così l’aggressione del padre: «A un certo punto mi insegue intorno al tavolo e poi mi spinge verso il muro. Cerca di colpirmi, io mi difendo dandogli calci, ma poi lui mi ha soffocato. Gli dicevo “Ma noi ti vogliamo bene perché fai questo?”, e lui zitto». La decisione di disporre una perizia psichiatrica su Sanfilippo arriva anche per tentare di ricostruire un tassello fondamentale della vicenda, ancora mai chiarito: il movente. Da quanto emerge anche dalle parole della figlia, pare che la famiglia non avesse particolari problemi.

 

Ergastolo per Carmelo Sanfilippo: uccise moglie e figlia nel 2009 (Catania Today – 23 dicembre 2011)
Il Gup di Catania Luigi Barone ha condannato all’ergastolo Carmelo Sanfilippo, 50 anni, l’uomo che il 26 ottobre 2009 – in preda a un raptus- sterminò la sua famiglia
Il Gup di Catania Luigi Barone ha condannato all’ergastolo Carmelo Sanfilippo, 50 anni, l’uomo che il 26 ottobre 2009, in un appartamento di via dell’Iris, nel quartiere San Giorgio del capoluogo etneo, probabilmente in presa ad un raptus di gelosia, uccise a coltellate la moglie Monica Stefania Drago, di 35 anni, e la figlia di 9, e ferì la primogenita, di 13 anni, che riuscì a fuggire. Sanfilippo tentò il suicidio con la stessa arma usata per uccidere: un coltello da cucina con una lama di 20 centimetri. Il Gup ha anche riconosciuto una serie di provvisionali, la più alta, 100 mila euro, nei confronti della figlia sfuggita al massacro. All’uomo non è stata riconosciuta nessuna attenuante nonostante avesse scelto di essere giudicato con il rito abbreviato.